Red Faction Guerrilla

di Alessandro Cossu
MORTI NO, ROSSI SI.

Cronache di Marte, anno 2075 della vecchia datazione : “La Earth Defense Force ricevette una richiesta di soccorso immediata, che proveniva da una piccola struttura mineraria su Marte. Un gruppo di sovversivi, proclamatisi Red Faction, aveva rovesciato la spietata Ultor Corporation, dopo anni di oppressione, col sacrificio di decine e decine di civili coraggiosi. Come ovvia risposta, l'EDF inviò una flotta spaziale verso Marte, per liberare i minatori e più in generale la popolazione civile, assicurare i magnati della Ultor alla giustizia e riportare l'ordine nelle colonie. Per raggiungere l'obiettivo, l'EDF creò numerosi posti di comando e basi su tutto il pianeta. Inizialmente, sotto la sua guida, gli abitanti di Marte vissero anni sereni e prosperi, creando nuove colonie, costruendo nuove città e avviando attività minerarie. Ben presto, la popolazione si rese conto del proprio status e iniziò a chiedere la propria autonomia e indipendenza: insomma, a chiedere che i propri diritti su Marte fossero riconosciuti.

Molte cose cambiarono nel corso dei successivi cinquanta anni: le azioni delle EDF, che aveva sempre usato la violenza, suscitarono malumori, come pure si videro crescere le tensioni fra coloni e minatori. I coloni, infatti, furono costretti ad abbandonare le loro proprietà, a seguito della forte avidità manifestata dalle corporazioni terrestri. Non ci volle molto, prima che iniziassero ad essere proclamati scioperi e proteste, ai quali l'EDF rispose con i suoi coprifuoco, centri di detenzione, pestaggi e arresti di massa. Mentre la situazione peggiorava, la violenza cresceva di giorno in giorno; alla fine, un piccolo gruppo di rivoluzionari si riappropriò del nome Red Faction. Il nemico era cambiato, ma il loro grido di battaglia era sempre lo stesso : Meglio Rossi Che Morti. Era di nuovo tempo di combattere. Era di nuovo tempo di vivere o morire per la Libertà”.



Alec Mason (nostro alter ego) e suo fratello vivono e lavorano (come minatori) sul caro vecchio Marte, colonizzato ormai da decenni e fonte inesauribile di materie prime e minerali; quando il fratello di Alec viene ucciso durante uno scontro a fuoco con i soldati della EDF, al nostro protagonista non resta che imbracciare il Martello - come da simbolo del gioco stesso, e cercare di colmare la sua sete di vendetta, nell'unico modo possibile: entrare nella Resistenza. Entrare nella Red Faction...ed entrare nei nostri PC!

Ecco : per i pochi che non fossero a conoscenza della trama che si cela dietro all'ultima ma non ultima fatica dei signori della THQ, questo estratto di “Cronache Marziane” potrà far conoscere il background che si cela dietro al gioco che andiamo oggi ad esaminare, quel “Red Faction Guerrilla”, (terzo capitolo di una illustre saga) che ha ottenuto un discreto successo sulla scatola X di Madre Microsoft, e che approda oggi anche su Personal Computer...con qualche piccola freccia in più.

Inizieremo la nostra campagna in quello che viene definito “settore Parker”, il quale é, a grandi linee, una sorta di terra franca, dove ognuno lavora per sé, pur dovendo pagare pesanti dazi alla EDF. E' probabilmente il luogo più desolato e relativamente più vasto, del pianeta.Il settore “Dust” (al quale potremo accedere dopo aver liberato “Parker”) é invece in mano alla AmRuKuo, una corporazione controllata dalla EDF e divisa nella sezione mineraria e in quella farmaceutica. Dust, letteralmente “Polvere”, é un nome più che appropriato per la conformazione geografica di questo livello.Il settore “Oasis” é il luogo dove vivono gli addetti agli uffici e gli artigiani; le case sono belle e ci sono persino dei giardini; inoltre,c'e' anche un bel po' di vegetazione sulle colline rosse di Marte. Questo é l'unico luogo dove il giogo della EDF pare meno pesante. Pare.Il settore “BadLands”, come suggerisce il nome, é un luogo devastato, infetto, martoriato. Il grosso delle truppe della EDF staziona qui, in quanto sembra che, al di la delle barriere naturali create dagli eventi atmosferici, ci sia qualcosa di tanto misterioso quanto prezioso...e per scoprirlo dovremo sudare le proverbiali sette camicie.

Il settore “Zona A Ingaggio Libero” é un luogo difficilissimo da raggiungere, in quanto le truppe EDF ivi locate, hanno l'ordine di sparare a vista a chiunque violi il perimetro. Chiunque. Non solo : una passeggiata da queste parti, prima che effettivamente ci venga dato l'ordine dalla Red Faction, si tradurrà in morte istantanea, a causa di potentissimi cannoni piazzati sulle montagne del pianeta rosso.Il settore “EOS”, infine, é il quartier generale della EDF. Qui vivono gli ufficiali superiori e i maggiori scienziati del pianeta. Qui, nascono tutte le operazioni della EDF e questo sarà anche l'ultimo “quadro” che saremo chiamati ad affrontare...il quale, complessivamente, racchiuderà tutto il meglio e tutto il peggio delle forze EDF affrontante fino a quel momento.

Ognuno di questi settori andrà “liberato” dal controllo dell'EDF : in buona sostanza, un indicatore numerico con un punteggio variabile (ad esempio, 400), scenderà a zero man mano che svolgeremo gli incarichi che ci verranno affidati dai capi della resistenza. A quel punto, il settore sarà libero e potremo passare a quello successivo; per far scendere l'indicatore, saremo chiamati a svolgere incarichi non proprio variegati ma comunque impegnativi (e decisamente divertenti) : distruggere obiettivi sensibili, uccidere spie o corrieri, abbattere armi o veicoli sperimentali, demolire obiettivi prioritari quali fabbriche e uffici governativi.



Accanto alla trama principale, troveremo - e saranno anche piuttosto frequenti - una serie di sottoquest (non indispensabili per chiudere il gioco, ma utili ai fini del gameplay!) che andranno dal furto di veicoli speciali, alla scorta di uno o più convogli, passando per la distruzione (a tempo) di un edificio e finendo con dei viaggi sul sedile posteriore del nostro amico Jenkins e distruggere a suon di cannonate ioniche quello che ci viene indicato. Insomma, tempo di annoiarsi, davvero, non ce n'é mai, dall'inizio alla fine : anzi, alcune sessioni sono talmente concitate e così zeppe di avversari (abbiamo persino rilevato piccoli cali nel frame rate, ma per questo vi rimandiamo al nutrito box in fondo a queste pagine) che, alla fine, una piccola pausa ci sembrerà quasi obbligatorio.

Dal momento che abbiamo nominato Jenkins, una panoramica veloce sugli altri due personaggi della RF più rilevanti. Il nostro “capo” si chiama Hugo Davies, dapprima pacifista convinto, poi divenuto leader indiscusso della Red Faction. La nostra amica più fidata si chiama “Samanya”, nativa di Marte, il cui nome significa...no, vi lasciamo il piacere di scoprirlo da voi; é lei che creerà la maggior parte delle armi artigianali a nostra disposizione, come lo sparalame (anche esplosive!) ed il saldatore ad arco!

Per ottenere tali armi, Sam lavora sui materiali che noi stessi le porteremo, raccogliendoli in giro per il territorio; infatti, quasi tutto quello che distruggeremo, da una roccia ad un pezzo di metallo passando per un veicolo o qualsiasi altra cosa, rilascerà dei “pezzi” che potremo raccogliere (semplicemente passandoci sopra) e poi “spendere” per potenziamenti e nuove armi...un po' quello che accadeva in Rogue Trooper, tanto per citare un titolo. In ogni caso, quale che saranno le nostre preferenze fra mitra, martelli, mine, fucili atomici, lanciarazzi, sparalame, saldatori, granate, pistole et similia, potremo portare con noi solo quattro armi per volta: in virtù di questo, pianificare un minimo la nostra strategia prima di buttarci nell'impresa ci eviterà di morire inutilmente. Non tanto per il livello “qualitativo” dei nemici (in effetti, le routine di IA sono piuttosto elementari) quanto per la loro quantità e la loro ostinazione nel farci fuori. Inoltre, il nostro buon Mason, almeno per due terzi del gioco, non é particolarmente resistente e questo é sicuramente uno dei motivi per cui ci sarà azione a tutto spiano, ma sempre con un briciolo di materia grigia da parte.

Il mondo di gioco, splendidamente realizzato dai programmatori grazie all'utilizzo del GeoMod, é davvero impressionante, sia in termini di bellezza, che in termini di dettagli. Le maggiori opzioni video offerte dalla versione PC rendono RFG ancora più avvolgente e in grado di passare dalle mille gradazioni del rosso infuocato e mortale del settore Parker, al verde dell'erba del settore Oasis. Certo, ci sono piccoli effetti di clipping e talvolta alcuni effetti di pop-up si notano in modo molto vistoso, ma l'engine fa il suo sporco lavoro in modo egregio. Grazie all'appena citato GeoMod, qui nella sua seconda incarnazione, ci sarà permesso sconquassare con ogni mezzo possibile quasi tutti gli oggetti presenti nello scenario.

Prendere a martellate un muro e vederlo sgretolarsi sotto i nostri colpi impietosi, così come minare un ponte e farlo saltare a distanza - possibilmente, proprio mentre é pieno di soldati nemici, é un qualcosa che solo nella saga di Red Faction ci é stato concesso (in questo, neanche Fracture é stato così prodigo di esplosioni!). Quello che invece non ci sarà concesso fare é modificare il terreno per creare buchi e muri di terra dove acquattarci o tendere imboscate ma, come ha detto qualcuno in più d'una occasione, non sempre si può avere tutto! Quello che invece si può avere, in RFG, é un parco mezzi estremamente variegato : dalle jeep ai furgonati, passando per futuribili auto che ricordano una spider, fino ad autoarticolati e pulmini; inoltre, piuttosto avanti nel gioco, avremo anche in dotazione un Jet Pack, con il quale effettuare dei brevi voli, più assimilabili a lunghi salti. In una parola:da provare.

Le musiche sono rullanti e mai invasive, mentre il doppiaggio in Italiano non é il massimo che si possa ottenere, ma nel complesso é convincente; il pezzo forte, naturalmente, é il campionamento delle esplosioni, ma dobbiamo dire che, sul nostro pc di prova, pur vantando una scheda audio ai massimi livelli, alcuni suoni ci sono parsi decisamente troppo metallici, al limite del fastidioso. Quello che invece é fastidioso, davvero, é la falsa libertà di salvare : é vero, si, che potremo stoccare su disco i nostri progressi quasi in qualsiasi momento, ma in ogni caso, ci troveremo a ripartire dalla zona sicura più vicina, o dal checkpoint più vicino a dove abbiamo salvato:criticheremo sempre e comunque questo retaggio da consolle che non ha motivo d'esistere nelle incarnazioni dei videogames per personal computer.

Pur mancando (e ce ne rammarichiamo) una opzione cooperativa alla quale Red Faction Guerrilla si sarebbe prestato molto bene, i programmatori non hanno di certo dimenticato il comparto multigiocatore : le modalità di gioco “online” comprendono i classici Deathmatch, Team Deathmatch e Capture The Flag, Obiettivi di squadra, Assedio e Pentolone.