Red Faction

di Redazione Gamesurf
Un altro difetto si riscontra nella mira automatica, che in prossimità del bersaglio dovrebbe indirizzare automaticamente i colpi sullo stesso; questa risulta poco pronta e precisa penalizzando un po' troppo coloro che non possiedono colpo d'occhio e una mira olimpionica.
Tutto ciò viene appena limato dalla possibilità di riconfigurazione totale del Dualshock due rispetto ai parametri base, oltre all'ovvia possibilità di calibratura relativa alla sensibilità e alla velocità di risposta delle sue levette.
Tutti i parametri sono, comunque, modificabili in qualsiasi momento durante il gioco.
Tutto ciò non aiuta la longevità generale del gioco; che tra l'altro parte svantaggiata dalla natura dello stesso e dalla settorialita dei suoi normali utenti.
A sua difesa bisogna comunque affermare che la possibilità d'interazione totale dell'ambiente potrebbe spingere qualcuno a dilettarsi in scavi strategici ed esperimenti, alzando cosi la vita del gioco.
Per concludere la Play Station due si arricchisce, comunque, di un interessante titolo nella categoria degli sparatutto in soggettiva grazie a Red Faction.

Il gioco offre degli spunti innovativi di cui non si trova traccia nelle opere analoghe.
Nella tua campagna per la libertà avrai a disposizione un discreto numero di armi, in generale non si rimane scontenti.

Ciò che risulta più innovativo è sicuramente l'interattività totale dei fondali: che dona un aspetto, talvolta, divertente al gioco
Disgraziatamente ed affiancare questi aspetti positivi troviamo alcuni difetti ed assenze non da poco, come la mancanza di una sfida a due giocatori.
In alcuni momenti, non rari, il gioco scatta vistosamente.
In generale Red Faction si presenta come un gioco alternativo a Time Slippers e Unreal tournoment che porta delle interessanti novità di gioco, ottimo per chi deve scaricarsi i nervi.