Recensione Trials Rising
Quando semplicità e divertimento diventano armi vincenti
Le moto da trial sono veicoli particolarmente semplici da guidare, ma è solo ai coraggiosi e valorosi piloti che queste moto offrono potenzialità di fatto incredibili, come stazionare immobili in un equilibrio precario, eseguire balzelli per aggiustare la posizione in vista del prossimo ostacolo, quindi sprigionare tutta la potenza del motore per dare uno slancio sufficiente per compiere salti impensabili. In queste acrobazie la moto e il pilota si fondono in un tutt’uno rendendo possibile l’impensabile e concreto l’improbabile, lasciando il pubblico a bocca aperta.
Ed è proprio a questa disciplina che una ventina d’anni fa una softwarehouse finlandese ha deciso di ispirarsi per dar vita, sulla piattaforma Flash, a un progetto che incarnò in sé la filosofia semplice e al contempo profonda e complessa del trial: un sistema di controllo caratterizzato da pochi comandi per gestire il peso del pilota, l’acceleratore e il freno, un’ottima ricostruzione della fisica e dei movimenti delle sospensioni, il tutto per girovagare all’interno di percorsi di fatto bidimensionali costellati da più pericoli di quanti ve ne potrete immaginare. Questo è, in estrema sintesi, il concetto che sta dietro alla serie Trials che, dopo l’ultima apparizione avvenuta cinque anni fa con il cibernetico Trials Fusion, torna oggi sugli scaffali con Trials Rising.
Localizzato
Si comincia con il solito editor utile per plasmare a vostro piacimento il pilota, associandogli colore della pelle, fattezze, voce e indumenti, senza dimenticare le animazioni in caso di esultanza o disperazione, il quale non mancherà di esprimere durante il periodo alle vostre dipendenze.
Una volta data forma a chi vi rappresenterà in giro per il mondo potrete scegliere tra le varie modalità presenti nel gioco, tra cui la storia, il multiplayer online, la modalità party e il multiplayer cooperativo.
La prima altro non è che una sorta di carriera composta (al lancio) da oltre cento tracciati sparsi per il mondo, in riconoscibilissime ambientazioni che caratterizzeranno in modo univoco le vostre scorribande tra la Tour Eiffel, il Colosseo, le pendici dell’Everest, il parco di Yellowstone, gli Universal Studios di Los Angeles, senza dimenticare le ambientazioni newyorkesi, russe, coreane, ucraine e così via. La geolocalizzazione delle ambientazioni all’interno di aree effettivamente esistenti si rivela in netto contrasto con le aree fantasiose riprodotte dal prequel, e dona maggiore spessore al titolo stesso.
Strada tortuosa
Ogni tracciato è costellato da una serie incredibile di ostacoli che vanno da salti vertiginosi da affrontare con la velocità giusta (né più, né meno di quanto stabilito dagli autori) per non finire in una scarpata, passerelle sospese o basculanti, giri della morte, ripidissime salite oltre ogni limite della fisica, barili esplosivi capaci di proiettarvi in aria come motorizzati da propellente solido e così via.
Per affrontare e portare a termine ciascun tratto di percorso dovrete imparare a gestire l’acceleratore, il freno ma soprattutto il peso del pilota, al fine di ottenere la necessaria trazione al momento giusto. Ma non solo: scrutando il percorso dovrete anche capire quale delle moto a disposizione meglio si adatta alle caratteristiche del tracciato, tra veicoli che differiscono in termini di maneggevolezza, potenza e stabilità, donando quell’impronta strategica che rende il gioco ancor più completo.
Buttandovi nella mischia vi accorgerete immediatamente di quanto arrivare in fondo a un determinato tracciato possa essere piuttosto semplice, mentre farlo battendo tutti i tempi, minimizzando le cadute si rivelerà un’impresa degna di una medaglia all’onore. Se a tutto ciò aggiungete gli obiettivi secondari comandati dagli sponsor, come eseguire un certo numero di acrobazie piuttosto che completare il tutto entro un certo tempo limite, vi accorgerete di quanto tutto ciò si può rivelare complesso. Non di meno, dovrete abituarvi a un livello di sfida elevato che vi costringerà a un trial & error che metterà a dura prova la vostra tenacia.
Potenzialmente infinito
Ritorna l’apprezzatissimo editor di tracciati, uno strumento che grazie a migliaia di oggetti con cui potrete creare le vostre piste preferite e quindi di condividere le vostre creazioni sulla rete. Questo strumento, unito a una community particolarmente attiva, potrebbe aiutare gli sviluppatori a mantenere sempre vivo il titolo.
A tutto ciò si aggiunge la modalità multiplayer cooperativa, denominato Tandem, una moto biposto che richiede a due giocatori di coordinarsi alla perfezione in locale, dividendo al 50% i comandi impartiti alle controparti che governano il veicolo. Questa modalità si rivela letteralmente esilarante, quanto complessa da adoperare qualora il vostro coordinamento non sia perfettamente a punto.
Tecnicamente il gioco si presenta molto bello da vedere, con ambientazioni perfettamente tridimensionali nonostante i tracciati in cui vi muoverete siano di fatto bidimensionali. Non mancano effetti particellari e luminosi capaci di togliere il fiato, il tutto condito da animazioni del vostro manichino che non mancheranno di strapparvi qualche sonora risata.
Chiudiamo con il multiplayer online, che consente a 8 giocatori di sfidarsi lungo i tracciati in piste parallele come se ci si trovasse nelle classiche corsie delle piste di atletica, con la sola differenza che qui il percorso è tutto fuorché un rettilineo.