Resistance: Fall of Man
di
Salvate il soldate Hale
Iniziamo da dove altri hanno concluso. Resistance è l'Halo per la PS3? No. Certo, è evidente che Sony non voleva lasciare all'asciutto gli appassionati europei degli shooter in prima persona e ha affidato agli Insomniac lo sviluppo di questo titolo che sembra portare in sé nozioni prese da mostri sacri come Doom, Callo f Duty e, perché no, un pizzico di Killzone. Occorre però che si prenda subito le distanze da quanto creato dai Bungie, perché Resistance tutto può fare meno che portare una vera e propria innovazione al genere, così come fatto invece da Master Chief & Co. Nei due titoli apparsi sulla console di casa Microsoft. Certo è, però, che Resistance riesce comunque ad essere un buon titolo, apprezzabile tanto dai più esigenti appassionati del genere, quanto dai neofiti che troveranno nel lavoro Insomniac una buona porta d'ingresso nel genere FPS.
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E se...
....la Seconda Guerra Mondiale non fosse mai accaduta? Lo scenario che fa da sfondo alle vicende di Resistance vede un'Inghilterra degli anni '50 dilaniata dalla guerra ai Chimera. Una razza creata nei laboratori dell'Unione Sovietica che, una volta ribellatasi agli stessi creatori, ha scavato tunnel sotterranei attraverso tutta l'europa, sferrando l'attacco finale in un'Inghilterra ormai devastata dalla distruzione portata da entità che, come nella migliore tradizione del filone fanta-horror assemblano parti umane ad altre create geneticamente in laboratorio, per ottenere in quantità esseri sovraumani pronti a combattere senza indugio. E' questo lo scenario che si troverà davanti Nathan Hale, di cui Resistance racconterà gli ultimi quattro giorni di vita, ovvero da quando l'esercito americano di accorrere in aiuto all'Europa mettendo sul piatto un gran numero di mezzi e unità nell'intento di liberare il vecchio continente da una razza ormai pronta a sferrare l'attacco anche su suolo americano. Uno sbarco in Normandia alternativo, quindi, effettuato sulle coste della penisola britannica e con la successiva avanzata nel cuore dell'Inghilterra, con l'atto finale della guerra bagnata proprio dalle acque del Tamigi.
Questa è guerra di trincea, Speed.
Il gampeplay proposta da Resistance, così come detto in apertura, miscela ottimi spunti tratti da titoli come Call of Duty, Doom da cui riprende natura furibonda degli scontri e Killzone, da cui invece trae spunto per le fasi "spara e riparati" che caratterizzano larghi tratti dell'esperienza di gioco. Molti degli scenari proposti da Resistance, infatti, incoraggiano tale pratica essendo abbondantemente infarciti di ogni tipo di anfratto e rifugio dai colpi avversari. Questi ultimi, proposti in numero piuttosto abbondante, godono di un'intelligenza artificiale piuttosto buona dal momento che, contrariamente a quanto spesso proposto in giochi simili, tendono ad essere tanto coriacei quanto organizzati nelle loro tattiche offensive. Non solo li vedrete correre ai ripari per evitare i vostri colpi, ma anche disporsi in gruppi per aumentare la potenza di fuoco, organizzando vere e proprie battute di caccia di cui voi sarete ambitissima preda. Ovviamente il nostro Nathan Hale sarà corazzato fino ai denti, potendosi portare dietro un numero davvero rilevanti di armi insolitamente elevato.
La personale potenza di fuoco del soldato Hale potrà vantare tanto fucili da cecchino (con tanto di tasto adibito a rallentare il tempo per facilitare la mira), quanto da armi sottratte ai cadaveri nemici dalla doppia natura a volte bizzarra ma sempre utilissima. Alcune di queste potranno, per esempio, creare campi protettivi dai colpi nemici o improvvisate torrette difensive per respingere efficacemente gli assalti avversari. Non mancherà poi la possibilità di prendere possesso di alcuni mezzi come Jeep, carri armati o dispositivi nemici, con cui si potranno affrontare solo alcune delle trenta missioni messe a disposizione da Insomniac. Il Sixaxis muove da par suo tutte le azioni del protagonista sullo schermo con insospettata agilità e già dopo i primi istanti di gioco si imparerà tanto a sfruttarne al meglio le caratteristiche dei nuovi trigger, quanto ad ignorare la mancanza della vibrazione.
Tecnica: andamento lento.
Se vi aspettate da Resistance uno dei primi esempi della "muscolarità" della neonata Playstation3 potreste andare incontro ad una cocente delusione. Certo, Insomniac non fa mancare niente e mette sul piatto della bilancia ambienti vastissimi, modelli poligonali discretamente dettagliati e animati e character design dei nostri avversari tutto sommato apprezzabili, anche se piuttosto ripetitivi. A fare da contrappeso, però, c'è anche una certa scarsità di effetti di ultima generazione e per quanto presenti effetti particellari di rilievo (bellissima la Londra sotto una tempesta di neve), l'assenza di effetti volumetrici e di una fisica a tratti traballante, dà al comparto visivo un tocco "retrò" che non depone a favore del lavoro svolto da Imsomniac. Anche l'interattività con gli elementi dello scenario è da rivedere per larghi tratti. Da una parte c'è per esempio la possibilità di colpire i sottili tubi che alimentano i Chimera per farne fuoriuscire i gas contenuti, dall'altra c'è l'impossibilità di distruggere anche con armi pesantissime elementi fragili come la mobilia che arreda parte degli ambienti riprodotti. Una dualità quindi che lascia intravedere come le potenzialità della Playstation 3 siano solo state scalfite in superficie ma lasciano comunque ben sperare per il prossimo futuro. Un futuro che potrebbe partire da un multiplayer curatissimo, che vede ben 40 giocatori affrontarsi sulle ottime mappe studiate per una modalità in continua evoluzione, grazie agli upgrade già messi a disposizione in questi giorni e per quelli che a breve andranno ad alimentare una community già ricca e particolarmente attiva. Peccato solo per la mancanza di una modalità cooperativa online. Gears of War da questo punto di vista ci ha abituato fin troppo bene. Non che Resistance ne sia completamente sprovvista, ma richiederà la presenza di un massimo di quattro giocatori davanti allo stesso schermo. Ugualmente bello, intendiamoci, ma il sapore è comunque leggermente diverso.
Forse Resistance non sarà quel mostro di tecnica che qualcuno si aspettava per mettere già a dura prova il nuovo cuore pulsante della console Sony. Quel che è sicuro, però, è che il lavoro Insomniac è un buon titolo che pone Storyline e giocabilità davanti alle mirabilie tecniche e che grazie ad un roccioso susseguirsi di eventi e colpi di scena, vi traghetterà fino al conclusivo (o no?) "The End".
Iniziamo da dove altri hanno concluso. Resistance è l'Halo per la PS3? No. Certo, è evidente che Sony non voleva lasciare all'asciutto gli appassionati europei degli shooter in prima persona e ha affidato agli Insomniac lo sviluppo di questo titolo che sembra portare in sé nozioni prese da mostri sacri come Doom, Callo f Duty e, perché no, un pizzico di Killzone. Occorre però che si prenda subito le distanze da quanto creato dai Bungie, perché Resistance tutto può fare meno che portare una vera e propria innovazione al genere, così come fatto invece da Master Chief & Co. Nei due titoli apparsi sulla console di casa Microsoft. Certo è, però, che Resistance riesce comunque ad essere un buon titolo, apprezzabile tanto dai più esigenti appassionati del genere, quanto dai neofiti che troveranno nel lavoro Insomniac una buona porta d'ingresso nel genere FPS.
E se...
....la Seconda Guerra Mondiale non fosse mai accaduta? Lo scenario che fa da sfondo alle vicende di Resistance vede un'Inghilterra degli anni '50 dilaniata dalla guerra ai Chimera. Una razza creata nei laboratori dell'Unione Sovietica che, una volta ribellatasi agli stessi creatori, ha scavato tunnel sotterranei attraverso tutta l'europa, sferrando l'attacco finale in un'Inghilterra ormai devastata dalla distruzione portata da entità che, come nella migliore tradizione del filone fanta-horror assemblano parti umane ad altre create geneticamente in laboratorio, per ottenere in quantità esseri sovraumani pronti a combattere senza indugio. E' questo lo scenario che si troverà davanti Nathan Hale, di cui Resistance racconterà gli ultimi quattro giorni di vita, ovvero da quando l'esercito americano di accorrere in aiuto all'Europa mettendo sul piatto un gran numero di mezzi e unità nell'intento di liberare il vecchio continente da una razza ormai pronta a sferrare l'attacco anche su suolo americano. Uno sbarco in Normandia alternativo, quindi, effettuato sulle coste della penisola britannica e con la successiva avanzata nel cuore dell'Inghilterra, con l'atto finale della guerra bagnata proprio dalle acque del Tamigi.
Questa è guerra di trincea, Speed.
Il gampeplay proposta da Resistance, così come detto in apertura, miscela ottimi spunti tratti da titoli come Call of Duty, Doom da cui riprende natura furibonda degli scontri e Killzone, da cui invece trae spunto per le fasi "spara e riparati" che caratterizzano larghi tratti dell'esperienza di gioco. Molti degli scenari proposti da Resistance, infatti, incoraggiano tale pratica essendo abbondantemente infarciti di ogni tipo di anfratto e rifugio dai colpi avversari. Questi ultimi, proposti in numero piuttosto abbondante, godono di un'intelligenza artificiale piuttosto buona dal momento che, contrariamente a quanto spesso proposto in giochi simili, tendono ad essere tanto coriacei quanto organizzati nelle loro tattiche offensive. Non solo li vedrete correre ai ripari per evitare i vostri colpi, ma anche disporsi in gruppi per aumentare la potenza di fuoco, organizzando vere e proprie battute di caccia di cui voi sarete ambitissima preda. Ovviamente il nostro Nathan Hale sarà corazzato fino ai denti, potendosi portare dietro un numero davvero rilevanti di armi insolitamente elevato.
La personale potenza di fuoco del soldato Hale potrà vantare tanto fucili da cecchino (con tanto di tasto adibito a rallentare il tempo per facilitare la mira), quanto da armi sottratte ai cadaveri nemici dalla doppia natura a volte bizzarra ma sempre utilissima. Alcune di queste potranno, per esempio, creare campi protettivi dai colpi nemici o improvvisate torrette difensive per respingere efficacemente gli assalti avversari. Non mancherà poi la possibilità di prendere possesso di alcuni mezzi come Jeep, carri armati o dispositivi nemici, con cui si potranno affrontare solo alcune delle trenta missioni messe a disposizione da Insomniac. Il Sixaxis muove da par suo tutte le azioni del protagonista sullo schermo con insospettata agilità e già dopo i primi istanti di gioco si imparerà tanto a sfruttarne al meglio le caratteristiche dei nuovi trigger, quanto ad ignorare la mancanza della vibrazione.
Tecnica: andamento lento.
Se vi aspettate da Resistance uno dei primi esempi della "muscolarità" della neonata Playstation3 potreste andare incontro ad una cocente delusione. Certo, Insomniac non fa mancare niente e mette sul piatto della bilancia ambienti vastissimi, modelli poligonali discretamente dettagliati e animati e character design dei nostri avversari tutto sommato apprezzabili, anche se piuttosto ripetitivi. A fare da contrappeso, però, c'è anche una certa scarsità di effetti di ultima generazione e per quanto presenti effetti particellari di rilievo (bellissima la Londra sotto una tempesta di neve), l'assenza di effetti volumetrici e di una fisica a tratti traballante, dà al comparto visivo un tocco "retrò" che non depone a favore del lavoro svolto da Imsomniac. Anche l'interattività con gli elementi dello scenario è da rivedere per larghi tratti. Da una parte c'è per esempio la possibilità di colpire i sottili tubi che alimentano i Chimera per farne fuoriuscire i gas contenuti, dall'altra c'è l'impossibilità di distruggere anche con armi pesantissime elementi fragili come la mobilia che arreda parte degli ambienti riprodotti. Una dualità quindi che lascia intravedere come le potenzialità della Playstation 3 siano solo state scalfite in superficie ma lasciano comunque ben sperare per il prossimo futuro. Un futuro che potrebbe partire da un multiplayer curatissimo, che vede ben 40 giocatori affrontarsi sulle ottime mappe studiate per una modalità in continua evoluzione, grazie agli upgrade già messi a disposizione in questi giorni e per quelli che a breve andranno ad alimentare una community già ricca e particolarmente attiva. Peccato solo per la mancanza di una modalità cooperativa online. Gears of War da questo punto di vista ci ha abituato fin troppo bene. Non che Resistance ne sia completamente sprovvista, ma richiederà la presenza di un massimo di quattro giocatori davanti allo stesso schermo. Ugualmente bello, intendiamoci, ma il sapore è comunque leggermente diverso.
Forse Resistance non sarà quel mostro di tecnica che qualcuno si aspettava per mettere già a dura prova il nuovo cuore pulsante della console Sony. Quel che è sicuro, però, è che il lavoro Insomniac è un buon titolo che pone Storyline e giocabilità davanti alle mirabilie tecniche e che grazie ad un roccioso susseguirsi di eventi e colpi di scena, vi traghetterà fino al conclusivo (o no?) "The End".