Resident Evil 3: Nemesis

Resident Evil 3 Nemesis
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Del resto si capisce già dopo mezz'ora che quest'episodio é molto più votato all'azione. Probabilmente sarebbe il caso di iniziare a ridefinire profondamente la struttura e la meccanica della serie, che, ormai, ha ben poche novità da offrire. Il gioco é incentrato fin troppo sulla figura di Nemesis, che, se le prime volte fa davvero paura, alla lunga finisce per diventare un poco monotona, se non addirittura fastidiosa. Concludiamo facendovi notare, come da triste tradizione (per il Dreamcast), che il gioco é totalmente in inglese. Non che i dialoghi siano particolarmente profondi/complessi, però per i non anglofoni almeno i sottotitoli (pur'anche nella lingua d'Albione), sarebbero stati senz'altro graditi. Il manuale invece é tradotto in italiano (meglio di niente). Piccola curiosità: forse é un refuso di stampa della mia copia, forse é una voluta citazione, ma l'ultima pagina riporta il "Manuale di sopravvivenza" di Dino Crisis...
Resident Evil 3: Nemesis
Non aprite quella porta!!! Troppo tardi! E ora mi toccherà giocare un po' col mitra

Resident Evil 3: Nemesis
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Resident Evil 3: Nemesis

Tra i vari difetti di Resident Evil: Nemesis, ce n'è uno tanto banale quanto lampante: l'essere uscito dopo Code Veronica. Fare confronti spesso non è bello, però in questo caso è inevitabile, visto che si parla di due giochi molto simili usciti per la stessa piattaforma a circa tre mesi di distanza l'uno dall'altro. E, purtroppo, questo terzo episodio ne esce con le ossa non dico rotte, ma quantomeno malconce. Mettendo anche per un attimo da parte l'apparato grafico, Nemesis risulta inferiore sia dal punto di vista della storia che dal punto di vista del coinvolgimento. E' pur vero che sono state introdotte delle piacevoli aggiunte (le polveri da sparo, le schivate, i bivi), ma è evidente che i designer le hanno implementate per cercare (disperatamente?) di rendere più vario un gioco dagli schemi oramai obsoleti e sbilanciato pesantemente a favore della componente action e splatter. Analizzandolo invece come gioco a se stante, ha tutte le (solite) caratteristiche per piacere senza dubbio ai fan della serie: molto (ri)giocabile, violentissimo e, a sprazzi, opprimente. Se riuscite a sorvolare sulla scarsa qualità del porting, avete ancora fame di zombie (ehm...) e volete aggiungere altri tasselli alla tormentata storia di Raccoon City, allora fatelo vostro. Altrimenti buttatevi a pesce su Code Veronica o, se l'avete già finito, aspettate pazientemente il quarto episodio, che si spera porterà con se cambiamenti a livello globale ben più ampi, in modo da rinverdire i fasti di una saga di cui non vogliamo che Code Veronica venga ricordato come il classico canto del cigno.

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