Resurrection: il Ritorno del Dragone Nero

di Luca Masala
Questi i presupposti storici della nuova avventura in 3D prodotta dalla ispanica Dinamic Multimedia, in collaborazione con il giovane team di sviluppo Nébula Entertaiment, con sede a Siviglia e distribuito in Italia dalla ben nota Cidiverte. In Resurrection, saremo chiamati a interpretare tre personaggi assai diversi tra loro, ma accomunati da un unico destino: Gau, il baldo e possente guerriero; Daiko, la leggiadra psicocineta, addestrata nell'arte della battaglia; e, infine, l'ambiguo Domenico, dotato di letali artigli alla Logan-Wolverine degli X-Men, costretto inizialmente a schierarsi dalla parte del male e, in seguito, fido alleato nella lotta per il bene della pace. Compito dei tre eroi è sventare la minaccia di Ahivoges e di Azogaraz e possiamo assicurarvi che non sarà affatto una passeggiata tra le nuvole. Potremo scegliere di giocare Resurrection in due modalità ed esclusivamente in single player (il multiplayer, in questo contesto, sarebbe stato pleonastico e ingiustificato). Nella modalità "Avventura", avremo il compito di portare a termine otto lunghe missioni (o livelli, che dir si voglia) fino alla battaglia finale con il dio-demone Azogaraz. Ogni missione è a se stante e ci verrà assegnato dal computer un personaggio diverso di volta in volta, ognuno con tre vite a disposizione e con le caratteristiche adatte al raggiungimento dei nostri obiettivi. Domenico, per esempio, ha la capacità di muoversi
silenziosamente nell'ombra, di aggrapparsi con i suoi artigli ai soffitti da cui può lanciarsi in mortali attacchi dall'alto e può anche sorprendere i suoi avversari rannicchiandosi dietro di loro e colpendoli all'ultimo momento, con tutti i vantaggi che questo può comportare. Gau, ben protetto dalla sua dorata armatura, è dotato di uno spadone assetato di sangue malvagio con cui può avere la meglio in quei momenti dove vige soltanto la legge della forza, perfino nel combattimento con più avversari;

last but not least, Daiko, armata di due lunghi pugnali, ha sviluppato dei poteri extrasensoriali, grazie ai quali può tenere sotto controllo avversari grossi il doppio di lei, colpendoli a distanza ed evitando fatali "corpo a corpo" (e che corpo!). È chiaro che la prima cosa da fare sarà familiarizzare con il controllo dei nostri eroi. Ogni personaggio ha la sua personalità e le abilità variano a seconda delle situazioni. Inutile tentare di affrontare un soldato bardato di tutto punto con la sola forza del pensiero: un buon colpo di spada produce senza dubbio risultati migliori! Dal primo livello, la residenza del principe Bertrand, fino agli ultimi, dove avverrà lo scontro finale con il dragone, con Ahivoges e con Azogaraz in persona, ci troveremo ad affrontare uomini in armi, zombi, appestati, diaconi, goblins, schiavisti e gladiatori, senza contare robot giganteschi, occasionali boia e naturalmente loro, i tre "big bosses", che ci daranno sicuramente dello spesso filo da torcere.