Resident Evil 4
di
Luca Gambino
E' evidente, quindi, che tutti questi elementi tendono a decontestualizzare un gioco che storicamente fa della sospensione dell'incredulità il suo vero punto di forza. Se già il giocatore è costretto ad accettare le regole implicite della serie, il ritrovarsi di fronte a situazioni tanto bizzarre quanto paradossali potrebbe essere quantomeno destabilizzante. Fortuna vuole che molte siano anche le novità "positive" introdotte in Resident Evil 4, a partire dai nostri nemici, di ben altra consistenza rispetto ai classici zombie, e all'inserimento di un potenziato e credibile sistema di rilevazione d'impatto. Tutto questo si traduce nella possibilità di mirare specifiche parti del corpo degli avversari, ricavandone reazioni quantomeno coerenti e verosimili. Ciò che ne consegue non è solo stilisticamente impeccabile, con gli avversari che si contorcono sotto i vostri colpi, ma vi si apriranno anche rinnovate possibilità di approccio con gli stessi, lasciandovi per esempio la scelta di abbatterli con un preciso colpo in testa (finalmente l'headshot è visto come un premio all'abilità del giocatore e non un evento puramente casuale), o atterrarli agendo direttamente sulle gambe e passare oltre (utile soprattutto se siete a corto di munizioni).
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Ma l'innovazione di Resident Evil 4, passa necessariamente anche per il restyle grafico che ha stupito fin dalla sua prima presentazione. Quello che ci viene reso, dopo anni di sviluppo è un titolo che porta gli standard grafici del Cube più avanti di una generazione, spazzando via quasi completamente, 3 anni di titoli sviluppati da software house evidentemente incapaci di sfruttare a fondo le enormi potenzialità della console. Non che RE4 spicchi per particolari effetti grafici o sofisticate illuminazioni in real time, ma bastano le perfette modellazioni dei personaggi, texture curatissime (anche se alcune un pò sottotono e piatte) e ambienti di gioco incredibilmente vasti e arricchiti da diversi oggetti con cui poter in qualche modo interagire, per far parlare di un vero capolavoro. Ma se questo non può che far piacere anche ai fan più accaniti della serie, di tutt'altro impatto potrebbe risultare il rinnovato sistema di telecamere che abbandonano per la prima volta la posizione "fissa" vista fin'ora, per presentarsi in puro "action style", puntata alle spalle di Leon (o di chi per lui), con la possibilità di brevi escursioni laterali affidate allo stick secondario. Niente di allarmante, comunque, perché basteranno pochi minuti di apprendistato per comprendere quanto il nuovo sistema di inquadrature sia effettivamente meno cinematografico e d'effetto rispetto al passato, ma sicuramente non ha perso niente in efficacia e semplicità d'uso.
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Ottime notizie arrivano anche dalla longevità di Resident Evil 4. L'ultima fatica di Mikami non potrà essere portata a termine prima di una ventina di ore di gioco. Detto questo va anche evidenziato come il sistema di salvataggio che esula dal possedere i famosi "ink ribbon" delle passate versioni e un sistema di checkpoint che ci posizionerà sempre nel punto più vicino alla nostra dipartita, porta il livello di difficoltà generale ad essere molto, troppo, accessibile. Ad unirsi a tutto questo, è da segnalare anche una rinnovata gestione dell'inventario che sarà addirittura espandibile acquistando gli slot aggiuntivi dal famoso mercante (nel nostro miglior momento "bellico" ci siamo ritrovati ad avere: Pistola, 2 carabine di precisione, fucile a pompa, lanciagranate, lanciarazzi più un numero imprecisato di proiettili e bombe di varia natura). Inutile dire che tutte questo non fa che agevolare il giocatore che dopo aver preso confidenza con il nuovo sistema di controllo (adattato al nuovo stile delle telecamere di gioco), si ritroverà per le mani un gioco che troppo spesso presenterà situazioni risolvibili non tanto dalla sua abilità di giocatore, quanto dal denaro o oggetti a disposizione da spendere/barattare con il mercante di turno.
Oltre 8000 caratteri per accorgersi che non tutto può essere spiegato a parole e che il modo migliore per capire cosa esattamente sia Resident Evil 4 è quello di provarlo in prima persona. Per conto nostro è innegabile che ci sia un certo senso di disagio vedere alcune scelte di Capcom che stemperano un po' il clima generale del gioco, ma è anche impossibile non apprezzare l'incredibile lavoro fatto dalla Capcom per dare nuovo lustro ad una serie che sembrava essersi fin troppo cristallizzata negli stilemi classici del genere.
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Ma l'innovazione di Resident Evil 4, passa necessariamente anche per il restyle grafico che ha stupito fin dalla sua prima presentazione. Quello che ci viene reso, dopo anni di sviluppo è un titolo che porta gli standard grafici del Cube più avanti di una generazione, spazzando via quasi completamente, 3 anni di titoli sviluppati da software house evidentemente incapaci di sfruttare a fondo le enormi potenzialità della console. Non che RE4 spicchi per particolari effetti grafici o sofisticate illuminazioni in real time, ma bastano le perfette modellazioni dei personaggi, texture curatissime (anche se alcune un pò sottotono e piatte) e ambienti di gioco incredibilmente vasti e arricchiti da diversi oggetti con cui poter in qualche modo interagire, per far parlare di un vero capolavoro. Ma se questo non può che far piacere anche ai fan più accaniti della serie, di tutt'altro impatto potrebbe risultare il rinnovato sistema di telecamere che abbandonano per la prima volta la posizione "fissa" vista fin'ora, per presentarsi in puro "action style", puntata alle spalle di Leon (o di chi per lui), con la possibilità di brevi escursioni laterali affidate allo stick secondario. Niente di allarmante, comunque, perché basteranno pochi minuti di apprendistato per comprendere quanto il nuovo sistema di inquadrature sia effettivamente meno cinematografico e d'effetto rispetto al passato, ma sicuramente non ha perso niente in efficacia e semplicità d'uso.
Ottime notizie arrivano anche dalla longevità di Resident Evil 4. L'ultima fatica di Mikami non potrà essere portata a termine prima di una ventina di ore di gioco. Detto questo va anche evidenziato come il sistema di salvataggio che esula dal possedere i famosi "ink ribbon" delle passate versioni e un sistema di checkpoint che ci posizionerà sempre nel punto più vicino alla nostra dipartita, porta il livello di difficoltà generale ad essere molto, troppo, accessibile. Ad unirsi a tutto questo, è da segnalare anche una rinnovata gestione dell'inventario che sarà addirittura espandibile acquistando gli slot aggiuntivi dal famoso mercante (nel nostro miglior momento "bellico" ci siamo ritrovati ad avere: Pistola, 2 carabine di precisione, fucile a pompa, lanciagranate, lanciarazzi più un numero imprecisato di proiettili e bombe di varia natura). Inutile dire che tutte questo non fa che agevolare il giocatore che dopo aver preso confidenza con il nuovo sistema di controllo (adattato al nuovo stile delle telecamere di gioco), si ritroverà per le mani un gioco che troppo spesso presenterà situazioni risolvibili non tanto dalla sua abilità di giocatore, quanto dal denaro o oggetti a disposizione da spendere/barattare con il mercante di turno.
Oltre 8000 caratteri per accorgersi che non tutto può essere spiegato a parole e che il modo migliore per capire cosa esattamente sia Resident Evil 4 è quello di provarlo in prima persona. Per conto nostro è innegabile che ci sia un certo senso di disagio vedere alcune scelte di Capcom che stemperano un po' il clima generale del gioco, ma è anche impossibile non apprezzare l'incredibile lavoro fatto dalla Capcom per dare nuovo lustro ad una serie che sembrava essersi fin troppo cristallizzata negli stilemi classici del genere.
Resident Evil 4
9
Voto
Redazione
Resident Evil 4
Se siete disposti a scendere a patti con alcune scelte piuttosto discutibili operate da Mikami & co, allora vi ritroverete tra le mani il survival horror per eccellenza. Comparto tecnico ai massimi livelli, gameplay rinnovato ma non sconvolto nelle sue fondamenta e soprattutto una longevità che spazza via tutti Resident Evil visti finora. Un prodotto perfetto, quindi? No, ma ci si va piuttosto vicino. Peccato davvero per quelle fastidiose e inutili aggiunte che snaturano un gioco che non aveva assolutamente bisogno di ulteriori fronzoli per mirare all'eccellenza. La speranza, ora, è che i prossimi Resident non siano la sbiadita fotocopia di questo, come Capcom ha già dimostrato di saper fare.