Resident Evil: Revelations
di
Luca Gambino
Quella di Revelations poteva sembrare a tutti gli effetti la tipica operazione commerciale volta a convertire in formato HD il “colpaccio” di critica e pubblico centrato su Nintendo 3ds. Il pensiero, maligno, in realtà, prendeva ancora più forma quando direttamente da Capcom arrivavano le prime voci di insoddisfazione per le vendite di quel Resident Evil 6 che alla fine dei conti faceva segnare un pesante “meno un milione” nei forecast del publisher nipponico. A conti fatti, invece, quello che ci troviamo di fronte é un regalone confezionato e infiocchettato per tutti gli amanti del survival horror che male hanno digerito la svolta “all action” di Resident evil 5 e 6.
Intendiamoci, non ci troviamo di fronte ad una “operazione nostalgia”. Resident Evil Revelations, si innesta sul solco già segnato da Resident Evil 4, con tanto di inquadratura a 3/4 e più protagonisti di cui fare le veci, anche se non ci troveremo mai di fronte alla varietà (per fortuna) di Resident Evil 6. Revelations rappresenta invece un ottimo punto d'incontro del nuovo corso del titolo Capcom che da una parte, come già detto, presenta il nuovo set d'inquadrature e un'azione sicuramente più movimentata rispetto agli esordi della saga, dall'altra ripropone ambienti molto simili a quelle “mansion” così care ai giocatori della prima ora del capolavoro Capcom.
La trama ci porta a dover fronteggiare la Veltro, gruppo di bioterroristi, capaci di poter infettare le acque con un virus ad hoc ma anche di impiegare sul campo esseri mutati geneticamente nei propri laboratori. All'interno di questo scenario si muovono i nostri eroi, dispiegati in diverse parti del mondo ma tutti collegati da un solido filo narrativo che lega le singole trame, a formare un plot avvincente e ben disegnato. Protagonisti assoluti due dei personaggi più amati della tradizione Capcomiana: Chris Redfield e Jill Valentine, a cui si affiancano altre “comparse” di minore impatto.
Ed é soprattutto su quest'ultima che sono incentrate le speranze di chi anela un ritorno all'horror più classico di una saga che sembra avere smarrito la retta via. Quest'ultima, impegnata con il proprio compagno Parker Luciani (le cui origini italiane si evidenziano sulla circonferenza del girovita) sulla Queen Zenobia, una nave da crociera presa d'assalto proprio dalla Veltro. Il dedalo di ambienti, stanze e corridoi, il dover cercare chiavi dalla forgia particolare per aprire determinate serrature, il puzzle solving semplice ma coinvolgente e il ritmo continuo tra esplorazione e combattimento rappresentano un amalgama vincente.
Un gameplay azzeccato, capace anche di inserire tra le sue features un rilevatore portatile che scannerizza l'area circostante, aiutando i nostri protagonisti a ritrovare oggetti utili per il prosieguo dell'avventura. Non solo, questo simpatico gadget permette anche l'analisi delle creature cadute sotto i nostri colpi e una volta raggiunta la massima percentuale di rilevamento, rilasciano in bonus un medikit pronto per l'uso. Poco realistico, forse, ma sempre meglio dei “corvi bombaroli” o del Mercante del 4 e 5 episodio, non trovate?
Come detto in apertura, Revelations é il punto d'incontro tra vecchio e nuovo concetto di survival horror made in Capcom e al di là della tipica inquadratura a cui tutti abbiamo ormai fatto abitudine, c'é anche il concetto di “coppia” che viene forzatamente inserita in gioco. Abbiamo specificato “forzatamente” perché al di là dell'impossibilità di poter effettuare il partner zapping (Ricordate Resident Evil 0?), ci troviamo per lo più con compagni di team che, si, sanno badare a loro stessi (anche perché immortali, diciamolo), ma che sono incapaci di risolvere a nostro favore le situazioni più spinose. Non per colpa di una intelligenza artificiale carente, specifichiamolo, ma soprattutto perché sembra che le armi in dotazione ai nostri compagni (salvo qualche raro caso), siano caricate a sale grosso.
Abbiamo visto più volte il nostro partner scaricare interi caricatori sulle creature più semplici da abbattere, che però hanno aspettato il nostro colpo di grazia prima di sciogliersi sotto i nostri occhi. Niente di tragico, però, perché comunque l'ottima calibrazione della difficoltà ci permetterà il più delle volte di essere armati il tanto che basta da passare indenni anche le situazioni più complicate. Proprio in fatto di armi segnaliamo un altro piacevole ritorno al passato con la riproposizione dei famosi “bauli magici”, dove poter riporre l'armamento in eccesso (saranno solo tre le armi trasportabili) e ritrovarle intatte in qualsiasi altro punto della mappa sia presente un altro baule. I bauli, inoltre, permettono anche di modificare le armi in proprio possesso, previo il ritrovamento di specifico kit di modifica che consente di aumentare il ratio di fuoco, potenza e raffica, ma anche di poter donare ai propri proiettili bonus quali lo stordimento, utili per prendere tempo nei confronti di creature che andranno a diventare sempre più letali nel corso dello svolgersi del gioco.
Piccolo focus sulle creature di Revelations, che abbandonano i canoni dei classici zombi della cultura “Eviliana” (BOW a parte) per somigliare maggiormente a qualcosa di visto in altri survival horror (Ehm..Silen Hill, forse?). Il bestiario di Revelations ha comunque il merito di tenere costantemente all'erta il giocatore, dal momento che risulta essere letale, o quantomeno problematico, sia dalla breve che dalla lunga distanza. Anche i boss fight si sono rivelati piacevolmente impegnativi, anche se non proprio impossibili da portare a termine (e ci piace così, in fondo. No?). Da rivedere, invece, la mappa in 3d che é risultata spesso e volentieri di difficile consultazione e non sufficientemente precisa. Sicuramente ottima per il 3ds, ma su console meritava forse un certo tipo di restyle. Sempre a proposito di restyle é da segnalare il buon lavoro svolto in termini di conversione grafica, sicuramente lontana dai fasti di Resident Evil 6 (punta massima dell'intera produzione Capcom), ma comunque ben riuscita. Ovviamente l'occhio più allenato non potrà sorvolare su alcune texture onestamente impresentabili e compenetrazioni old gen, ma il risultato nel suo complesso, lo ripetiamo, é più che riuscito. Buono anche il doppiaggio a supporto dell'avventura, forse con qualche frase non proprio riuscitissima, ma che tutto sommato aiutano il giocatore a non perdersi nessun particolare della trama.
Insomma, Revelations é un po' una risposta in grande stile a chi chiedeva a Capcom di ritornare sui propri passi. Un buon concentrato di horror, mistero, azione e puzzle solving che, seppure ampiamente migliorabile, può rappresentare un punto di partenza per ridare fasto ad una saga ormai appannata da scelte più o meno disastrose dei designer nipponici. Da prendere senza remore.
Intendiamoci, non ci troviamo di fronte ad una “operazione nostalgia”. Resident Evil Revelations, si innesta sul solco già segnato da Resident Evil 4, con tanto di inquadratura a 3/4 e più protagonisti di cui fare le veci, anche se non ci troveremo mai di fronte alla varietà (per fortuna) di Resident Evil 6. Revelations rappresenta invece un ottimo punto d'incontro del nuovo corso del titolo Capcom che da una parte, come già detto, presenta il nuovo set d'inquadrature e un'azione sicuramente più movimentata rispetto agli esordi della saga, dall'altra ripropone ambienti molto simili a quelle “mansion” così care ai giocatori della prima ora del capolavoro Capcom.
La trama ci porta a dover fronteggiare la Veltro, gruppo di bioterroristi, capaci di poter infettare le acque con un virus ad hoc ma anche di impiegare sul campo esseri mutati geneticamente nei propri laboratori. All'interno di questo scenario si muovono i nostri eroi, dispiegati in diverse parti del mondo ma tutti collegati da un solido filo narrativo che lega le singole trame, a formare un plot avvincente e ben disegnato. Protagonisti assoluti due dei personaggi più amati della tradizione Capcomiana: Chris Redfield e Jill Valentine, a cui si affiancano altre “comparse” di minore impatto.
Ed é soprattutto su quest'ultima che sono incentrate le speranze di chi anela un ritorno all'horror più classico di una saga che sembra avere smarrito la retta via. Quest'ultima, impegnata con il proprio compagno Parker Luciani (le cui origini italiane si evidenziano sulla circonferenza del girovita) sulla Queen Zenobia, una nave da crociera presa d'assalto proprio dalla Veltro. Il dedalo di ambienti, stanze e corridoi, il dover cercare chiavi dalla forgia particolare per aprire determinate serrature, il puzzle solving semplice ma coinvolgente e il ritmo continuo tra esplorazione e combattimento rappresentano un amalgama vincente.
Un gameplay azzeccato, capace anche di inserire tra le sue features un rilevatore portatile che scannerizza l'area circostante, aiutando i nostri protagonisti a ritrovare oggetti utili per il prosieguo dell'avventura. Non solo, questo simpatico gadget permette anche l'analisi delle creature cadute sotto i nostri colpi e una volta raggiunta la massima percentuale di rilevamento, rilasciano in bonus un medikit pronto per l'uso. Poco realistico, forse, ma sempre meglio dei “corvi bombaroli” o del Mercante del 4 e 5 episodio, non trovate?
Come detto in apertura, Revelations é il punto d'incontro tra vecchio e nuovo concetto di survival horror made in Capcom e al di là della tipica inquadratura a cui tutti abbiamo ormai fatto abitudine, c'é anche il concetto di “coppia” che viene forzatamente inserita in gioco. Abbiamo specificato “forzatamente” perché al di là dell'impossibilità di poter effettuare il partner zapping (Ricordate Resident Evil 0?), ci troviamo per lo più con compagni di team che, si, sanno badare a loro stessi (anche perché immortali, diciamolo), ma che sono incapaci di risolvere a nostro favore le situazioni più spinose. Non per colpa di una intelligenza artificiale carente, specifichiamolo, ma soprattutto perché sembra che le armi in dotazione ai nostri compagni (salvo qualche raro caso), siano caricate a sale grosso.
Abbiamo visto più volte il nostro partner scaricare interi caricatori sulle creature più semplici da abbattere, che però hanno aspettato il nostro colpo di grazia prima di sciogliersi sotto i nostri occhi. Niente di tragico, però, perché comunque l'ottima calibrazione della difficoltà ci permetterà il più delle volte di essere armati il tanto che basta da passare indenni anche le situazioni più complicate. Proprio in fatto di armi segnaliamo un altro piacevole ritorno al passato con la riproposizione dei famosi “bauli magici”, dove poter riporre l'armamento in eccesso (saranno solo tre le armi trasportabili) e ritrovarle intatte in qualsiasi altro punto della mappa sia presente un altro baule. I bauli, inoltre, permettono anche di modificare le armi in proprio possesso, previo il ritrovamento di specifico kit di modifica che consente di aumentare il ratio di fuoco, potenza e raffica, ma anche di poter donare ai propri proiettili bonus quali lo stordimento, utili per prendere tempo nei confronti di creature che andranno a diventare sempre più letali nel corso dello svolgersi del gioco.
Piccolo focus sulle creature di Revelations, che abbandonano i canoni dei classici zombi della cultura “Eviliana” (BOW a parte) per somigliare maggiormente a qualcosa di visto in altri survival horror (Ehm..Silen Hill, forse?). Il bestiario di Revelations ha comunque il merito di tenere costantemente all'erta il giocatore, dal momento che risulta essere letale, o quantomeno problematico, sia dalla breve che dalla lunga distanza. Anche i boss fight si sono rivelati piacevolmente impegnativi, anche se non proprio impossibili da portare a termine (e ci piace così, in fondo. No?). Da rivedere, invece, la mappa in 3d che é risultata spesso e volentieri di difficile consultazione e non sufficientemente precisa. Sicuramente ottima per il 3ds, ma su console meritava forse un certo tipo di restyle. Sempre a proposito di restyle é da segnalare il buon lavoro svolto in termini di conversione grafica, sicuramente lontana dai fasti di Resident Evil 6 (punta massima dell'intera produzione Capcom), ma comunque ben riuscita. Ovviamente l'occhio più allenato non potrà sorvolare su alcune texture onestamente impresentabili e compenetrazioni old gen, ma il risultato nel suo complesso, lo ripetiamo, é più che riuscito. Buono anche il doppiaggio a supporto dell'avventura, forse con qualche frase non proprio riuscitissima, ma che tutto sommato aiutano il giocatore a non perdersi nessun particolare della trama.
Insomma, Revelations é un po' una risposta in grande stile a chi chiedeva a Capcom di ritornare sui propri passi. Un buon concentrato di horror, mistero, azione e puzzle solving che, seppure ampiamente migliorabile, può rappresentare un punto di partenza per ridare fasto ad una saga ormai appannata da scelte più o meno disastrose dei designer nipponici. Da prendere senza remore.
Resident Evil: Revelations
8.5
Voto
Redazione
Resident Evil: Revelations
In attesa di poter mettere mano al nuovo titolo di Mikami, che dovrebbe riportare il genere dei survival horror sulla retta via, non possiamo che fare un plauso a Capcom che ha riportato sui nostri schermi un po' della formula originale, riadattata al nuovo concetto di design adottato da Resident Evil 4 in poi. Il risultato, se si é magnanimi con un comparto tecnico inferiore a RE6, é appagante sotto tutti i punti di vista. Bello da giocare, avvincente, piuttosto impegnativo nei livelli più avanzati e con un plot ben raccontato e messo sullo schermo. Gli amanti del genere non chiedevano altro.