Recensione Control

L'avventura di Remedy, tra gli oscuri poteri della mente

Recensione Control

Lo abbiamo atteso, lo abbiamo seguito. Lo abbiamo quasi pedinato durante tutta la sua fase di sviluppo, ed ecco nelle nostre mani Control, l’ultima fatica dei ragazzi di Remedy che ci piace ricordare per Max Payne, Alan Wake e Quantum Break (si, anche quello). Control, come abbiamo detto, arriva trainato da un discreto hype, arma che da sempre rischia di essere tanto foriera di successo, quanto di delusione. A quale delle due categorie appartiene Control? Andiamo a scoprirlo nella nostra recensione!


Jesse è la nostra protagonista e nelle battute iniziali apprendiamo che ha dei poteri. E che si è ritrovata della Oldest House, sede più o meno segreta dell’FBC (Federal Bureau of Control), agenzia adibita alla ricerca del paranormale. E che è alla ricerca di suo fratello. Fine, stop. Che vi basti. Quantomeno per iniziare. No, non vi stiamo prendendo in giro, semplicemente è questa la situazione all’inizio di Control. il giocatore viene letteralmente sbattuto in una situazione assai fumosa dove le spiegazioni sono poche e flebili, e di questo si accontenti per lanciarsi in questo atipico action/shooter in terza persona. Le prime ore nel mondo creato dai Remedy le possiamo definire, senza mezze misure, criptiche. Gli sviluppatori ci danno pochissime informazioni su quello che sta accadendo, su quello che dobbiamo fare e sulla realtà dei fatti. Dobbiamo compiere un atto di fede e convincerci che stare in compagnia di Jesse ci porterà a vivere una grande avventura. Credetemi, questo atto di fede si rivelerà un ottimo investimento.

Parlare della trama di Control, in effetti, risulta abbastanza complicato. Remedy ha scelto un preciso stile di narrazione che si basa sul mettere quasi del tutto in mano al giocatore il piacere (o l’onere) della scoperta. Sappiamo di avere dei poteri sovrannaturali, ma non sappiamo ancora come padroneggiarli. Sappiamo che tra le imponenti mura della Oldest House l’FBC porta avanti studi segreti e non sempre leciti, ma la cortina di fumo che li nasconde è a dir poco fitta. Soprattutto sappiamo che proprio in questo palazzo, qualche cosa non sta andando nel verso giusto. Il nostro ingresso dal portone principale ci mette immediatamente davanti a una situazione in cui una entità malvagia, da noi battezzata Hiss, sta corrompendo sia esseri viventi che oggetti inanimati, portando l’agenzia all’orlo del collasso. Sebbene le nostre motivazioni non siano propriamente quelle di un eroe (il desiderio di fare luce sulla scomparsa di nostro fratello e sui nostri poteri) ci porteranno in una lunga (dalle 12 alle 25 ore massimo) avventura nel tentativo di diradare la foschia di cui parlavamo prima.


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Remedy ha chiaramente voluto puntare su una scelta narrativa particolare, dove al giocatore viene detto poco e lo si lascia spesso spiazzato davanti eventi inspiegabili, sta a lui la ricerca della verità o, quantomeno, di una plausibile spiegazione. Questa spiegazione non sempre ci verrà data, ma ci verranno offerti dei mezzi per carpirla o per farcene una nostra personalissima idea. Detta così potrebbe sembrare una narrazione incompleta, ma i più attenti si renderanno conto di quanti indizi ci siano stati lasciati sul nostro cammino. La quantità di documenti scritti e audiovisivi che potremo trovare dentro le mura della Oldest House è impressionante e vi consigliamo di prendervi un po’ di tempo per esaminarli tutti nel tentativo di mettere insieme le tessere del puzzle.

Non aspettatevi una sequenza precisa da seguire, perché il palazzo è ben più grande di quello che inizialmente potrebbe sembrare e la sua esplorazione è lasciata a tre elementi: la vostra scelta, le vostre capacità e l’avanzamento della trama e relativo sblocco di alcuni permessi di ingresso. Un po’ un mastodontico edificio, un po’ un labirinto, la sede della nostra storia ha si una mappa, ma non certo esaustiva. Lanciati nella mischia e ritrovati di punto in bianca ad avere un ruolo importantissimo nei destini dell’FBC (ma non vogliamo svelarvi altro riguardo alla trama) dovremo esplorare seguendo delle missioni suddivise in primarie e secondarie (più qualche chicca) avendo, come detto qualche riga sopra, non troppi limiti. Un po’ di ingegno nel muoverci e nel sfruttare i poteri di Jesse saranno un modo sorprendente per scovare nuove aree o modi più rapidi per poter arrivare in un punto prestabilito, motivo per cui vi consigliamo caldamente di non tiare dritti unicamente per la trama principale, ma di andare alla ricerca degli oggetti del potere che daranno nuove capacità alla nostra bella e glaciale protagonista.


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Ovviamente l’Hiss non è affatto contento di avere un fastidioso intruso nel proprio regno e ci troveremo a combattere contro i dipendenti della FBC che ormai sono totalmente posseduti dalla forza malvagia. Una lista di avversari non proprio enorme, ma abbastanza varia per mantenere alto il livello di attenzione. Per combatterli, appunto, i nostri poteri e la nostra pistola, anch’essa legata al mondo del paranormale. Abbiamo gradito davvero tanto lo sviluppo del gameplay che porta di pari passo esplorazione e combattimento con la crescita delle capacità di Jesse. La nostra eroina imparerà nuovi poteri e abilità, senza dimenticare la possibilità di utilizzare quanto trovato per migliorare la pistola e le proprie qualità psicofisiche. Come avrete visto da praticamente qualsiasi trailer del gioco, alla base di tutto c’è il potere di poter comandare telecineticamente oggetti di ogni tipo (anche pezzi di muro o pavimento) e poterli scagliare sui nemici o addosso ad altri elementi ambientali. Con una realizzazione fisica pregevolissima ci siamo divertiti a sfruttare questo talento, da cui prendono il via tutti gli altri talenti di Jesse, su cui però vi lasciamo il piacere della scoperta (ripetiamo: andate alla ricerca degli oggetti del potere).

Fattore importantissimo, l’evoluzione della protagonista non si limita ad essere una semplice crescita esponenziale di potenza d’attacco e simili, ma mette in campo qualcosa di molto più soddisfacente. Quando ormai avrete messo in atto una vostra tattica standard per combattere i nemici, potreste sbloccare un nuovo potere che metterà tutto sotto una luce diversa e vi darà nuove opzioni di combattimento e di spostamento per raggiungere nuove aree. Un gameplay che evolve realmente e che crea nuove possibilità, dando al giocatore piacevoli stimoli di scoperta, esattamente come fa la trama. Qualche neo non manca, certo, con un sistema di coperture che ci ha fatto storcere il naso e risulta scomodo, con Jesse che puntualmente finisce per tornare sotto il fuoco nemico dopo qualsiasi mossa fatta da dietro quella che sembrava una copertura sicura.


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Come dicevamo, la fisica è più che soddisfacente e il gioco si comporta bene anche dal punto di vista tecnico. Ottimo doppiaggio in inglese (sottotitoli e testi a schermo in italiano) e musiche non proprio varie ma di atmosfera, così come gli effetti ambientali che sanno dare la giusta tensione, soprattutto durante le prime ore di gioco, quando ancora l’Hiss è avvolto dal mistero più totale e ci siamo ritrovati a vagare per gli oscuri corridoi senza ben sapere che fare, ma pronti a sussultare per l’attacco di un nemico. L’impianto grafico è curato, ma visibilmente non del tutto ottimizzato. In questa generazione abbiamo avuto impatti visivi migliori, ma non per questo Control fa storcere il naso, mostrando comunque un buon lavoro che però soffre per un frame rate non sempre perfetto. Quando uscirete dal menu di pausa per tornare al gioco vi renderete conto di alcuni secondi iniziali in cui il gioco scatta vistosamente, per poi riuscire a tornare a livelli standard. Forse un patch futura potrebbe migliorare la situazione, ma attualmente non tutto fila liscio. Rimangono comunque ben realizzati i modelli poligonali, con le ambientazioni che vanno dal mediamente anonimo al molto ispirato.

Ma quindi, Control ci ha diveriti? Dopo un primo impatto fumoso, il gameplay e la trama del gioco hanno saputo convincerci pienamente, dimostrando che Remedy ha realmente mostrato i muscoli in questa nuova produzione. Peccato per qualche piccolo elemento ancora da smussare, ma il gioco c’è e ci sentiamo di consigliarvelo caldamente, soprattutto se siete alla ricerca di una esperienza in divenire, dove l’utente stesso deve mettersi nell’ordine di idee di cercare la verità insieme alla protagonista, senza dimenticare il fatto che il gameplay va apprezzato nel suo crescere e variare. Forse non tutte le nebbie si diraderanno, ma quella che abbiamo cancellato ci ha mostrato un prodotto di impatto e assolutamente divertente.


Recensione Control

Versione Testata: Xbox One

8.5

Voto

Redazione

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Recensione Control

Control funziona. E funziona davvero bene. Il nuovo prodotto Remedy va di diritto nella lista degli ottimi giochi, ma perde per un pelo il treno per arrivare in quella dei giochi indimenticabili. Tecnicamente solido (ma con qualche singhiozzo) gameplay affascinante e ispirato (ma con un sistema di coperture insoddisfacente) e con una trama fascinosa (presentata però in modo criptico). Tanti bei punti a favore in cui alcuni nei vanno a lasciare un minimo amaro in bocca nel giocatore. Intendiamoci, Contro ci ha divertito e vi divertirà, forte di svariati prego e di una produzione encomiabile. Titolo che vi consigliamo senza mezze misure, e pace se anche voi durante il gioco vi troverete a dire "peccato che non abbiano speso qualche risorsa in più per…". Armatevi dei vostri poteri e lanciatevi nella mischia: ci sono davvero tanti misteri da svelare che vi attendono, al fianco di Jesse.

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