Richard Burns Rally
di
Viperfritz
Quasi impensabile poter fare a meno dei giri di ricognizione, necessari su ogni tappa., al fine di regolare al meglio i settagli della macchina. A tal proposito è da segnalare come questi siano ben ricreati e vadano effettivamente ad incidere sull'andamento della vettura in pista. Imparare a gestire al meglio ogni componente delle nostra macchina sarà quindi fondamentale per riuscire a padroneggiarla al meglio. Durante la gara concentrarsi significa anche saper andar piano (e questo il gioco ve lo ricorda spesso nei caricamenti in cui attenderete di tornare al villaggio con la macchina sfasciata) e il bello sta proprio in questo: trovare quel giusto compromesso tra la velocità nel combattere per i primi posti della zona punti e la prudenza per non portare il rischio di ritiro a percentuali eccessive. Passeranno davvero ore e ore prima di aver assimilato questa pazienza, prima di riuscire a raggiungere quella freddezza che vi farà tentare di giungere comunque alla fine della tappa (percorrendo parecchi chilometri molto lentamente e con la massima prudenza, avendo il differenziale o qualche ammortizzazione rotta e sperando di ripararla in manutenzione), o che vi farà decidere di accontentarvi di un ritiro (con relativi zero punti mondiali) sperando nel prossimo rally, invece di decidere di abbandonare tutto e caricare dall'ultimo salvataggio della tappa precedente. Quest'ultima pratica, oltre a dare al titolo una longevità relativamente abbreviata, fa sì che non venga colto lo spirito che il gioco vuole donare: per essere campioni bisogna essere sempre concentrati al massimo, sapersi accontentare e avere pazienza, con la consapevolezza che prima o poi i risultati arriveranno (in quest'ottica una modalità "carriera" avrebbe sicuramente giovato molto). Se si coglie questo spirito, il gioco diventa davvero quel titolo capace di dare soddisfazioni indicibili, ed emozioni al limite delle lacrime.
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Solo per appassionati
Il problema è che la maggior parte dei videogiocatori, e sicuramente tutti i casual gamers, arriveranno alle lacrime molto prima e per tutt'altre ragioni . Il motore fisico del gioco e dei controlli in primis che, come ribadiamo, non ha mezzi termini e che è capace di rendere incolore persino un titolo granitico come WRC3. In seconda battuta, non ci si potrà nemmeno consolare con gli altri aspetti tecnici, che certamente non tengono il confronto con i diretti concorrenti. Mentre, ad esempio, il sonoro dimostra di sapersela cavare, e anzi fa piacere sentire una certa "simulazione" nelle emissioni, e nella corrispondenza tra azioni del giocatore e reazioni del motore e degli scarichi, lo stesso non si può dire del comparto grafico che si presenta discreto, questo è vero, ma con alti e bassi piuttosto preoccupanti. Gli scenari, per esempio, non verranno ricordati per l'ampia palette di colori utilizzata, risultando, per contro, piuttosto anonima e, di conseguenza, decisamente poco credibile. Con questo non si vuol dire che quest'aspetto sia scadente, ma si rimpiangono certi standard a cui ormai Sony con WRC3 e Codemasters con la serie di Colin McRae ci avevano abituato. Ma non sono solo gli scenari ad accusare una realizzazione non all'altezza.
Anche i modelli delle vetture, seppure non si possa far a meno di notare i riflessi e le trasparenze ottimamente ricreati nei vetri delle auto, accusano una certa grossolanità poligonale nella definizione delle forme, laddove i sempre citati concorrenti, sanno ricreare modellini quasi da esposizione. Fin qui si rimane comunque a livelli discreti, ciò che invece risulta inaccettabile è la trasposizione dei danni sulle vetture. Inutile fare della severità simulativa il punto di forza del gioco se poi i danni, che in quanto a prestazioni sono capaci di abbattere la vettura, non nutrono di un adeguato trattamento da parte dei designers.
Certo la macchina subisce qualche ammaccatura, qualche pezzo singolo può anche distaccarsi, ma quando si ha un impatto a 150 km/h con un guard rail o un muretto, ci si aspetta qualcosa di più della semplice perdita dei paraurti anteriori o posteriori. Si ha quasi la marcata sensazione che la macchina sia formata da un'unica scocca e che difficilmente questa riesca seriamente a danneggiarsi. Di sicuro tutto ciò non è nemmeno paragonabile con le destrutturazioni complete di cui sono capaci le vetture di Colin, e in questo senso persino WRC3 sa fare meglio. La sensazione di velocità trasmessa al giocatore, inoltre, è mediocre (discreta nella visuale dall'interno), ma in fondo basterà poco perché vi sembri di andar troppo veloce, pensando alle conseguenze. I replay invece soffrono di preoccupanti e ingiustificati cali nel frame rate abbastanza percettibili. Manca anche la licenza ufficiale, e questo oltre a dare meno prestigio e capacità di immedesimazione al giocatore, fa si che anche il parametro longevità sia parecchio ridotto. Va infatti sottolineato che i rally sono solo 6, inconfrontabili con i 14 di WRC3 (16 nel prossimo WRC4), e meno anche del numero presente su Colin4. Inoltre basta una buona stagione per sbloccare tutte le poche auto disponibili, che fanno riferimento a modelli passati o non ufficiali.
All'ultimo Chek-Point.
Le considerazioni finali che si possono fare su questo Richard Burns Rally sono quindi contrastanti.
Da un lato abbiamo un livello di rappresentazione della realtà simulativa mai visto prima in ambito videoludico per quanto riguarda questa disciplina. Dall'altro una realizzazione tecnica appena discreta, non comparabile alle ultime produzioni dei concorrenti con i quali il titolo ambisce a confrontarsi. Inoltre la longevità, in quanto a rally disponibili e modalità aggiuntive, è davvero scarsa, mitigata solamente dalla difficoltà intrinseca del gioco ai massimi settaggi. Se avesse coniugato la buona simulazione con la licenza e le caratteristiche tecniche di WRC3 e la fisica dei danni di Colin4, forse ora ci troveremmo davanti al gioco di rally (quasi) perfetto. Ma tutto non si può avere e quindi tocca scegliere. Per gli appassionati della simulazione estrema, è d'obbligo concedere almeno una prova a questo RBR, potrebbe scattare la scintilla dell'amore (anche se non proprio a prima vista), mentre per chi si accontenta di un livello serio, ma che non richieda ore di allenamento per prendere dimestichezza, la scelta per il momento rimane rivolta verso i due vecchi rivali WRC3 e Colin McRae Rally4.... anche se probabilmente ancora per poco.
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Solo per appassionati
Il problema è che la maggior parte dei videogiocatori, e sicuramente tutti i casual gamers, arriveranno alle lacrime molto prima e per tutt'altre ragioni . Il motore fisico del gioco e dei controlli in primis che, come ribadiamo, non ha mezzi termini e che è capace di rendere incolore persino un titolo granitico come WRC3. In seconda battuta, non ci si potrà nemmeno consolare con gli altri aspetti tecnici, che certamente non tengono il confronto con i diretti concorrenti. Mentre, ad esempio, il sonoro dimostra di sapersela cavare, e anzi fa piacere sentire una certa "simulazione" nelle emissioni, e nella corrispondenza tra azioni del giocatore e reazioni del motore e degli scarichi, lo stesso non si può dire del comparto grafico che si presenta discreto, questo è vero, ma con alti e bassi piuttosto preoccupanti. Gli scenari, per esempio, non verranno ricordati per l'ampia palette di colori utilizzata, risultando, per contro, piuttosto anonima e, di conseguenza, decisamente poco credibile. Con questo non si vuol dire che quest'aspetto sia scadente, ma si rimpiangono certi standard a cui ormai Sony con WRC3 e Codemasters con la serie di Colin McRae ci avevano abituato. Ma non sono solo gli scenari ad accusare una realizzazione non all'altezza.
Anche i modelli delle vetture, seppure non si possa far a meno di notare i riflessi e le trasparenze ottimamente ricreati nei vetri delle auto, accusano una certa grossolanità poligonale nella definizione delle forme, laddove i sempre citati concorrenti, sanno ricreare modellini quasi da esposizione. Fin qui si rimane comunque a livelli discreti, ciò che invece risulta inaccettabile è la trasposizione dei danni sulle vetture. Inutile fare della severità simulativa il punto di forza del gioco se poi i danni, che in quanto a prestazioni sono capaci di abbattere la vettura, non nutrono di un adeguato trattamento da parte dei designers.
Certo la macchina subisce qualche ammaccatura, qualche pezzo singolo può anche distaccarsi, ma quando si ha un impatto a 150 km/h con un guard rail o un muretto, ci si aspetta qualcosa di più della semplice perdita dei paraurti anteriori o posteriori. Si ha quasi la marcata sensazione che la macchina sia formata da un'unica scocca e che difficilmente questa riesca seriamente a danneggiarsi. Di sicuro tutto ciò non è nemmeno paragonabile con le destrutturazioni complete di cui sono capaci le vetture di Colin, e in questo senso persino WRC3 sa fare meglio. La sensazione di velocità trasmessa al giocatore, inoltre, è mediocre (discreta nella visuale dall'interno), ma in fondo basterà poco perché vi sembri di andar troppo veloce, pensando alle conseguenze. I replay invece soffrono di preoccupanti e ingiustificati cali nel frame rate abbastanza percettibili. Manca anche la licenza ufficiale, e questo oltre a dare meno prestigio e capacità di immedesimazione al giocatore, fa si che anche il parametro longevità sia parecchio ridotto. Va infatti sottolineato che i rally sono solo 6, inconfrontabili con i 14 di WRC3 (16 nel prossimo WRC4), e meno anche del numero presente su Colin4. Inoltre basta una buona stagione per sbloccare tutte le poche auto disponibili, che fanno riferimento a modelli passati o non ufficiali.
All'ultimo Chek-Point.
Le considerazioni finali che si possono fare su questo Richard Burns Rally sono quindi contrastanti.
Da un lato abbiamo un livello di rappresentazione della realtà simulativa mai visto prima in ambito videoludico per quanto riguarda questa disciplina. Dall'altro una realizzazione tecnica appena discreta, non comparabile alle ultime produzioni dei concorrenti con i quali il titolo ambisce a confrontarsi. Inoltre la longevità, in quanto a rally disponibili e modalità aggiuntive, è davvero scarsa, mitigata solamente dalla difficoltà intrinseca del gioco ai massimi settaggi. Se avesse coniugato la buona simulazione con la licenza e le caratteristiche tecniche di WRC3 e la fisica dei danni di Colin4, forse ora ci troveremmo davanti al gioco di rally (quasi) perfetto. Ma tutto non si può avere e quindi tocca scegliere. Per gli appassionati della simulazione estrema, è d'obbligo concedere almeno una prova a questo RBR, potrebbe scattare la scintilla dell'amore (anche se non proprio a prima vista), mentre per chi si accontenta di un livello serio, ma che non richieda ore di allenamento per prendere dimestichezza, la scelta per il momento rimane rivolta verso i due vecchi rivali WRC3 e Colin McRae Rally4.... anche se probabilmente ancora per poco.
Richard Burns Rally
7
Voto
Redazione
Richard Burns Rally
Le considerazioni finali che si possono fare su questo Richard Burns Rally sono contrastanti. Da un lato abbiamo un livello di rappresentazione della realtà simulativa mai visto prima in ambito videoludico per quanto riguarda questa disciplina. Dall'altro una realizzazione tecnica appena discreta, non comparabile alle ultime produzioni dei concorrenti con i quali il titolo ambisce a confrontarsi. Inoltre la longevità, in quanto a rally disponibili e modalità aggiuntive, è davvero scarsa, mitigata solamente dalla difficoltà intrinseca del gioco ai massimi settaggi. Per gli appassionati della simulazione estrema, è d'obbligo concedere almeno una prova a questo RBR, potrebbe scattare la scintilla dell'amore (anche se non proprio a prima vista), mentre per chi si accontenta di un livello serio, ma che non richieda ore di allenamento per prendere dimestichezza, la scelta per il momento rimane rivolta verso i due vecchi rivali WRC3 e Colin McRae Rally4.... Anche se probabilmente ancora per poco.