Resident Evil: Revelations

Resident Evil Revelations

Quella di Revelations rappresenta per Capcom un interessante esperimento, volto a creare un punto d’unione tra le due correnti di pensiero relative al suo brand più importante: Resident Evil. Da un parte troviamo infatti tutte le caratteristiche classiche della saga: i puzzle ambientali, la continua esplorazione per la ricerca di elementi utili, una trama avvincente e un arsenale più che adeguato allo scopo. Dall’altra abbiamo invece un ritmo non così compassato come quello originale ma sicuramente più al passo con i “capitoli della vergogna” 5 e 6, dove l’azione aveva preso il sopravvento sulla parte survival, annacquando la formula originale.

E’ fuori dubbio che i due capitoli finora usciti di questa serie parallela abbiano trovato i favori di entrambi i versanti, grazie anche al coinvolgimento di personaggi chiave della saga e di ambientazioni che strizzano l’occhio agli episodi più riusciti di Resident Evil. Dal momento che il primo episodio uscì nel lontano 2013 sulle piattaforme old gen e che spillare qualche soldo ai fan è facile come rubare caramelle ai bambini, Capcom ha ben visto di rieditare il primo Revelations per PS4 e Xbox One. Un lavoro cosmetico di basso livello, che ha semplicemente riadattato le texture e ripulito leggermente il quadro grafico, senza andare a toccare le geometrie o arricchire i dettagli sulla scena. Di sicuro non entrerà nel paradiso delle remastered, ma forse uno sforzo supplementare sarebbe stato gradito.

Resident Evil: Revelations

Ad ogni modo, se siete utenti della prima ora e vi siete goduti l’ottimo secondo capitolo di Revelations, allora forse gradirete vivere la genesi di questa costola della saga, perché rimane un titolo davvero ben realizzato. Il centro del mistero è, questa volta, in mezzo al mare. La nave da crociera Queen Zenobia è stata presa d’assalto dalla Veltro, nuova organizzazione bio terroristica in grado di far impallidire la Umbrella. Jill Valentine e Parker Luciani (primo protagonista della saga con generoso giro vita), sono gli incaricati all’indagine sul posto dove troveremo anche un altro personaggio classico della letteratura “eviliana”: Chris Redfield.

Il ritmo di gioco è serrato, tra zombi più vicini all’universo di Silent Hill che non a quelli classici Capcom e un puzzle solving che ci riporta ai primordi della serie. Ricordate i bei “trova la chiave giusta per aprire la porta?”. Ecco, ce ne sono un bel po'. A prescindere dalla semplicità degli enigmi, si respira costantemente un clima di continua tensione e, complice un partner che sembra avere le armi caricate a salve, dovrete faticare un bel po' per avere ragione dei vostri avversari. A farvi compagnia ci sarà anche un nuovo strumento di analisi: il Genesis, capace di scovare oggetti utili anche attraverso le pareti, grazie a cui scandagliare comodamente gli ambienti senza perdervi un solo bonus. Peccato per l’impossibilità di poter effettuare il “partner zapping”, perché avrebbe dato sicuramente un maggior ritmo al gioco e stratificare la soluzione dei puzzle, come successo anche in Resident Evil 0.

Pollice verso per la riproduzione in 3d della mappa di gioco, che in alcuni frangenti sembra mettersi d’impegno per complicare le cose e la cui gestione è macchinosa e mal gestita. Ottima invece la gestione delle armi in dotazione al nostro personaggio. Non potendo disporre di un arsenale di sole tre armi, dovremo soppesare con cura cosa portarci dietro, depositando l’eccedenza nei classici bauli magici che fanno gradito ritorno proprio in questo episodio. Ogni arma potrà essere upgradata grazie ai kit che troveremo sparsi all’interno del dedalo di stanze e corridoi che formano l’ossatura della Queen Zenobia, ma che tanto richiamano alla memoria la meravigliosa magione del primissimo Resident Evil, boss fight comprese.

Interessante, e ben riuscita, la struttura episodica in stile Serie TV, che fa si che ad ogni riavvio del gioco vi venga proposto un riassunto delle puntate precedente, in modo da creare un costante punto di contatto con lo sviluppo della trama. E come sempre succede con le remastered, alla fine della fiera il quesito è: lo prendo o no?

Facciamo delle distinzioni:

Caso A: Non l’avete mai giocato. Si, compratelo subito. Il prezzo è onesto in versione pacchettizzata (30€), spettacolare in versione digitale (19€)

Caso B: Ce l’ho già su 360 e NON sono un feticista della saga. Perfetto, risparmia i tuoi soldi, qui non c’è niente per cui valga la pena spendere nuova moneta per una cosa che hai già.

Caso C: Ce l’ho su 360, sono un feticista della saga e mi infastidisce da morire vedere sullo scaffale la confezione 360 affianco a quella su One. In questo caso il primo consiglio è di farti vedere da uno bravo. In seconda battuta, prendilo, ma quando scenderà di prezzo. Ma prima fatti controllare.

Resident Evil: Revelations

Resident Evil: Revelations
8

Voto

Redazione

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Resident Evil: Revelations

Resident Evil Revelations è la classica furbata da parte di Capcom per spillare qualche soldo ai fans di vecchia data che soffrono dell’acquisto d’impulso, ma anche un modo per rimettere in pari questa costola della saga principale sulle console next gen. Quello che abbiamo davanti è un lavoro di make up ai minimi termini, senza nessuna aggiunta veramente succosa ma che riesce comunque ad essere, a distanza di quattro anni, un titolo fresco e molto invitante per chi non ha mai preso contatto con questo spin off. Per inciso: il voto qui affianco è relativo al gioco in sé, non alla qualità della conversione.

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