Recensione F1 2019
Formula 2, eSport e tante novità nella versione 2019 di Formula 1
Ogni anno i principali campionati sportivi si rinnovano, a partire dal calcio, dal basket e dal baseball, per passare per i campionati motoristici della WRC, della MotoGP e per finire della Formula 1.
E ogni anno, allo stesso modo, i campionati vengono riprodotti in forma digitale sulle console di tutto il mondo con versioni perfettamente aggiornate in termini di roster di piloti e valori espressi in pista.
Mentre per il calcio non è particolarmente complicato assegnare le statistiche corrette ai vari giocatori sulla base di quanto visto l’anno precedente (per questo motivo i vari PES e FIFA appaiono sugli scaffali in concomitanza con i primi fischi d’inizio delle partite dei principali campionati europei), per i titoli motoristici, invece, ogni anno i valori in pista subiscono rimescolamenti più o meno imprevedibili, tanto che l’assegnazione delle statistiche delle vetture rappresenta una vera e propria insidia. Per questo motivo i titoli corsistici esordiscono estate limitando così il lasso di tempo in cui si rende appetibile, e parlando della serie Formula 1 il mese in cui usualmente faceva il suo esordio era agosto.
Tutto ciò fino all’anno scorso, in quanto a partire dal 2019 Codemasters ha deciso (spinta dalle richieste dei fan) di anticipare di un paio di mesi l’uscita del suo F1 2019, ci apprestiamo a recensire all’interno di questo articolo.
Rivalità
Tempismo a parte, F1 2019 ovviamente si allinea alla grigia della stagione in corso, con i 21 circuiti toccati dal circus mondiale.
Approcciando il rinnovato menu e scegliendo la modalità Carriera si comincia immediatamente con la scelta del vostro alter ego tra un piccolo quantitativo di modelli preimpostati, per poi essere buttati nella mischia a bordo della Dallara F2 in quello che rappresenta un prologo messo insieme per ripercorrere le fasi salienti della stagione 2018 della Formula 2, epoca in cui avete intrecciato il vostro destino con quello del vostro compagno di squadra, tal Lukas Weber, e soprattutto quello del vostro rivale più agguerrito, Devon Butler, rivalità che rivedrete nella fase successiva della vostra carriera.
In men che non si dica vi verrà richiesto di scegliere il team di approdo alla massima categoria (compresi quelli più competitivi) e gli altri due piloti si accaseranno di conseguenza in squadre altrettanto competitive donando continuità ai rapporti interpersonali nati durante la stagione precedente.
Le prime due novità sono state presentate nel preambolo ivi descritto: si tratta prima di tutto della Formula 2, che verrà appena toccata dalla modalità carriera, ma che sarà disponibile, con le sue 12 gare scegliendo dal menu principale l’opzione campionato. Si tratta di una modalità aggiuntiva in cui potrete districarvi in mezzo alla mischia, muniti tutti della stessa vettura, che si rivela più nervosa e davvero divertente da guidare rappresentando un contenuto aggiuntivo apprezzabile.
Scalabile come sempre
L’altra novità è rappresentata dall’importanza data alla narrativa, che riprende lo spunto visto l’anno scorso con l’evidente tentativo di donarle maggiore spessore. Peccato solo che il tutto si riveli in realtà non troppo convincente e in qualche modo presentato in modo stereotipato.
Il gameplay tuttavia è la conferma del solito modello di guida che di anno in anno Codemasters affina e rinnova, donando sempre maggiore coinvolgimento e profondità, anche se di fatto si tratta di un buon simcade, certamente non la massima espressione della simulazione di guida.
La scalabilità degli aiuti, dal canto suo, permette sia al novizio, sia al pilota virtuale scafato di divertirsi lungo il nastro asfaltato dei circuiti di tutto il mondo senza essere troppo ostico, tanto meno troppo abbordabile, grazie anche a un livello di difficoltà dell’AI opportunamente selezionabile, che tuttavia non spicca per smartitudine a causa dei soliti trenini che non faticheranno ad apparire sullo schermo.
L’attinenza alla realtà del campionato, inoltre, di anno in anno si supera, con una rappresentazione del circus che si conferma essere tra le più fedeli, partendo dalle vetture per poi passare ai circuiti, senza dimenticare anche gli ambienti di contorno, come i box.
Dualismo
Tra le altre modalità figurano il campionato, la corsa singola e la prova a tempo, senza dimenticare le otto leggendarie sfide tra i due mostri sacri che rispondono al nome di Alain Prost e Ayrton Senna, ma solo per coloro che si sono accaparrati la versione del gioco Legenda Edition. Si tratta di otto sfide che ripercorrono una tra le rivalità che ha donato scorci spettacolari alle gare.
Chiudiamo con la componente multigiocatore, che quest’anno ripropone le classiche leghe e le gare classificate, anche se non abbiamo avuto modo di testare adeguatamente il netcode a causa dei server (ovviamente) praticamente deserti, ma che sicuramente si farà trovare pronto quando la stagione degli eSport inizierà puntuale In particolare la vettura per le competizioni online sarà uguale per tutti, anche se esteticamente personalizzabile a vostro piacimento, non senza l’impiego delle microtransazioni per alcuni dettagli puramente estetici ma che non influenzeranno minimamente le prestazioni.
Evoluzione
Tecnicamente il gioco si rivela una ulteriore evoluzione del già buon livello mostrato l’anno scorso, con un Evo Engine sempre capace di stupire: l’implementazione di un nuovo sistema di illuminazione ha portato a un appeal delle gare in notturna davvero visibilmente migliorato, ma anche le competizioni diurne ne hanno giovato, anche se in modo minore.
Per il resto la modellazione delle vetture rimane eccellente, così come gli effetti atmosferici e la rappresentazione delle ombre, un po’ meno quella dei tracciati che soffre per la presenza di qualche imperfezione che ne mina leggermente il risultato finale.
L’audio è la solita splendida rappresentazione dei terribili ronzii ovattati delle monoposto moderne (si rimpiangono sempre i gloriosi 12 cilindri aspirati di metà anni ’90), ma purtroppo è la realtà ad essere in difetto in questo caso. I dialoghi e la telecronaca (con Carlo Vanzini al microfono virtuale) lasciano il tempo che trovano con un doppiaggio non eccelso e caratterizzato da poche battute.
Versione Testata: PS4
Voto
Redazione