Resident Evil: The Darkside Chronicles
di
Paolo Mulas
Nonostante la serie principale abbia virato (almeno temporaneamente) verso altri lidi, non si può certo dire che alla Capcom si siano dimenticati del Wii; tra conversioni, rifacimenti e titoli originali, sono ben quattro (con un quinto già disponibile in Giappone) i “Resident Evil” per la bianca console Nintendo. Così come il suo predecessore Umbrella Chronicles, anche Darkside Chronicles cerca di far luce su alcuni avvenimenti dei precedenti episodi, intrecciandoli però con vicende inedite.
In questo caso la storia parte con l'Operazione Javier, una inedita missione ambientata nell'America meridionale che ha per protagonisti Leon Kennedy e Jack Krauser, il mercenario già conosciuto in Resident Evil 4. Questa nuova avventura si svilupperà però intramezzata da un lungo flashback che ci porterà a rivivere (seppur con una altra prospettiva), gli eventi di Resident Evil 2 e di Code Veronica. La possibilità di addentrarsi nuovamente nei corridoi della stazione di polizia di Raccon City, o nella prigione di Rockfort Island, farà sicuramente la felicità degli appassionati di vecchia data; in questo caso non avremo però a che fare con enigmi, bauli magici e nastri per la macchina da scrivere, ma dovremo occuparci unicamente di riempire i nostri nemici di piombo.
La struttura di Darkside Chronicles ricalca in maniera piuttosto fedele quella del suo predecessore, ma non mancano comunque degli interessanti cambiamenti. Il sistema di controllo appare anche in questa occasione decisamente intuitivo e si presta ad una duplice scelta da parte del giocatore; da un lato il Wii Zapper (il supporto in plastica che permette di unire Wii Remote e Nunchuk) per chi alla ricerca di un maggior coinvolgimento e di una presa più comoda, e dall'altro il semplice utilizzo del solo Wii Remote. Il grosso reticolo di mira permette di puntare con la dovuta precisione verso qualsiasi punto dello schermo, il tasto B funge da grilletto, mentre uno scossone al “telecomando” permette di ricaricare l'arma (selezionabile con la croce digitale), o se eseguito premendo A di utilizzare il coltello. La prima differenza rispetto ad Umbrella é costituita da una regia molto più dinamica e movimentata, una caratteristica ancor più importante se si considera che ci troviamo dinanzi ad uno sparatutto su binari in prima persona. In molte occasioni saremo costretti a sparare in posizioni non del tutto ottimali, per esempio da terra o in situazioni di precario equilibrio, inoltre in molti casi dovremo fare molta attenzione a cogliere l'attimo, sia per recuperare determinati oggetti (che saranno alla portata del nostro mirino talvolta per un lasso di tempo davvero limitato) e sia per sbarazzarci nella maniera più rapida possibile di alcuni nemici che altrimenti rischieremo di ritrovare in fasi più concitate.
Naturalmente uno degli aspetti più importanti della giocabilità del titolo Capcom é dato dal ritmo, elevatissimo in alcuni frangenti dove saremo chiamati a sparare senza sosta, ed un po' più lento in altre circostanze nel tentativo (riuscito) di creare maggiore suspense. Un altro miglioramento ha riguardato il bilanciamento della difficoltà; mentre il precedente episodio era caratterizzato in tal senso da troppi alti e bassi, ora la curva cresce ma di pari passo con l'esperienza e con l'arsenale del giocatore. Alla fida pistola (e ad il coltello) potremo in breve tempo affiancare fucili, mitra, balestre, magnum ed altri “bei” (solamente nella finzione) gingilli, che potranno inoltre essere potenziati (grazie all'oro recuperato negli stage) alla fine di ogni livello. Una caratteristica quest'ultima che rende il titolo più profondo rispetto ad altre produzioni analoghe, senza però compromettere minimamente l'immediatezza e la semplicità. Nel complesso il gameplay di Darkside Chronicles convince sotto tanti aspetti, a partire dal già citato ritmo fino ad arrivare al sistema di controllo comodo ed intuitivo.A nostro giudizio era lecito aspettarsi qualcosa di più per quel che riguarda l'interazione con gli elementi dello scenario; a parte la rottura (e relativo spegnimento) delle luci artificiali, l'utilità di sparare ai vari oggetti sarà dettata perlopiù dalla ricerca di extra di varia natura (come i modelli della creature visualizzabili nell'opzione Archivi) che da una reale utilità ludica.
Per il resto il titolo é un ottimo rappresentante di un genere come gli shooter on rail, comunque caratterizzati da una libertà molto circoscritta, che costringe il giocatore in un unico percorso con poche scelte e molti vincoli. Riprendendo il discorso relativo alle migliorie del titolo, bisogna apprezzare in tal senso l'accresciuta longevità, supportata inoltre da una modalità cooperativa estremamente comoda (un secondo giocatore potrà unirsi alla nostra partita in qualsiasi momento), e dai numerosi contenuti sbloccabili. Decisamente valido anche la realizzazione tecnica del prodotto; per quel che riguarda il comparto grafico possiamo apprezzare in primis l'ottima regia, e poi la modellazione poligonale dei personaggi e gli effetti di luce dinamici. Ben curate anche le ambientazioni, anche se non tutte paiono essere ugualmente ispirate, ma parliamo in questo caso solamente di scelte stilistiche. Passando al sonoro, alcuni brani sono il riarrangiamento di alcuni dei temi classici della serie, una scelta comunque apprezzabile che ben si adatta allo stile di gioco, di buona fattura anche il doppiaggio (in inglese) sottotitolato nella nostra lingua. Pur non trattandosi di un classico capitolo della saga, Darkside Chronicles é un titolo che si integra perfettamente (soprattutto dal punto di vista narrativo) con gli altri episodi della serie; un prodotto ben curato sotto ogni punto, ottimo rappresentante degli sparatutto su binari di cui porta in dote pregi e difetti.
In questo caso la storia parte con l'Operazione Javier, una inedita missione ambientata nell'America meridionale che ha per protagonisti Leon Kennedy e Jack Krauser, il mercenario già conosciuto in Resident Evil 4. Questa nuova avventura si svilupperà però intramezzata da un lungo flashback che ci porterà a rivivere (seppur con una altra prospettiva), gli eventi di Resident Evil 2 e di Code Veronica. La possibilità di addentrarsi nuovamente nei corridoi della stazione di polizia di Raccon City, o nella prigione di Rockfort Island, farà sicuramente la felicità degli appassionati di vecchia data; in questo caso non avremo però a che fare con enigmi, bauli magici e nastri per la macchina da scrivere, ma dovremo occuparci unicamente di riempire i nostri nemici di piombo.
La struttura di Darkside Chronicles ricalca in maniera piuttosto fedele quella del suo predecessore, ma non mancano comunque degli interessanti cambiamenti. Il sistema di controllo appare anche in questa occasione decisamente intuitivo e si presta ad una duplice scelta da parte del giocatore; da un lato il Wii Zapper (il supporto in plastica che permette di unire Wii Remote e Nunchuk) per chi alla ricerca di un maggior coinvolgimento e di una presa più comoda, e dall'altro il semplice utilizzo del solo Wii Remote. Il grosso reticolo di mira permette di puntare con la dovuta precisione verso qualsiasi punto dello schermo, il tasto B funge da grilletto, mentre uno scossone al “telecomando” permette di ricaricare l'arma (selezionabile con la croce digitale), o se eseguito premendo A di utilizzare il coltello. La prima differenza rispetto ad Umbrella é costituita da una regia molto più dinamica e movimentata, una caratteristica ancor più importante se si considera che ci troviamo dinanzi ad uno sparatutto su binari in prima persona. In molte occasioni saremo costretti a sparare in posizioni non del tutto ottimali, per esempio da terra o in situazioni di precario equilibrio, inoltre in molti casi dovremo fare molta attenzione a cogliere l'attimo, sia per recuperare determinati oggetti (che saranno alla portata del nostro mirino talvolta per un lasso di tempo davvero limitato) e sia per sbarazzarci nella maniera più rapida possibile di alcuni nemici che altrimenti rischieremo di ritrovare in fasi più concitate.
Naturalmente uno degli aspetti più importanti della giocabilità del titolo Capcom é dato dal ritmo, elevatissimo in alcuni frangenti dove saremo chiamati a sparare senza sosta, ed un po' più lento in altre circostanze nel tentativo (riuscito) di creare maggiore suspense. Un altro miglioramento ha riguardato il bilanciamento della difficoltà; mentre il precedente episodio era caratterizzato in tal senso da troppi alti e bassi, ora la curva cresce ma di pari passo con l'esperienza e con l'arsenale del giocatore. Alla fida pistola (e ad il coltello) potremo in breve tempo affiancare fucili, mitra, balestre, magnum ed altri “bei” (solamente nella finzione) gingilli, che potranno inoltre essere potenziati (grazie all'oro recuperato negli stage) alla fine di ogni livello. Una caratteristica quest'ultima che rende il titolo più profondo rispetto ad altre produzioni analoghe, senza però compromettere minimamente l'immediatezza e la semplicità. Nel complesso il gameplay di Darkside Chronicles convince sotto tanti aspetti, a partire dal già citato ritmo fino ad arrivare al sistema di controllo comodo ed intuitivo.A nostro giudizio era lecito aspettarsi qualcosa di più per quel che riguarda l'interazione con gli elementi dello scenario; a parte la rottura (e relativo spegnimento) delle luci artificiali, l'utilità di sparare ai vari oggetti sarà dettata perlopiù dalla ricerca di extra di varia natura (come i modelli della creature visualizzabili nell'opzione Archivi) che da una reale utilità ludica.
Per il resto il titolo é un ottimo rappresentante di un genere come gli shooter on rail, comunque caratterizzati da una libertà molto circoscritta, che costringe il giocatore in un unico percorso con poche scelte e molti vincoli. Riprendendo il discorso relativo alle migliorie del titolo, bisogna apprezzare in tal senso l'accresciuta longevità, supportata inoltre da una modalità cooperativa estremamente comoda (un secondo giocatore potrà unirsi alla nostra partita in qualsiasi momento), e dai numerosi contenuti sbloccabili. Decisamente valido anche la realizzazione tecnica del prodotto; per quel che riguarda il comparto grafico possiamo apprezzare in primis l'ottima regia, e poi la modellazione poligonale dei personaggi e gli effetti di luce dinamici. Ben curate anche le ambientazioni, anche se non tutte paiono essere ugualmente ispirate, ma parliamo in questo caso solamente di scelte stilistiche. Passando al sonoro, alcuni brani sono il riarrangiamento di alcuni dei temi classici della serie, una scelta comunque apprezzabile che ben si adatta allo stile di gioco, di buona fattura anche il doppiaggio (in inglese) sottotitolato nella nostra lingua. Pur non trattandosi di un classico capitolo della saga, Darkside Chronicles é un titolo che si integra perfettamente (soprattutto dal punto di vista narrativo) con gli altri episodi della serie; un prodotto ben curato sotto ogni punto, ottimo rappresentante degli sparatutto su binari di cui porta in dote pregi e difetti.
Resident Evil: The Darkside Chronicles
8
Voto
Redazione
Resident Evil: The Darkside Chronicles
Dopo il buon successo di Umbrella Chronicles, Resident Evil torna nuovamente sul Wii con un nuovo sparatutto su binari. I miglioramenti alla già discreta struttura di Umbrella sono evidenti, Darkside Chronicles é uno sparatutto su binari, coinvolgente ed immediato, decisamente più longevo e profondo rispetto ad altre produzioni analoghe. Perfettamente integrato nella trama principale della serie, porta in dote i pregi ed i difetti del genere a cui appartiene,