REQUIEM
di
Redazione Gamesurf
"ANGELI: Sono esseri spirituali che servono una superentità di dimensione superiore (Dio) [] talvolta nel mondo degli uomini appaiono armati. Siccome incarnano il "bene" puro non concedono alcuna pietà al male, non é quindi detto che stiano sempre dalla parte degli uomini. Secondo il vecchio testamento, agli ordini di Dio punirono spesso e severamente gli uomini malvagi. Per esempi centottantacinquemila soldati assiri furono distrutti in una notte (Re), e tutti i primogeniti e gli animali d'Egitto furono sterminati (Esodo)" cfr. Kazushi Hagiwara, Bastard
Ecco, ci siamo messi l'anima in pace, un angelo può uccidere, eccome, e se non ne siete convinti non vi resta che giocare al nuovo gioiellino targato 3DO. Il genere degli sparatutto 3D non sembra subire inflessioni di sorta, anzi, sembra che Half Life abbia convinto le software house che il genere tira eccome, e forse anche i giocatori più scettici possono credere che una buona storia dietro ad un buon motore grafico la possono dire lunga, qualunque sia il tipo di gioco preferito. Tante persone si sono avvicinate ai GDR grazie a Baldur's Gate (e io faccio parte di queste) e tante in modo simile si sono ritrovate a sparare ad alieni grazie ad Half-life
Proprio seguendo il filone del motore grafico con una storia alle spalle sembra partire questo Requiem - Avenging Angel, ambientato nella metà del secolo prossimo venturo, ormai alle porte, narra di come un gruppo di angeli caduti arrivi sulla terra per portare morte e distruzione, in collaborazione con organizzazioni criminali. Per fermare un angelo, non possiamo che pensare di impiegare un altro angelo, ed é così che dal cielo scende il nostro alter-ego tale Malachi, che se sulle prime sarà equipaggiato con sole armi convenzionali, con il dipanarsi della storia si potrà avvalere di armi divine sempre più interessanti e divertenti da utilizzare, tanto da far passare in secondo piano il tradizionale arsenale. L'impostazione del gioco é più vicina al ragionato Half-Life che non al frenetico Quake2 e, anche se i momenti in mischia non saranno infrequenti vi capiterà molte volte di lasciare (quasi obbligatoriamente) le armi nella fondina e cercare vie meno tradizionali per uno shooter: parlare, guardare e passare inosservati. Per quanto riguarda il parlato non preoccupatevi, anche se la versione da me testata é in inglese la versione in vendita nei negozi é rigorosamente in italiano, come da buona tradizione Ubisoft, sia nel gioco che nel manuale cartaceo. Dicevamo dei momenti di calma, vi capiterà sovente di dialogare, con i membri della resistenza, un vero classico in ogni situazione di violenza al potere, che tramite numerose missioni che vi affideranno vi aiuteranno a sconfiggere gli angeli caduti
Ecco, ci siamo messi l'anima in pace, un angelo può uccidere, eccome, e se non ne siete convinti non vi resta che giocare al nuovo gioiellino targato 3DO. Il genere degli sparatutto 3D non sembra subire inflessioni di sorta, anzi, sembra che Half Life abbia convinto le software house che il genere tira eccome, e forse anche i giocatori più scettici possono credere che una buona storia dietro ad un buon motore grafico la possono dire lunga, qualunque sia il tipo di gioco preferito. Tante persone si sono avvicinate ai GDR grazie a Baldur's Gate (e io faccio parte di queste) e tante in modo simile si sono ritrovate a sparare ad alieni grazie ad Half-life
Proprio seguendo il filone del motore grafico con una storia alle spalle sembra partire questo Requiem - Avenging Angel, ambientato nella metà del secolo prossimo venturo, ormai alle porte, narra di come un gruppo di angeli caduti arrivi sulla terra per portare morte e distruzione, in collaborazione con organizzazioni criminali. Per fermare un angelo, non possiamo che pensare di impiegare un altro angelo, ed é così che dal cielo scende il nostro alter-ego tale Malachi, che se sulle prime sarà equipaggiato con sole armi convenzionali, con il dipanarsi della storia si potrà avvalere di armi divine sempre più interessanti e divertenti da utilizzare, tanto da far passare in secondo piano il tradizionale arsenale. L'impostazione del gioco é più vicina al ragionato Half-Life che non al frenetico Quake2 e, anche se i momenti in mischia non saranno infrequenti vi capiterà molte volte di lasciare (quasi obbligatoriamente) le armi nella fondina e cercare vie meno tradizionali per uno shooter: parlare, guardare e passare inosservati. Per quanto riguarda il parlato non preoccupatevi, anche se la versione da me testata é in inglese la versione in vendita nei negozi é rigorosamente in italiano, come da buona tradizione Ubisoft, sia nel gioco che nel manuale cartaceo. Dicevamo dei momenti di calma, vi capiterà sovente di dialogare, con i membri della resistenza, un vero classico in ogni situazione di violenza al potere, che tramite numerose missioni che vi affideranno vi aiuteranno a sconfiggere gli angeli caduti
REQUIEM
REQUIEM
Requiem è il primo gioco che segue un filone più affine ad Half Life e meno al Doom-style che impazza da anni. La storia regge, alcune innovazioni ci sono, come i bellissimi poteri, ma soprattutto l'arte di saper osservare è stata premiata, si è preso il meglio da vari giochi e mixato in un riuscito sparatutto. Forse un piccolo rammarico è dato dall'impressione che si potesse osare un pochino di più, ma c'è tutto il tempo per fare ancora meglio. La grafica è pulita e curata, senza fronzoli ma con buoni effetti, la versione D3D viaggia come la Voodoo, quindi nessun problema con schede video. Consigliato a tutti gli amanti deli sparatutto, ma anche ai denigratori che magari si sono già gustati Half Life e hanno sete di uno "sparatutto con la storia dentro" o meglio se me lo passate uno "sparatutto con l'anima".