Republic: The Revolution

di Andrea 'NeOAndY' Cani
Republic è stato per anni uno dei titoli più discussi e chiacchierati in sede di preview. I motivi di tale fermento sono da ricercare sia negli obiettivi che Demis Hassabis, capoccia degli Elixir Studios, si era prefisso di raggiungere col suo nuovo pargolo, e sia per i lunghissimi tempi di sviluppo del gioco, dilatati eccessivamente con continui rinvii. Ora che Republic è fuori, sarebbe oltremodo semplice sbrigare la pratica elaborando astrusi paragoni tra ciò che Republic sarebbe dovuto essere e ciò che effettivamente è. Per questo motivo e per rendere questa recensione il più obiettiva possibile daremo un bel colpo di spugna su tutto ciò che Republic prometteva di diventare, in modo da poter valutare con più obiettività ed equilibrio ciò che Republic effettivamente rappresenta. Ci troviamo a Novistrana, una nazione dell'ex Unione Sovietica capeggiata da un individuo senza scrupoli, al secolo Vasily Karasov, pronto a tutto pur di colmare una sete di potere apparentemente senza limiti. La sua politica totalitaristica ha reso la nazione un posto nel quale corruzione, disgregazione sociale e disordini sono all'ordine del giorno.



Ma la popolazione fermenta, e sempre più voci esprimono un dissenso pronto ad essere indirizzato verso la rivoluzione. La popolazione assume sempre più i connotati di una bomba pronta ad esplodere, una bomba alla quale manca solamente il detonatore. Noi, grazie alle nostre particolari capacità, siamo uno dei possibili pretendenti per assurgere al ruolo di miccia detonante di una rivoluzione oramai inevitabile. Il nostro alter ego digitale entra in gioco per un motivo ben preciso. Diversi anni prima dell'inizio delle vicende di Republic i nosti genitori vennero rapiti dalle milizie della polizia segreta capeggiata da Karasov. Inutile dire che l'odio per il dittatore ha covato in noi per anni, e il nostro obiettivo sarà quello di rovesciare la dittatura esistente per vendicare sia la scomparsa dei nostri genitori e sia per porre fine alle tirannie di siffatto individuo. La nostra corsa verso il potere sarà ostacolata non solo da Karasov ma anche dai nostri avversari politici, l'obiettivo dei quali è speculare al nostro seppur mosso da ideali differenti. Il teatro delle nostre azioni sarà rappresentato da tre città diverse: partiremo da Ekaterine per arrivare alla capitale Berezina, passando da Pugachev.

Il gioco prende il via con la creazione del nostro avatar. Questa fase, chiamata test della personalità, viene gestita ponendo dieci domande al giocatore. In base alle risposte che daremo verranno generate le qualità specifiche del nostro personaggio. Milizia, politica e finanza rappresentano i tre aspetti ideologici il cui valore viene schematizzate all'interno di un grafico a torta, nel quale ad ogni colore corrisponde una caratteristica. In base a come avremo risposto durante il test avremo valori differenti nelle tre caratteristiche: per esempio potremo avere 80% in politica e 10% in finanza e milizia, oppure avere una perfetta ripartizione tra i vari aspetti (le possibilità sono infinite). L'aspetto ideologico non va mai sottovalutato, in quanto aderire o meno alla nostra particolare ideologia con le azioni che compiremo durante il gioco avrà ripercussioni più o meno evidenti sugli effetti. Rimanere costantemente fedeli è auspicabile per poter godere dei bonus massimi nell'effettuare le varie azioni, aumentando quindi le possibilità di successo delle stesse. Inoltre il nostro personaggio sarà contraddistinto da altri quattro attributi (stato, controllo, carisma e presenza) e ognuno di essi potrà essere migliorato nel corso del gioco: anche il valore di questi influenzerà le possibilità di successo nel compimento di particolari azioni o eventi. Una volta terminata la fase di creazione del personaggio si viene proiettati all'interno dell'interfaccia di gioco.