Rescue Shot
di
Redazione Gamesurf
Frutta, proiettili aggiuntivi e altri gadget faranno gola, sin dalla prima occhiata, a Bo, che ha la fastidiosa tendenza a raccogliere e mangiare qualsiasi oggetto si trovi nelle sue vicinanze. La presenza di bonus dannosi (malus?) ci obbliga a prestare attenzione a ciò che viene lasciato indietro dai nemici abbattuti o dagli elementi interattivi del fondale, perché la piccola peste non ha alcun raziocinio nel consumare ciò che gli capita tra le zampe. In questi casi, sparare al gadget "negativo" (o direttamente a Bo, in preda ad uno scatto nervoso) farà scomparire dal livello l'alimento incriminato, facendoci guadagnare un ulteriore premio in punti
TENERO COME UN CUCCIOLO DI IGUANA
La realizzazione di Rescue Shot si attesta su livelli discreti, con un motore grafico piuttosto efficiente e versatile, che riesce a gestire senza troppi impacci le diverse inquadrature (leggasi: niente fenomeni da scomparsa o concatenazione di poligoni).Il design dei personaggi, tipicamente nipponico, é un altro punto a favore del titolo Namco, con un protagonista azzeccatissimo nella sua aria da "tontolone" e avversari che appaiono teneri (con occhioni grandi ed espressivi) e allo stesso tempo minacciosi per la salute del nostro (?) eroe. L'interfaccia tondeggiante e l'aspetto da fiaba per bambini completano una realizzazione grafica che fa della semplicità virtù, senza perdersi in effetti spettacolari e rimanendo focalizzata sul pubblico per cui é stato progettata. Dal punto di vista sonoro, le cose sono un po' meno positive, a causa di musiche che passano dal noiosetto al penoso (gran salto di qualità...) dopo i primi minuti di gioco ed effetti limitati al classico "boing" "boing" dei cartoni animati dal target 0-7 anni
Precisa e praticamente priva di difetti é invece l'implementazione della GunCon, manco a farlo apposta della Namco, che risulta ancora una volta la pistola d'eccellenza per gli shooting game su PlayStation. Dopo una rapida calibrazione, é possibile gestire ogni aspetto del gioco (a partire dalla selezione della lingua prima del caricamento vero e proprio) con questa periferica, già configurata e predisposta in modo efficiente per le avventure del piccolo Bo. L'unica vera mancanza di Rescue Shot sta forse nella settorialità del prodotto: il titolo Namco é un gioco per bambini e come tale va giudicato, ed eventualmente preso in considerazione per l'acquisto. Un giocatore "adulto" non troverà alcuna attrattiva in un titolo in cui la maggior parte del tempo é spesa proteggendo un pupazzetto e seguendo le sue, simpatiche per alcuni e odiose per altri, avventure. La tenerosità del gioco é accentuata anche dalla totale mancanza di sangue e frattaglie assortite (anche se il "POK!" emesso dai nemici abbattuti dà parecchia soddisfazione) e dalla massiccia presenza di tinte e colorazioni pastello, che richiamano, come già accennato poco sopra, le classiche fiabe dell'infanzia.
TENERO COME UN CUCCIOLO DI IGUANA
La realizzazione di Rescue Shot si attesta su livelli discreti, con un motore grafico piuttosto efficiente e versatile, che riesce a gestire senza troppi impacci le diverse inquadrature (leggasi: niente fenomeni da scomparsa o concatenazione di poligoni).Il design dei personaggi, tipicamente nipponico, é un altro punto a favore del titolo Namco, con un protagonista azzeccatissimo nella sua aria da "tontolone" e avversari che appaiono teneri (con occhioni grandi ed espressivi) e allo stesso tempo minacciosi per la salute del nostro (?) eroe. L'interfaccia tondeggiante e l'aspetto da fiaba per bambini completano una realizzazione grafica che fa della semplicità virtù, senza perdersi in effetti spettacolari e rimanendo focalizzata sul pubblico per cui é stato progettata. Dal punto di vista sonoro, le cose sono un po' meno positive, a causa di musiche che passano dal noiosetto al penoso (gran salto di qualità...) dopo i primi minuti di gioco ed effetti limitati al classico "boing" "boing" dei cartoni animati dal target 0-7 anni
Precisa e praticamente priva di difetti é invece l'implementazione della GunCon, manco a farlo apposta della Namco, che risulta ancora una volta la pistola d'eccellenza per gli shooting game su PlayStation. Dopo una rapida calibrazione, é possibile gestire ogni aspetto del gioco (a partire dalla selezione della lingua prima del caricamento vero e proprio) con questa periferica, già configurata e predisposta in modo efficiente per le avventure del piccolo Bo. L'unica vera mancanza di Rescue Shot sta forse nella settorialità del prodotto: il titolo Namco é un gioco per bambini e come tale va giudicato, ed eventualmente preso in considerazione per l'acquisto. Un giocatore "adulto" non troverà alcuna attrattiva in un titolo in cui la maggior parte del tempo é spesa proteggendo un pupazzetto e seguendo le sue, simpatiche per alcuni e odiose per altri, avventure. La tenerosità del gioco é accentuata anche dalla totale mancanza di sangue e frattaglie assortite (anche se il "POK!" emesso dai nemici abbattuti dà parecchia soddisfazione) e dalla massiccia presenza di tinte e colorazioni pastello, che richiamano, come già accennato poco sopra, le classiche fiabe dell'infanzia.
Rescue Shot
Rescue Shot
Se avete un figlio/cuginetto/pronipote tra i 4 e gli 8 anni, Rescue Shot può essere un buon regalo di compleanno, sempre che il bimbetto in questione sia già in grado di maneggiare al meglio un joypad e, nello specifico, una GunCon. Il titolo Namco è tutto qui: un prodotto senza infamia e senza lode, mirato al pubblico più giovane ed esclusivamente consigliato a questa fascia di utenza, che può trovare interesse nei personaggi teneri, nelle tinte pastello e nell'arbitraria eliminazione di simpatici esserini pelosi (ehm...). Grafica e sonoro svolgono il loro compito con dignità, senza particolari difetti tecnici o cadute di stile (giusto le musiche, che tendono al ripetitivo), supportati da uno design che, nel più classico stile super deformed, risulta azzeccato per i contenuti del gioco. Se, invece, non fate parte delle categorie sopra elencate (fratellini, figli a carico ecc) il consiglio è di rivolgersi altrove, dato che l'estrema "tenerosità" di Rescue Shot potrebbe risultarvi indigesta.