Resistance 2

di Luca Gambino
Resistance 2 parte dalla conclusione del primo episodio. Il soldato Hale é l'unico sopravvissuto dei dodicimila soldati inviati dall'esercito americano in soccorso al vecchio continente per arginare l'arrivo dei temibili Chimera. La razza creata geneticamente in Russia ha aggirato le barriere poste attorno al territorio sovietico per limitarne la diffusione, scavando tunnel sotterranei e arrivando direttamente oltremanica. Dopo l'illusoria vittoria iniziale, però, il genere umano si ritrova a dover ancora fronteggiare una specie che questa volta approda sul territorio americano. E così, come una legge di contrappasso postuma, i soldati a stelle e strisce si ritrovano a dover fronteggiare il nemico all'interno delle mura amiche, come non accaduto nel secondo conflitto mondiale (Perl Harbour a parte, s'intende).



Hale però é cambiato. A parte aver acquistato il dono della parola (In Fall of Man non ha quasi proferito verbo), ha contratto anche lui il terribile virus iniziando una lenta ma inesorabile mutazione. Lo ritroviamo, due anni dopo la fine di Fall of Man, impegnato a respingere quello che potrebbe sembrare l'assalto finale dei Chimera agli ultimi avamposti terrestri. San Francisco, Chicago ma anche Islanda e Messico. Il secondo episodio di Resistance sembra essere stato studiato da un Tour Operator, tanto differenti e d'impatto sono le location coinvolte a cui si devono aggiungere le immancabili escursioni a bordo delle navi madre avversarie, giusto per regalare al giocatore qualche location al chiuso.

Al contrario del primo episodio, passato interamente su territorio inglese, Resistance 2 propone ambienti di gioco decisamente più vari e godibili anche se, come vedremo più avanti, qualche tessera di quell'ottimo puzzle costruito alla sua prima uscita, sembra sia andato perduto.
Quello proposto da Insomniac é a grandi linee lo stesso gameplay già visto nel primo episodio e si compone per lo più di combattimenti a ritmo serrato lungo un sentiero piuttosto ristretto ma sicuramente ben studiato per favorire il combattimento a muso duro contro il nemico. Dal canto loro i Chimera non hanno sviluppato nuove tecniche di guerriglia, nell'anno trascorso. L'intelligenza artificiale di cui sono dotati pare si sia fermata a quella già osservata oltre un anno fa, all'esordio della console Sony.

Non potendo quindi contare sulla raffinatezza del ragionamento bellico, i temibili avversari si affidano ancora una volta sulla superiorità numerica, disponendo sul campo di battaglia un numero ancora più ingente di unità equipaggiate di tutto punto. Oltre che nel numero, i Chimera sono però cresciuti anche nelle dimensioni. Seguendo le mode del momento alcuni dei nemici più importanti hanno visto aumentare a dismisura le proprie dimensioni, per cui non sarà difficile imbattersi in nemici che sembrano essere usciti direttamente da Cloverfield.Il problema é che sebbene siano alti e grossi, buttarli giù non sarà affatto complicato. Anzi. I boss più imponenti di Resistance 2 sembrano essere fin troppo abbordabili e che non richiedono quell'elevato sforzo in più che la mole potrebbe suggerire. Ecco, quello che sembra mancare in Resistance 2 é quel generale senso di coinvolgimento che permeava l'intera esperienza di gioco di Fall of Man. Le vicende di Hale e del suo team sembrano coinvolgerci quasi di striscio.



Le perdite dei nostri commilitoni saranno incidenti di percorso che non lasceranno strascichi nel prosieguo dell'avventura, sia in termini pratici che nei risvolti più umani della vicenda. Anche a livello di gameplay vengono a mancare (a parte forse qualche occasione nella prima parte della battaglia di Chicago), quelli scontri così coinvolgenti, dove umani e Chimera si confrontavano a muso duro in enormi campi di battaglia. La dimensione dello scontro di Resistance 2 é più ristretta, mano caciarona e rumorosa, forse, ma sicuramente emotivamente più distaccata e fredda. Segno, forse, del mutamento in corso nel fisico e nella mente del nostro protagonista. La qualità dello scontro é affidata ad un armamentario identico al primo (seguendo così la logica della continuità) e che si rivela assolutamente efficace nel dare al giocatore una buona varietà d'approccio alla battaglia. Come sempre saranno solo due le armi a vostra disposizione in simultanea e spetterà quindi a voi decidere il tono dello scontro. Tattici e stealth? Portatevi dietro un bel fucile da cecchino e un Faireye. Battaglieri senza riserve? Carabina e shotgun non devono mancare nel vostro armamentario. A voi la scelta. Eliminate del tutto invece le sessioni sui veicoli, dato lo scarso gradimento riscontrato nella prima uscita.

Se quindi nell'aspetto del gioco in singolo, Resistance sembra avere perso un po' di smalto, lo stesso non possiamo dire per il versante multiplayer, dove dimostra di essere perfettamente in salute grazie anche all'aggiunta di alcune modalità decisamente ben pensate e realizzate. Una fra tutte é il cooperative match che a differenza del primo episodio non é più affidato al vetusto splitscreen , ma che si é esteso alla rete permettendo l'interazione con altri sette giocatori umani. Se parliamo invece di multiplayer competitivo, il numero massimo di giocatori online é stato portato a sessanta unità, pronte a darsi battaglia su server che nel corso dei nostri test non hanno conosciuto un solo momento di defaillance. E' ovvio che con questi numeri così “mostrusi”, il succo del discorso sia da cercarsi proprio nello scontro a testa bassa. Frenesia alle stelle, quindi, con un impiego limitato di quei tatticismi che possono essere invece ricercati in titoli come Killzone 2, tanto per rimanere sulle sponde Sony.

Anche tecnicamente Resistance 2 non mostra quel salto in avanti che sarebbe stato lecito aspettarsi. Se al primo episodio potevamo riconoscere l'attenuante dell'essere stato uno dei titoli di lancio della console e quindi soggetto all'immaturità della console stessa, viene difficile ora applicare lo stesso metro a questo secondo episodio. Certo, Resistance 2 é sicuramente migliore del suo predecessore e mostra ambientazioni più variegate e ricche, ma denuncia ancora qualche carenza nel riuscire a dare al tutto un giusto realismo e la giusta fisicità agli oggetti che spesso appaiono privi di un peso specifico. Sugli scudi invece la controparte audio che unisce un ottimo doppiaggio italiano (supportato da una buona sceneggiatura dei dialoghi), ad una colonna sonora incalzante e assolutamente adatte al tipo di gameplay proposto.