Rez

di Redazione Gamesurf
LA VERITA'?
In tutto questo Caos cercato, voluto e paradossalmente ordinato, si innesta un comparto audio che mai come in questo caso recita una parte da assoluto protagonista. La dinamica dello scrolling sembra muoversi con i tempi dettati dalle basi drum'n'bass che guidano il gioco; su queste basi si aggiungono le percussioni comandate dal tasto di fuoco. Ogni abbattimento di un nemico, poi, genera un nuovo suono, coerente col tema della musica elettronica, che arricchisce ulteriormente il godimento del senso auditivo. Il risultato é una massa di colori e di linee che si muovono sotto il ritmo sfrenato di una musica elettronica trascinante, per una parte predisosta dai programmatori, per l'altra parte creata dallo stesso giocatore con la sua azione distruttiva

Più si picchierà sul pad, maggiore sarà l'abbattimento dei nemici, e tanto più ricco e coinvolgente sarà l'accompagnamento musicale, innestando un circolo che porterà il giocatore verso l'immersione totale dentro questo meraviglioso quadro dinamico, e verso uno stato di piacevole confusione che mai e poi mai un altro videogioco é riuscito a offrire fino ad ora con tanta efficacia. Occhi, orecchie e riflessi si uniscono insomma per un'esperienza unica, dove c'é poco da spiegare e molto, tanto da sentire e godere. Rez non si spiega, Rez non si razionalizza; al contrario, Rez trascina, stupisce fino quasi a soffocare, in una brulicante autostrada di circuiti, nella quale ci si sente un virus che vuole penetrare fino in fondo al sistema; un sistema del quale nulla si conosce, ma é necessario, si deve andare avanti. Citando le parole del collega Ravanelli (che mai furono più giuste) spese alla fine della recensione di Rez per Dreamcast... "ricordate, non sapete ancora l'intera verità".