Recensione Mortal Kombat 11
Warner Bros ci regala il perfetto reboot animato
I combattimenti mortali creati da Ed Boon e John Tobias nel 1992 hanno occupato un posto importante nell’adolescenza di moltissimi giocatori in tutto il mondo. Il successo ottenuto da Mortal Kombat è da ricercarsi in uno stile di gioco schietto e immediato, coadiuvato in questo caso particolare da una violenza e brutalità fuori da ogni scala di valutazione.
Nel corso degli anni questa serie di giochi ha occupato prima le sale giochi, poi le nostre piattaforme di riferimento casalinghe, migliorandosi nel frattempo non solo sul fronte meramente grafico, ma anche e soprattutto sulla struttura di gioco, inserendo via via nuove mosse, fatality, animality, brutality…insomma, un sacco di -ality.
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Sempre negli anni ’90, il successo “sfolgorante” di questo franchise permise a Paul W.S. Anderson di confezionare un primo adattamento cinematografico ispirato al gioco, portandosi nel cast persone come Christopher Lambert e Cary-Hiroyuki Tagawa (rispettivamente Raiden e Shang Tsung).
Adesso, una buona fetta dei miei coetanei avrà sicuramente sentito parlare di questo film, e anche se venne stroncato dalla critica al tempo della sua uscita, quest’ultimo diede il via a un sequel (Distruzione Totale, in tutti i sensi) e a una serie TV (Conquest). Solo recentemente, dopo l’acquisizione dei diritti cinematografici da parte di Warner Bros., finalmente il franchise di Mortal Kombat ha la possibilità di tornare in auge più forte che mai, grazie a un primo esperimento animato che parte col botto ricreando la storia del torneo del primo film sotto la regia di Ethan Spaulding, accompagnato da Ed Boon nelle scelte creative.
GET OVER HERE!
Nel cuore della notte il clan degli Shirai Ryu viene sterminato dai rivali del Lin Kuei, condotti in battaglia dal loro campione e capo Sub Zero. Al termine di questa mattanza, quest’ultimo uccide a sangue freddo Hanzo Hasashi, non prima di farlo assistere alla morte brutale di moglie e figlio. Il suo tormento non sembra destinato a finire: subito dopo la sua dipartita, Hanzo finisce nel profondo NetherRealm, un reame infernale dove gli viene promessa vendetta in cambio di una missione da svolgere durante il Mortal Kombat.
Uno dei personaggi più iconici del franchise rinasce quindi come Scorpion, spirito vendicativo pronto a tutto per trovare l’assassino dei suoi cari. In modo similare a quanto visto nella pellicola del 1995, Scorpion’s Revenge cerca di restituire il giusto background a tutti i personaggi più amati della saga, riportandoli al tempo dell’ultimo Mortal Kombat tenutosi sull’isola guidata dallo stregone Shang Tsung.
Dopo la parentesi narrativa dedicata a Scorpion abbiamo quindi il piacere di ritrovarci faccia a faccia con la triade rappresentata da Liu Kang, Sonya Blade e Johnny Cage, entrambi alla ricerca della propria dimensione e tutti con un proprio ruolo da sviluppare, che vedrà trasformare le ricerche personali in una lotta altruista per salvare il regno della Terra dalla minaccia di Shao Khan.
Non mancano di comparire altri volti noti della saga, come Jax Briggs, Goro, Kano e molti altri, tutti impegnati nel mettere in scena una storia convincente che non vuole strafare, limitandosi a narrare i fatti presi dalla storia canonica del franchise, ampliando giusto la parte di Scorpion che odora di rivalsa e carne di stregone alla griglia. La volontà indomabile dello scorpione ruba la scena al reale eroe del Mortal Kombat, l’eletto di Raiden Liu Kang, ma il tutto avviene con una naturalezza apprezzabile, complice la scrittura di Jeremy Adams guidata dalla mano dello stesso Ed Boon.
I diversi personaggi presenti in questo lungometraggio d’animazione non ricevono lo stesso trattamento in merito a background e scelte morali fini alla storia, ma con un minutaggio di questa portata Spaulding è riuscito comunque a restituire allo spettatore un racconto autoconclusivo brillante, capace insomma di farvi alzare dal divano soddisfatti della visione.
Una menzione d’onore va espressa per le coreografie messe in campo per tutto il film, un tripudio di colpi e citazioni da maestro che verranno certamente colte dagli appassionati più vicini alla saga, accompagnate per l’occasione da un doppiaggio in lingua originale impeccabile (per citarne alcuni Joel McHale, Jennifer Carpenter, Darin De Paul o Steve Blum). Non mancano persino alcuni slow motion in salsa X-Ray, un chiaro riferimento ai moveset introdotti da NetherRealm Studios nei capitoli tridimensionali, insomma un omaggio continuo a una saga immortale che ha spillato più sangue di un plotone di zanzare tigri affamate.
Vista l’attuale emergenza sanitaria attiva in tutto il mondo, il film è fruibile sui canali on demand Chili, AppleTV e Youtube (tanto per citarne alcuni) dal 16 aprile, mentre è prevista una versione retail in DVD e BluRay disponibile dal 27 aprile.
Versione Testata: Xbox One
Voto
Redazione