Return to Castle Wolfenstein

di Redazione Gamesurf
Ma cosa sarebbe tutto questo ben di Dio dal punto di vista visivo se non fosse accompagnato da un adeguato supporto audio? Per fortuna, anche in questo senso i programmatori si sono fatti in quattro per assicurarci il massimo della qualità: le musiche sono a livelli cinematografici, in perfetta sintonia con le ambientazioni e con il periodo storico, e variano di intensità al variare delle diverse situazioni di gioco, mentre gli effetti sonori sono assolutamente meravigliosi, con svariati tocchi di classe come la musica che esce dalle radio sparse nelle abitazioni e i dialoghi dei nazisti che parlano tra loro o "pensano a voce alta". La colonna sonora all'inizio del gioco (nel menù principale) mette i brividi per la sua tristezza e drammaticità e contribuisce alla grande a preparare il giocatore alla missione che dovrà affrontare; il sonoro-ambiente è grandioso e mette addosso una tensione difficilmente descrivibile, specialmente nei livelli al chiuso quando dietro il primo angolo si può nascondere un insidia mortale.
Ho lasciato gli aspetti negativi per ultimi, semplicemente perché si contano sulla punta delle dita: gli unici aspetti "criticabili" riguardano infatti una certa linearità nelle missioni, il bad-clipping di alcuni nemici che si spostano e muoiono nei livelli (assente comunque in tutti gli altri casi), l'assenza di distorsione quando si nuota nell'acqua e una certa mancanza di innovazione per quanto ci si sia sforzati, con l'introduzione di alcune caratteristiche come la possibilità di affacciarsi lateralmente ( sapientemente però è stata tolta la possibilità di sparare, com accadeva in Soldier Of Fortune, pena l'estrema facilità nel sopprimere gli avversari) o di sorprendere i nemici alle spalle, di diversificare un minimo il gioco dagli altri shooter simili presenti sul mercato. A ben vedere, una critica "importante" a RTCW la si può muovere, e riguarda proprio il modo in cui è strutturata e si dipana l'avventura: se da una parte infatti la grande varietà di ambientazioni e situazioni di gioco contribuisce a non renderlo praticamente mai monotono e frustrante, ci sarà sempre qualcosa di completamente diverso da vedere ed affrontare nella missione successiva, tuttavia proprio questa varietà, unita al fatto che i livelli non sono direttamente collegati tra loro come accadeva in Quake 2, contribuisce a spezzettare un po' troppo l'avventura ed impedisce di immedesimarsi a fondo nel protagonista e nel suo stato d'animo, poiché esso viene continuamente catapultato da una locazione all'altra senza possibilità di ritorno. Questo comunque è un appunto assolutamente personale (e come tale può non essere condiviso da tutti), e non pregiudica un prodotto comunque eccezionale per realizzazione tecnica, atmosfera e giocabilità, un vero 'must' per gli amanti degli shooter in soggettiva.
Riepilogando: grafica, sonoro e tecnica ineccepibili, giocabilità elevatissima, difficoltà variabile a seconda delle esigenze, intelligenza artificiale dei nemici ai massimi livelli, grande atmosfera, ottima longevità, multiplayer intrigante e, nota non indifferente, tutto il gioco è caratterizzato da un incredibile 'appeal' che costringe letteralmente alla sedia per vedere cosa i programmatori hanno pensato per il livello successivo. Non posso non consigliarvene l'acquisto: davvero il buon vecchio Wolfenstein 3D non poteva trovare un successore più meritevole. Giocateci e divertitevi alla grande!
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Simone 'BoZ' Zannotti