Resident Evil 3: Nemesis
di
Redazione Gamesurf
Il denaro accumulato serve per comprare armi con munizioni infinite che si possono poi utilizzare durante il gioco vero e proprio, cosa che però sarebbe da evitare quantomeno la prima volta per non sbilanciare l'equilibrio del gameplay. A tal proposito vi invitiamo caldamente a non considerare la modalità "easy", nella quale si parte con un arsenale decisamente troppo fornito, che finisce ben presto per pregiudicare il divertimento. La modalità "hard", invece, più parca di proiettili ed erbe curative, vi coinvolgerà molto di più senza essere comunque frustrante. La seconda differenza rispetto alla versione Psx é che sono disponibili immediatamente i costumi alternativi per Jill, che nella versione PlayStation invece si sbloccavano solo con una chiave speciale (da usare poi in una nuova partita) che veniva fornita una volta terminato il gioco
L'OTTIMIZZAZIONE, QUESTA SCONOSCIUTA
Due parole d'obbligo sulla qualità della conversione. Era prevedibile, visti i precedenti porting di Capcom (anche per PC), che le migliorie grafiche fossero ridotte all'osso, però un piccolo sforzo in più si poteva sicuramente fare. I fondali bidimensionali prerenderizzati non hanno praticamente subito alcun restyling e paiono pressoché identici alla versione per PlayStation. Il che non significa che siano brutti di per sé (anche se la qualità media é piuttosto altalenante e gli interni sanno di già visto lontano un miglio), però vedere i quadratoni nelle zone d'ombra o sulle pareti più scure, per non parlare di alcuni fra gli effetti "fuoco" più pixellosi che ci sia mai capitato di vedere (come quello in primo piano proprio all'inizio del gioco), lascia un po' di amaro in bocca. Va già meglio per i personaggi e i mostri che, seppur squadrati e ben lontani come impatto da quelli di Code Veronica, sono ben animati e un poco più definiti delle controparti su Psx. Discreto anche il sonoro, questa volta davvero ridotto ai minimi termini come presenza e buoni come al solito i "gorgheggi" delle creature. Per il resto é sempre il solito buon vecchio Resident Evil: grande giocabilità e sangue come se piovesse. La trama probabilmente é la più debole della serie e purtroppo a farne le spese é l'atmosfera generale, che non riesce ad angosciare e tenere in tensione il giocatore come nei precedenti episodi
L'OTTIMIZZAZIONE, QUESTA SCONOSCIUTA
Due parole d'obbligo sulla qualità della conversione. Era prevedibile, visti i precedenti porting di Capcom (anche per PC), che le migliorie grafiche fossero ridotte all'osso, però un piccolo sforzo in più si poteva sicuramente fare. I fondali bidimensionali prerenderizzati non hanno praticamente subito alcun restyling e paiono pressoché identici alla versione per PlayStation. Il che non significa che siano brutti di per sé (anche se la qualità media é piuttosto altalenante e gli interni sanno di già visto lontano un miglio), però vedere i quadratoni nelle zone d'ombra o sulle pareti più scure, per non parlare di alcuni fra gli effetti "fuoco" più pixellosi che ci sia mai capitato di vedere (come quello in primo piano proprio all'inizio del gioco), lascia un po' di amaro in bocca. Va già meglio per i personaggi e i mostri che, seppur squadrati e ben lontani come impatto da quelli di Code Veronica, sono ben animati e un poco più definiti delle controparti su Psx. Discreto anche il sonoro, questa volta davvero ridotto ai minimi termini come presenza e buoni come al solito i "gorgheggi" delle creature. Per il resto é sempre il solito buon vecchio Resident Evil: grande giocabilità e sangue come se piovesse. La trama probabilmente é la più debole della serie e purtroppo a farne le spese é l'atmosfera generale, che non riesce ad angosciare e tenere in tensione il giocatore come nei precedenti episodi
Resident Evil 3: Nemesis
Resident Evil 3: Nemesis
Tra i vari difetti di Resident Evil: Nemesis, ce n'è uno tanto banale quanto lampante: l'essere uscito dopo Code Veronica. Fare confronti spesso non è bello, però in questo caso è inevitabile, visto che si parla di due giochi molto simili usciti per la stessa piattaforma a circa tre mesi di distanza l'uno dall'altro. E, purtroppo, questo terzo episodio ne esce con le ossa non dico rotte, ma quantomeno malconce. Mettendo anche per un attimo da parte l'apparato grafico, Nemesis risulta inferiore sia dal punto di vista della storia che dal punto di vista del coinvolgimento. E' pur vero che sono state introdotte delle piacevoli aggiunte (le polveri da sparo, le schivate, i bivi), ma è evidente che i designer le hanno implementate per cercare (disperatamente?) di rendere più vario un gioco dagli schemi oramai obsoleti e sbilanciato pesantemente a favore della componente action e splatter. Analizzandolo invece come gioco a se stante, ha tutte le (solite) caratteristiche per piacere senza dubbio ai fan della serie: molto (ri)giocabile, violentissimo e, a sprazzi, opprimente. Se riuscite a sorvolare sulla scarsa qualità del porting, avete ancora fame di zombie (ehm...) e volete aggiungere altri tasselli alla tormentata storia di Raccoon City, allora fatelo vostro. Altrimenti buttatevi a pesce su Code Veronica o, se l'avete già finito, aspettate pazientemente il quarto episodio, che si spera porterà con se cambiamenti a livello globale ben più ampi, in modo da rinverdire i fasti di una saga di cui non vogliamo che Code Veronica venga ricordato come il classico canto del cigno.