Recensione The Raven Remastered
Novelli Agatha Christie, questo è per voi
Onestamente pensavo che le avventure “punta e clicca” fossero sparite dal panoramana videoludico.
Quando mi è stato presentato The Raven: Remastered per Nintendo Switch, onestamente non sapevo molto del titolo. Ho dovuto fare un po’ di ricerche per scoprire che il gioco è basato su The Raven: Legacy of a Master Thief del lontano 2013 e questa per Nintendo Switch è solo l’ultimo dei porting di questa Remastered che è già approdata sulle altre piattaforme in passato.
IL PIU’ GRANDE LADRO DI SEMPRE
La nostra storia parte con un furto: al British Museum un ladro di fama internazionale, chiamato “The Raven” è riuscito a rubare una delle due gemme che compongono “Gli Occhi della Sfinge”. Il problema è che, a quanto pare, “The Raven” risultava essere fuori dai giochi, visto che era stato catturato dal detective Nicolas Legrand.
Nei panni dell’agente Zellner della indefessa polizia svizzera, ci ritroviamo a bordo del fantomatico Orient Express (la cui tratta va da Parigi ad Instanbul). Il nostro compito, ufficialmente, è quello di dare supporto allo stesso Nicolas Legrand per il tratto che il treno compirà nel territorio elvetico.
Abituati ad anni di protagonisti bellissimi e muscolosissimi, vedere Zellner fa un po’ sorridere: età intorno alla cinquantina, pancetta evidente, calvizia avanzata e un paio di baffoni che completano il quadro di quello che lo stesso Legrand considera nient’altro che un agente incompetente che si deve limitare al suo compitino.
Ma sotto la divisa della polizia svizzera si cela molto di più: Zellner è un acuto osservatore con buone capacità deduttive, che rimandano ovviamente a personaggi più famosi del mondo della letteratura gialla come Sherlock Holmes o Nero Wolfe (a cui chiaramente i creatori del gioco si sono ispirati per quanto riguarda l’aspetto fisico del personaggio). Ultimo tocco di classe: è un appassionato di libri gialli pur essendo lui stesso forse materiale da poter comparire all’interno di uno di quei stessi libri.
Per quanto possa sembrare assurdo, è proprio questo suo essere così “normale” a rendere il personaggio di Zellner così accattivante, visto che ognuno di noi, con un minimo di passione per il mistero, può identificarsi con lui. Ma durante il corso dell’avventura avremo la possibilità di controllare anche altri personaggi, ma non sto ovviamente a dirvi come e quando per non rovinarvi la storia.
The Raven: Remastered è un classico “punta e clicca”: scopo del gioco sarà quello di interagire con l’ambiente e con gli oggetti che troviamo e capire come utilizzarli per poter progredire nella storia. Il sistema di comandi è molto semplice ed intuitivo e viene anche spiegato in un breve tutorial ad inizio gioco.
Durante il corso della nostra investigazione sarà necessario osservare con cura ogni dettaglio che ci viene presentato e cercare di mettere le mani su ogni oggetto presente sulla scena. Se in alcuni casi l’uso di questi oggetti è semplice e lineare, in altri momenti ci sarà da scervellarsi un po’ per capire come e quando usarli, ma mai nulla di troppo complicato e assurdo (tanto per intenderci non userete la coda di una scimmia per mettere in funzione una carrucola!).
Interessante come ad ogni progresso nell’investigazione si sentirà come scrivere su un foglio di carta solo per scoprire che la nostra agendina degli indizzi verrà aggiornata in tempo reale con nuove informazioni e deduzioni.
Il movimento di Zellner è gestito dall’analogico sinistro, mentre con i tasti del Joy-Con destro potremmo osservare (B), interagire (A) o aprire l’inventario (Y). Sul movimento del personaggio c’è molto da ridire: a parte essere lento e pacato (d’altronde con un protagonista sulla cinquantina in sovrappeso non ci potevamo aspettare Usain Bolt), risulta anche molto impreciso. Capita a volte di dover perdere un po’ di tempo per doversi posizionare in maniera corretta per poter selezionare un personaggio con cui parlare o raccogliere un oggetto con cui interagire. Sicuramente il sistema di puntamento con mouse su PC risulta essere sempre la scelta migliore per questo genere di giochi.
A livello di animazioni e cura grafica, il prodotto purtroppo non eccelle, con alcuni momenti in cui mi sembra di essere tornato indietro di 10 anni (ma d’altronde un titolo del genere non fa leva su questi aspetti per risultare accattivante), ma se dal punto di vista visivo ci sarebbe stato molto da lavorare non si può dire nulla invece sul comparto audio.
Il doppiaggio in inglese (ma disponibile anche in tedesco) è fatto in maniera eccellente, visto che ogni personaggio viene interpretato in maniera convincente da chi gli dà voce. Le musiche inoltre sono realizzate da un’orchestra che potreste anche osservare eseguire i brani della soundtrack una volta sbloccato uno degli extra disponibili. Il gioco, pur non essendo doppiato in italiano, presenta i sottotitoli nella nostra lingua, rendendo il gioco fruibile a chiunque.
Purtroppo, come capita in ogni avventura di questo genere, una volta finito The Raven: Remastered (si impiegano poco più di 10 ore) non ci sono grossi motivi di rigiocarlo se non per battere il proprio record di punteggio. Infatti durante il gioco si acquisiscono punti mentre progrediamo nella storia, con la possibilità di alcuni extra se si eseguono particolari azioni. Nella versione PS4 queste azioni aggiuntive erano spesso accompagnate dai trofei, feature non presente su Nintendo Switch, purtroppo. Onestamente come motivazione per fare una seconda run la trovo molto debole, ma forse è il genere stesso che non si presta al “secondo giro” anche se il finale lascia tante domande al giocatore (e vi invito a leggere le discussioni sui forum dedicati una volta finito per vedere quante teorie sono state proposte dai vari utenti).
Versione Testata: Switch
Voto
Redazione