Red Dead Redemption Undead Nightmare
di
Alessandro Cossu
Se in una ipotetica giornata odierna, dovessimo essere attaccati da un branco di zombie inferociti, nel complesso la cosa ci potrebbe spaventare ma - forse, non sorprenderci più di tanto, visto il successo che i morti che camminano esercitano sul pubblico, sia esso del cinema, della letteratura o dei videogames. Tuttavia, se facessimo un ideale passo indietro, probabilmente le nostre controparti di 100 anni or sono sarebbero decisamente più colpite e spaventate da un mostro senza cervello affamato di carne umana. Indossando i panni virtuali di John Marston, potremmo scoprire come sopravvivere in un mondo fatto di zombie affamati, nella DLC per la scatola X di Microsoft oggi sotto esame.
Man mano che la trama di Undead Nightmare si dipanerà davanti ai nostri occhi, diverrà chiaro che l'invasione degli ultrazombie si sta propagando in tutto il mondo conosciuto (leggi, in tutte le mappe del gioco originale). Questo é, in buona sostanza, il background di questo contenuto extra per RDR: non si saprà mai - come nella migliore tradizione zombesca - cosa abbia scatenato l'epidemia, ma il titolo di per se é molto divertente e costituisce una sorta di pretesto per tornare a visitare luoghi memorabili come Blackwater, Armadillo, e Chuparosa.
Detto questo, come primo impatto si ravvisa subito che il mondo di Red Dead Redemption é decisamente diverso da quello di Undead Nightmare. Una grande percentuale della popolazione é morta (e risorta), la fauna é diversa, e ogni città sulla mappa é stata invasa dalle vittime di ciò che i sopravvissuti credono sia un nuovo tipo di peste - causata dagli alieni, dal governo, o da una concomitanza di entrambi i fattori. Ogni locations andrà ripulita a fondo prima di poter salvare i propri progressi (dormendo, ad esempio) ma in linea di massima - nonostante un gameplay a tappe, c'e' e persiste un certo di grado di quello che oggi é comunemente chiamato Free-Roaming.
Quando si entra in un insediamento che é sotto assedio, il nostro obiettivo é quello di sradicare completamente la presenza dei non-morti.
I sopravvissuti saranno disposti ad aiutarci qualora condivideremo le nostre munizioni con loro, ma é bene tenere a mente che - almeno nella fase iniziale -le munizioni saranno un bene estremamente prezioso, dal quale non converrà separarsi a cuor leggero. Indipendentemente da ciò che si sceglie di fare con il nostro prezioso carico di proiettili, lo svolgimento del gameplay in ogni città, purtroppo, é più o meno sempre simile a se stesso. Si arriva in città, si decide se dare o meno parte del nostro arsenale ai villici, e poi fare del nostro meglio per uccidere tutti i simpatici non morti del luogo. Anche i combattimenti sono più o meno affini ad un qualsivoglia shooter e, nel complesso, la simpatica presenza di qualche arma particolare - come l'archibugio, é di poco interesse e ancor meno utilità.
I nemici non morti non rappresentano una vera sfida come le controparti “cowboy” del titolo originale: niente armi, niente copertura, niente cavalli. In linea di massima, si precipiteranno contro le nostre bocche da fuoco e costituiranno un vero problema solo quando ci verranno addosso in tanti. Non mancano, ovviamente, zombie con peculiarità fisiche particolari e poteri speciali - sulla falsa riga di L4D per intenderci, ma nel complesso non c'e' nulla di veramente eclatante . Il modo più semplice per uccidere uno zombie é con un colpo alla testa e questo é, sicuramente, un dettaglio conclamato. In generale, possiamo affermare che tutte le armi hanno lo stesso effetto, mentre rimarrà sempre un certo grado di persistente soddisfazione quando si sceglierà di dar fuoco ai non morti. Peccato però per il grado di IA dei nemici, davvero ai minimi termini (in fondo si sa, essere zombie non conferisce particolari doti intellettive) : salire su un tetto, ad esempio, ci garantirà una sicura vittoria contro i nostri avversari dato che, fra le tante cose che non possono fare, annoveriamo anche l'incapacità cronica di salire sui tetti.
Per fortuna, uccidere i non morti é solo una parte - sia pur consistente del gioco in se e a questo si deve aggiungere un nutrito numero sdi sotto-quest con le quali cimentarci. Per esempio, saremo chiamati a ritrovare questa o quella persona scomparsa: il successo ci garantirà un piccolo regalo. Impossibile non citare la possibilità di misurarsi contro i quattro cavalieri dell'apocalisse: Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte. Ognuno dei quattro emissari del Boss del Cielo vanterà particolari abilità e metodo di combattimento ma questi sono dettagli che non vi sveliamo, onde evitare di guastarvi il gusto della sorpresa.
In linea di massima, Undead se ne va in un tempo variabile fra le cinque e le dieci ore, a seconda del grado di difficoltà e in base alla scelta d'utilizzare o meno il sistema “fast-travel”. Il finale é davvero notevole e non mancheranno incontri con facce amiche viste nel titolo originale, come per esempio il buffo tombarolo Seth.
Buono in singolo, UD non fallisce neanche sul fronte multi giocatore, dove fa la sua gradita comparsa una interessante modalità: fino a quattro pupazzetti potranno collaborare per sopravvivere a ondate di zombie sempre più numerosi e affamati. Sono ottocento, i punti Microsoft necessari per aggiudicarsi questo DLC tutto sommato interessante, che non porta con se nessuna innovazione sotto nessun fronte, ma é dannatamente divertente. E tanto ci basta.
Man mano che la trama di Undead Nightmare si dipanerà davanti ai nostri occhi, diverrà chiaro che l'invasione degli ultrazombie si sta propagando in tutto il mondo conosciuto (leggi, in tutte le mappe del gioco originale). Questo é, in buona sostanza, il background di questo contenuto extra per RDR: non si saprà mai - come nella migliore tradizione zombesca - cosa abbia scatenato l'epidemia, ma il titolo di per se é molto divertente e costituisce una sorta di pretesto per tornare a visitare luoghi memorabili come Blackwater, Armadillo, e Chuparosa.
Detto questo, come primo impatto si ravvisa subito che il mondo di Red Dead Redemption é decisamente diverso da quello di Undead Nightmare. Una grande percentuale della popolazione é morta (e risorta), la fauna é diversa, e ogni città sulla mappa é stata invasa dalle vittime di ciò che i sopravvissuti credono sia un nuovo tipo di peste - causata dagli alieni, dal governo, o da una concomitanza di entrambi i fattori. Ogni locations andrà ripulita a fondo prima di poter salvare i propri progressi (dormendo, ad esempio) ma in linea di massima - nonostante un gameplay a tappe, c'e' e persiste un certo di grado di quello che oggi é comunemente chiamato Free-Roaming.
Quando si entra in un insediamento che é sotto assedio, il nostro obiettivo é quello di sradicare completamente la presenza dei non-morti.
I sopravvissuti saranno disposti ad aiutarci qualora condivideremo le nostre munizioni con loro, ma é bene tenere a mente che - almeno nella fase iniziale -le munizioni saranno un bene estremamente prezioso, dal quale non converrà separarsi a cuor leggero. Indipendentemente da ciò che si sceglie di fare con il nostro prezioso carico di proiettili, lo svolgimento del gameplay in ogni città, purtroppo, é più o meno sempre simile a se stesso. Si arriva in città, si decide se dare o meno parte del nostro arsenale ai villici, e poi fare del nostro meglio per uccidere tutti i simpatici non morti del luogo. Anche i combattimenti sono più o meno affini ad un qualsivoglia shooter e, nel complesso, la simpatica presenza di qualche arma particolare - come l'archibugio, é di poco interesse e ancor meno utilità.
I nemici non morti non rappresentano una vera sfida come le controparti “cowboy” del titolo originale: niente armi, niente copertura, niente cavalli. In linea di massima, si precipiteranno contro le nostre bocche da fuoco e costituiranno un vero problema solo quando ci verranno addosso in tanti. Non mancano, ovviamente, zombie con peculiarità fisiche particolari e poteri speciali - sulla falsa riga di L4D per intenderci, ma nel complesso non c'e' nulla di veramente eclatante . Il modo più semplice per uccidere uno zombie é con un colpo alla testa e questo é, sicuramente, un dettaglio conclamato. In generale, possiamo affermare che tutte le armi hanno lo stesso effetto, mentre rimarrà sempre un certo grado di persistente soddisfazione quando si sceglierà di dar fuoco ai non morti. Peccato però per il grado di IA dei nemici, davvero ai minimi termini (in fondo si sa, essere zombie non conferisce particolari doti intellettive) : salire su un tetto, ad esempio, ci garantirà una sicura vittoria contro i nostri avversari dato che, fra le tante cose che non possono fare, annoveriamo anche l'incapacità cronica di salire sui tetti.
Per fortuna, uccidere i non morti é solo una parte - sia pur consistente del gioco in se e a questo si deve aggiungere un nutrito numero sdi sotto-quest con le quali cimentarci. Per esempio, saremo chiamati a ritrovare questa o quella persona scomparsa: il successo ci garantirà un piccolo regalo. Impossibile non citare la possibilità di misurarsi contro i quattro cavalieri dell'apocalisse: Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte. Ognuno dei quattro emissari del Boss del Cielo vanterà particolari abilità e metodo di combattimento ma questi sono dettagli che non vi sveliamo, onde evitare di guastarvi il gusto della sorpresa.
In linea di massima, Undead se ne va in un tempo variabile fra le cinque e le dieci ore, a seconda del grado di difficoltà e in base alla scelta d'utilizzare o meno il sistema “fast-travel”. Il finale é davvero notevole e non mancheranno incontri con facce amiche viste nel titolo originale, come per esempio il buffo tombarolo Seth.
Buono in singolo, UD non fallisce neanche sul fronte multi giocatore, dove fa la sua gradita comparsa una interessante modalità: fino a quattro pupazzetti potranno collaborare per sopravvivere a ondate di zombie sempre più numerosi e affamati. Sono ottocento, i punti Microsoft necessari per aggiudicarsi questo DLC tutto sommato interessante, che non porta con se nessuna innovazione sotto nessun fronte, ma é dannatamente divertente. E tanto ci basta.
Red Dead Redemption Undead Nightmare
8
Voto
Redazione
Red Dead Redemption Undead Nightmare
Pur mantenendo chiaramente molti - o tutti - i punti di forza di Red Dead Redemption, Undead Nightmare é un add-on che sposta completamente il filone di gioco e questa é indubbiamente una scelta vincente, a patto di non averne mai abbastanza di zombie e affini. LA IA non é insuperabile, i combattimenti sono un po' ridondanti e la storyline non é il top del coinvolgimento. Tuttavia, il divertimento é a dir poco innegabile, il gusto di vivere una manciata di ore a massacrare zombie é denso e saporito e, nel complesso, per un DLC, aspettarsi di più é un crimine. Assodato.