Red Dead Redemption

di Luca Gambino
John Marston: Santo o peccatore. Uomo che ha finalmente cambiato vita e abbandonato per sempre il suo passato malavitoso in favore di una vita di giustizia o semplicemente un cane arrabbiato in cerca di vendetta? La migliore definizione del protagonista di Red Dead Redemption ci viene suggerita direttamente da uno dei tanti personaggi di contorno dell'epopea western di Rockstar che lo identifica come "una faccia da criminale messa sopra un'anima da angelo". Come sempre la linea di mezzeria suggerita da Rockstar lascia al giocatore, pad alla mano, ampi margini di interpretazione. Santo, o peccatore é affare vostro. Certo, la trama del gioco ci presenta un uomo che ha pagato il suo debito con la società ed é in cerca di pace e redenzione ma come sempre saranno le vostre azioni sul campo e l'orientamento che farete prendere al vostro personaggio che lo identificheranno agli occhi degli altri e che lo renderanno il peggiore essere umano sulla faccia della terra o un uomo di cui potersi fidare e chiedere il suo aiuto.



Red Dead Redemption si colloca nei primi anni del ventesimo secolo, in un periodo di forte industrializzazione, che hanno visto l'America imporsi come una delle nazioni più importanti sul pianeta. Un periodo che ha visto la diffusione di invenzioni come il telefono e la ferrovia e che ha quindi accorciato il passo tra le grandi città e le sconfinate terre del west, aumentando però le distanze tra gli stili di vita degli uomini di città e coloro che per scelta propria o altrui avevano decentrato la propria vita verso la nuova frontiera. Ed é in questo ambiente fatto di banditi che assaltano e depredano in pieno giorno, di ambienti arsi dal sole e carichi di fascino e di persone ignoranti ma capaci di ingannare anche il demonio, che il nostro protagonista muoverà i passi in un'avventura che rappresenta forse il miglior prodotto creativo mai partorito da Rockstar.

Sebbene il gameplay non si sposti molto dalla fortunata formula introdotta da GTA, RDR dimostra di avere una personalità propria per poter rappresentare un vero e proprio marchio di fabbrica a sé stante e non solo un "GTA ambientato nel west" anche se meccaniche e modalità di narrazione sono praticamente le medesime. Dopo il video introduttivo (di cui ovviamente preferiamo non svelarvi nulla), vi troverete tra le amorevoli cure di una donna che vi ha raccolto dalla polvere ormai quasi morto. Rimesso in sesto e assegnatovi un alloggio di fortuna (dove, come da tradizione potrete effettuare i salvataggi e cambiarvi d'abito), sarete quindi libero di girovagare per un mondo realmente sconfinato, portando a termine le missioni progettate per dipanare la trama principale a cui poi si vanno ovviamente ad aggiungere un imprecisato numero di sidequest e attività alternative che rischieranno seriamente di azzerare la vostra attività sociale.




Esattamente come in tutti i titoli sandbox, saremo chiamati a compiere missioni tra le più variegate possibili, tutte ovviamente riportate in salsa western e di cui una buona parte strettamente correlate alla nostra missione principale. Si passa dal cacciatore di taglie al domatore di cavalli professionista, dai servizi di ronda notturna al dover sgominare intere bande di malviventi. Un'attività lunga (preventivate almeno una cinquantina di ore di gioco) e divertente, che vi obbligherà a continui spostamenti tra un paesino e l'altro. Al contrario di GTA, ovviamente, i centri urbani di Redemption consistono in un gruppuscolo scarso di abitazioni a cui di solito si aggiunge un emporio, un saloon (spesso con annesso bordello e tavoli da gioco) e qualche altra attività di vario tipo (armaiolo, dottore etc..), ragion per cui sarà veramente difficile insediarsi in una sola location e avere lì fissa dimora. Al contrario, il nostro John sarà costretto a passare buona parte del suo tempo in sella al suo cavallo, spostandosi da una località all'altra.

Quella della cavalcatura é una pratica che conviene padroneggiare fin da subito, dal momento che il vostro fido destriero sarà fondamentale non solo per gli spostamenti, come già accennato, ma anche in tutte quelle occasioni (e non saranno rare), dove una dignitosa ritirata sarà sicuramente più onorevole rispetto ad un proiettile in piena fronte. All'inizio avrete sicuramente qualche problema a comprendere i limiti del vostro compagno di viaggio, a tarare la resistenza delle vostre sollecitazioni a raggiungere velocità superiori (tramite la pressione del tasto A), e mettete quindi in conto qualche sana disarcionata. Con l'andare del tempo, però, prenderete sicuramente il pieno controllo del mezzo a quattro zampe, consentendovi tragitti sempre più rapidi e una minore opposizioni alle vostre speronate. Ad ogni modo, se sarete costretti a raggiungere località lontane dalla vostra posizione e non volete sorbirvi il tragitto a cavallo, potrete sempre ricorrere ad un percorso (a pagamento) su una diligenza, oppure prendere un comodo treno o, meglio ancora, approntare una sorta di accampamento improvvisato dove poter non solo salvare la partita, ma che vi servirà anche da "teletrasporto" per le varie località già scoperte all'interno della vastissima mappa.