Resident Evil: Revelations
di
Roberto Vicario
Dopo un lunghissimo periodo di attesa, sulla console portatile di casa Nintendo fa capolino una delle serie più amate di tutti i tempi. Stiamo ovviamente parlando del nuovissimo capitolo della saga di Resident Evil, che abbiamo spolpato per voi per darvi un giudizio definitivo sul gioco.
Un Resident Evil in formato televisivo
La trama, già largamente anticipata da trailer e informazioni divulgate da Capcom, ci vedrà vestire i panni sia di Jill Valentine che di Chris Redfield, due vere e proprie icone dell'universo Horror creato dalla software house giapponese, fondatori dell'agenzia che tieni monitorato qualsiasi attacco bio-terroristico nota con lo pseudonimo di BSAA.
Senza dilungarci troppo in dettagli, possiamo anticiparvi che tutto avrà inizio su una sorta di nave da crociera abbandonata nel bel mezzo del Meditteraneo, sulla quale Chris e la sua partner Jessica stavano indagando per un possibile attacco terroristico. Perso il contatto con l'agente, Jill insieme a Parker Luciani decide di recarsi lei stessa sul relitto ed indagare in prima persona sull'accaduto.
Il plot narrativo pone le proprie basi su una struttura non nuova in campo videoludico, che strizza palesemente l'occhio alle serie televisive più note. L'avventura infatti sarà suddivisa in dodici capitoli, con tanto di riassunto delle puntate precedenti prima dell'inizio del capitolo successivo. Questa scelta, a nostro modo di vedere, porta con se sia dei pro che dei contro. Se da una parte la decisione può risultare apprezzabile per una console portatile, dall'altra l'eccessiva frammentazione della storia può far perdere il filo del discorso e conseguentemente alcuni dei punti chiave della trama stessa.
Parlando proprio di questo aspetto più ad ampio respiro, possiamo sottolineare come nel complesso il lavoro degli sceneggiatori abbia fatto centro. Pur non brillando sotto nessun aspetto si lascia godere dall'inizio alla fine, riuscendo anche ad arricchire il susseguirsi degli eventi con colpi di scena di sicuro effetto.
Azione o survival? Entrambi!
Punto focale di tutta l'esperienza di gioco resta, ovviamente, il gameplay. Azione alla Resident Evil 5 o sopravvivenza come i primi capitoli? Dopo aver finito il titolo possiamo tranquillamente dire che la risposta sta esattamente nel mezzo. Gli sviluppatori hanno infatti deciso di inserire elementi sia prettamente action che survial, distinguendoli nelle due distinte fasi di gioco che avremo utilizzando Chris e Jill.
Esattamente come avvenuto in Resident Evil 5, le sezioni di gioco in cui comanderemo l'uomo della famiglia Redfield saranno improntate prettamente sull'azione, con un'alta percentuale di scontri a fuoco e un'ingente quantità di munizioni a disposizione dell'agente. Seppur divertenti da giocare queste sezioni si ispirano palesemente alla piega da TPS che la serie ha preso con gli ultimi capitoli, tradendo così il concetto originale da cui era nata la serie “zombesca” di Capcom. Sensazione che torna prepotentemente giocando invece le sezioni con Jill ambientate sulla nave, che ricorda neanche troppo velatamente la famosa mansion del primo capitolo. Gli elementi del survival-horror ritornando così prepotentemente in gioco: poche munizioni, situazioni al limite, poche cure e tanto, tanto backtracking con anche la presenza di chiavi con forme particolari che aprono solo determinate porte.
Entrambi gli stili di gioco possono inoltre godere di alcune interessanti novità che rendono l'esperienza ancora più immersiva e completa. Finalmente, dopo tante richieste da parte dei fan gli sviluppatori hanno inserito la possibilità di muoversi mentre si spara (godibile appieno solo giocando con il circle pad pro di cui vi parlieremo tra poco), che affiancato alla rediviva schivata aggiunge un inedito livello di profondità e di tattica agli scontri, sopratutto per le fasi survival con Jill e Parker. Inoltre, tramite l'apposito menù di gioco si potrà scegliere se le fasi di puntamento debbano essere effettuate in prima o terza persona, così da accontentare tutti i gusti. Noi, abbiamo preferito la terza, in grado di donare una panoramica migliore sui nemici che ci circondano.
Altro gradito ritorno é la famosa cassa. Posizionate strategicamente nelle diverse stanze di gioco, questa versione 2.0 della cassa originale non solo ci permetterà di ricevere oggetti e mantenerli al suo interno, ma anche di fare upgrade alle armi in nostro possesso. Parlando proprio dell'arsenale, Resident Evil: Generations offre più o meno le stesse bocche di fuoco che abbiamo avuto modo di conoscere nei precedenti capitoli. Dalla classica pistola di ordinanza passando per il famoso fucile a pompa, fino al leggendario lanciamissili, il tutto supportato da granate e altre armi secondarie. Unica novità di rilievo per quanto riguarda questo aspetto data dalla presenza di Genesis é la presenza di un rilevatore d'ambiente.
Questa sorta di scanner portatile, metterà in rilievo tutti gli oggetti sensibili presenti negli ambienti di gioco intesi come munizioni o erbe nascoste oppure indizi utili per il proseguo dell'avventura o per superare un determinato punto di gioco. L'aggiunta é risultata utile e per niente invasiva (supportata anche dall'ottima gestione del menù tramite lo schermo inferiore touch del 3DS), oltre a consentire la possibilità di effettuare “switch” veloci da un arma all'atra. Presente, come sempre, il coltellino per il corpo a corpo, decisamente più potente rispetto ai precedenti capitoli.
Un Resident Evil in formato televisivo
La trama, già largamente anticipata da trailer e informazioni divulgate da Capcom, ci vedrà vestire i panni sia di Jill Valentine che di Chris Redfield, due vere e proprie icone dell'universo Horror creato dalla software house giapponese, fondatori dell'agenzia che tieni monitorato qualsiasi attacco bio-terroristico nota con lo pseudonimo di BSAA.
Senza dilungarci troppo in dettagli, possiamo anticiparvi che tutto avrà inizio su una sorta di nave da crociera abbandonata nel bel mezzo del Meditteraneo, sulla quale Chris e la sua partner Jessica stavano indagando per un possibile attacco terroristico. Perso il contatto con l'agente, Jill insieme a Parker Luciani decide di recarsi lei stessa sul relitto ed indagare in prima persona sull'accaduto.
Il plot narrativo pone le proprie basi su una struttura non nuova in campo videoludico, che strizza palesemente l'occhio alle serie televisive più note. L'avventura infatti sarà suddivisa in dodici capitoli, con tanto di riassunto delle puntate precedenti prima dell'inizio del capitolo successivo. Questa scelta, a nostro modo di vedere, porta con se sia dei pro che dei contro. Se da una parte la decisione può risultare apprezzabile per una console portatile, dall'altra l'eccessiva frammentazione della storia può far perdere il filo del discorso e conseguentemente alcuni dei punti chiave della trama stessa.
Parlando proprio di questo aspetto più ad ampio respiro, possiamo sottolineare come nel complesso il lavoro degli sceneggiatori abbia fatto centro. Pur non brillando sotto nessun aspetto si lascia godere dall'inizio alla fine, riuscendo anche ad arricchire il susseguirsi degli eventi con colpi di scena di sicuro effetto.
Azione o survival? Entrambi!
Punto focale di tutta l'esperienza di gioco resta, ovviamente, il gameplay. Azione alla Resident Evil 5 o sopravvivenza come i primi capitoli? Dopo aver finito il titolo possiamo tranquillamente dire che la risposta sta esattamente nel mezzo. Gli sviluppatori hanno infatti deciso di inserire elementi sia prettamente action che survial, distinguendoli nelle due distinte fasi di gioco che avremo utilizzando Chris e Jill.
Esattamente come avvenuto in Resident Evil 5, le sezioni di gioco in cui comanderemo l'uomo della famiglia Redfield saranno improntate prettamente sull'azione, con un'alta percentuale di scontri a fuoco e un'ingente quantità di munizioni a disposizione dell'agente. Seppur divertenti da giocare queste sezioni si ispirano palesemente alla piega da TPS che la serie ha preso con gli ultimi capitoli, tradendo così il concetto originale da cui era nata la serie “zombesca” di Capcom. Sensazione che torna prepotentemente giocando invece le sezioni con Jill ambientate sulla nave, che ricorda neanche troppo velatamente la famosa mansion del primo capitolo. Gli elementi del survival-horror ritornando così prepotentemente in gioco: poche munizioni, situazioni al limite, poche cure e tanto, tanto backtracking con anche la presenza di chiavi con forme particolari che aprono solo determinate porte.
Entrambi gli stili di gioco possono inoltre godere di alcune interessanti novità che rendono l'esperienza ancora più immersiva e completa. Finalmente, dopo tante richieste da parte dei fan gli sviluppatori hanno inserito la possibilità di muoversi mentre si spara (godibile appieno solo giocando con il circle pad pro di cui vi parlieremo tra poco), che affiancato alla rediviva schivata aggiunge un inedito livello di profondità e di tattica agli scontri, sopratutto per le fasi survival con Jill e Parker. Inoltre, tramite l'apposito menù di gioco si potrà scegliere se le fasi di puntamento debbano essere effettuate in prima o terza persona, così da accontentare tutti i gusti. Noi, abbiamo preferito la terza, in grado di donare una panoramica migliore sui nemici che ci circondano.
Altro gradito ritorno é la famosa cassa. Posizionate strategicamente nelle diverse stanze di gioco, questa versione 2.0 della cassa originale non solo ci permetterà di ricevere oggetti e mantenerli al suo interno, ma anche di fare upgrade alle armi in nostro possesso. Parlando proprio dell'arsenale, Resident Evil: Generations offre più o meno le stesse bocche di fuoco che abbiamo avuto modo di conoscere nei precedenti capitoli. Dalla classica pistola di ordinanza passando per il famoso fucile a pompa, fino al leggendario lanciamissili, il tutto supportato da granate e altre armi secondarie. Unica novità di rilievo per quanto riguarda questo aspetto data dalla presenza di Genesis é la presenza di un rilevatore d'ambiente.
Questa sorta di scanner portatile, metterà in rilievo tutti gli oggetti sensibili presenti negli ambienti di gioco intesi come munizioni o erbe nascoste oppure indizi utili per il proseguo dell'avventura o per superare un determinato punto di gioco. L'aggiunta é risultata utile e per niente invasiva (supportata anche dall'ottima gestione del menù tramite lo schermo inferiore touch del 3DS), oltre a consentire la possibilità di effettuare “switch” veloci da un arma all'atra. Presente, come sempre, il coltellino per il corpo a corpo, decisamente più potente rispetto ai precedenti capitoli.
Resident Evil: Revelations
8.5
Voto
Redazione
Resident Evil: Revelations
Resident Evil: Revelationspur essendo lontano dalla perfezione, centra a pieno l'obbiettivo che si era prefissato, proponendo un amalga perfetta di stili gioco associati ad un comparto tecnico di assoluto spessore. Se siete fan della saga l'acquisto é obbligato. Acquisto, che consigliamo a coloro che ancora sono scettici sulle potenzialità del piccolo portatile Nintedo. Rimarranno stupiti.