Recensione Persona 5

Tutti indossiamo una maschera

Chi sono le Personae?

Tutti indossiamo una maschera. Badate bene, non parlo delle mascherine anti corona virus che stiamo disperatamente cercando in farmacia (un saluto a chi leggerà questo articolo tra qualche anno), ma parlo delle maschere sociali. Dell’immagine che vogliamo dare di noi stessi agli altri. Con gli amici, sul posto di lavoro, a scuola. Mostrarci più forti di quanto siamo, farci vedere sicuri o nascondere i desideri più inconfessabili che si nascondono nei nostri cuori. Persona 5 parte da questa premessa e va a svilupparsi in un gioco di ruolo giapponese che alla sua uscita, nel 2016, ha raccolto entusiasmo da ogni angolo del globo.

Arriva adesso Persona 5 Royal, una nuova edizione del titolo che comprende tantissime novità di contenuti e gameplay e, udite udite, finalmente tutti i testi in italiano! Una bellissima notizia per tutti noi visto che Persona 5 si è dimostrato un gioco estremamente profondo fatto di dialoghi non certo semplicissimi e composti da sfumature filosofiche non di facile comprensione. Dovremo metterci nei panni di uno studente dal passato burrascoso che, per evitare il riformatorio, cerca una vita anonima e lontano dai guai in una nuova città. Peccato che nella nuova scuola l’ambiente sia ben peggiore di quello che ci si potesse aspettare. Anzi, più che nella nuova scuola, nei meandri della psiche di chi la frequenta. Ma come lottare in mondi metafisici creati dal nostro subconscio? Ma grazie ai Personae, ovviamente! Guerrieri nati dalla nostra anima (avete presente gli stand delle Bizzarre Avventure di JoJo?) pronti a combattere le malefiche deviazioni dei cittadini più insospettabili!

Singolare, Persona. Plurale, Personae.

Persona 5 è un JRPG di base classica, con esplorazione e combattimenti a turni, a cui aggiunge la gestione della vita del protagonista nella sua routine quotidiana che si divide tra esistenza normale (scuola, studio, lavoro e simili) con quella nel metaverso (combattimenti, esplorazione della psiche altrui e altre amenità). Uno dei problemi di noi tutti è il tempo e le cose non sono diverse per il nostro protagonista. Finite le lezioni, cosa è meglio fare? Studiare e aumentare la conoscenza? Andare a lavorare per tirare su qualche soldino? Allenarsi? preparare nuovi oggetti da utilizzare in battaglia? Non esiste la scelta giusta, ma ogni opzione ha i suoi pro e i suoi contro. Sempre tenendo conto che, oltre alla vita di tutti i giorni, abbiamo da mantenere una identità segreta, quella del leader dei Ladri Fantasma, una gang di studenti (ma non solo) dedita a utilizzare i propri Personae per entrare nella psiche degli adulti più deviati e sconfiggerne i desideri malati, così da renderli inoffensivi anche nella nostra realtà.

Si apre quindi un gameplay di esplorazione e combattimento estremamente vario e bilanciato, composto da tantissime opzioni dove il giocatore dovrà dare il massimo per capire il colpo migliore da utilizzare al momento giusto. Oltre ai classici attacchi fisici, ravvicinati o a distanza, l’utilizzo dei Personae rappresenta quello che, in un qualsiasi universo fantasy, sarebbero le magie.

Fuoco, ghiaccio, tuono, guarigione, maledizioni e chi più ne ha, più ne metta, stando bene attenti alle debolezze e le resistenze dei nemici. Interessante la possibilità di poter acquisire i poteri avversari, grazie a un sistema di dialogo interno alle battaglie che potrebbe portare un nemico ferito a concederci i propri servigi se convinto dalla nostra forza e dalla nostra parlantina. Per il nostro protagonista, nome in codice Joker, si apre un ulteriore ventaglio di scelte potendo variare Persona durante i combattimenti, con altre opzioni che verranno svelate con il proseguimento della storia. D’altro canto la trama è assolutamente di prima qualità e vi cullerà senza mai stancarvi per tutta la durata del gioco e vi assicuro che non farete assolutamente fatica a superare le 100 ore in questo particolarissimo universo, grazie anche a una grafica non proprio all’ultimo grido ma piacevole e funzionale, e a una colonna sonora ottima.

Cosa c’è di nuovo? 

Solitamente, a questo punto della recensione, mi fermo a parlare delle cose che non funzionano nel titolo in esame. Questa volta faccio davvero fatica a trovare qualche difetto, se non che Persona 5 Royal è un prodotto che piacerà quasi esclusivamente agli amanti dei JRPG. Davvero troppo “classico” per riuscire a conquistare chi non adora il genere, ma una vera manna per gli appassionati. Se proprio si doveva trovare un lato negativo…

Mi perderò con piacere, però, a fare un breve riassunto delle novità rispetto alla versione liscia del gioco: per prima cosa, l’arrivo di una buonissima traduzione in italiano di tutti i testi (le vocì sono quelle nipponiche), per la gioia di chi non parla alla perfezione l’inglese. Come dicevo a inizio articolo, Persona 5 è un gioco dai testi non proprio semplici e finalmente tutti possono godere a pieno di ogni sua sfumatura. Il nostro party vedrà poi l’arrivo di Kasumi, un nuovo personaggio con tanto di storia personale, così come c’è tutta una nuova linea narrativa e nuovi personaggi non giocanti con cui parlare e da cui ricevere supporto. Aggiungete anche delle novità nel gameplay e nella esplorazione e avrete gli ultimi ingredienti di un capolavoro che torna nelle nostre PlayStation 4 ancora più gustoso di prima. Cosa chiedere di più? Difficile rispodere a questa mia domanda. Molto più facile attendere il day one di Persona 5 Royal e non lasciarselo sfuggire!