Resident Evil: Code Veronica X

Resident Evil Code Veronica X
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Giunti alle battute finali, il quadro che si delinea attorno all'analisi di Resident Evil: Code Veronica per PS2 vede nel gioco Capcom un titolo di eccellente fattura, coinvolgente e appassionate come pochi altri arcade/adventure, ma pesantemente legato alle sue origini datate 1996 (data di uscita del capostipite). Sicuramente un obbligo per ogni appassionato della saga, fan accanito del genere survival horror, o giocatore amante dei brividi e della violenza tout-court, e di certo un ottimo acquisto per qualsiasi utente PlayStation 2 "affamato" di giochi di una certa caratura (e sono tanti, circa dieci milioni...). L'unica categoria di giocatori a cui va sconsigliato l'acquisto, soprattutto in ragione del prezzo, é quella degli utenti che già avessero giocato a fondo alla primissima uscita in versione Dreamcast. La quantità di materiale inedito, limitata ad alcune apparizioni non-interattive di Albert Wesker, non giustifica in alcun modo un nuovo esborso, a meno di non essere collezionisti o intimamente legati alle sorti economiche della casa di Street Fighter.
Resident Evil: Code Veronica X
Il fascino rimane immutato negli anni, nevvero?

Resident Evil: Code Veronica X
8

Voto

Redazione

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Resident Evil: Code Veronica X

Prima dell'arrivo ufficiale di Capcom VS SNK PRO per Dreamcast, dobbiamo concedere il simpatico premio di "operazione commerciale dell'anno" a Resident Evil Code: Veronica Complete. Il particolare riconoscimento ha comunque valore semplicemente scherzoso nei confronti della sempre amatissima Capcom che in questa, come in tantissime altre occasioni, tende a riciclarsi il più possibile pescando a piene mani dalla sua storia recente. La qui presente versione PS2 di Code Veronica è infatti in tutto e per tutto identica alla controparte Dreamcast (fatte salve le simpatiche -per alcuni- scalettature), e non contiene nulla di realmente inedito o incredibilmente accattivante come gli annunci diffusi in precedenza ci avevano lasciato intendere. Fatte le dovute precisazioni, il primo survival horror prodotto da Capcom su PlayStation 2 resta un ottimo titolo, ricco di azione, atmosfera e coinvolgimento e perfettamente confezionato in tutti i suoi aspetti, a partire dalla stessa introduzione, che ancor oggi resta ai vertici della categoria nel settore spettacolarità e impatto visivo di un filmato in Full Motion Video. La presenza del giapponese nella parte scritta rovina in parte la comprensione della trama, che per essere seguita in ogni dettaglio necessita di una buona conoscenza dell'inglese parlato e di una grande dedizione da parte dell'utente nell'andare "a intuito" durante il superamento di alcune sezioni. Questo unico difetto, insieme alla totale assenza di novità nel concept di gioco, rappresenta l'unica critica che ci sentiamo di muovere a Code Veronica, titolo che sul monolite nero così come sulla sfortunata console Sega resta a tutt'oggi il miglior episodio di Resident Evil mai realizzato.

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