RIDE
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Sono mesi di grandi soddisfazioni per gli appassionati di corse. La lista dei videogiochi dedicati alle quattro ruote si arricchisce costantemente di ottimi prodotti, con altri in arrivo e il mondo dello sport ci ha appena regalato grandissime emozioni. Ma agli amanti delle moto non resta molto, vista la penuria di titoli a loro dedicati. Ma se già di giochi ce ne sono pochi, un prodotto di ampio respiro, non basato su di un'unica licenza se n'é visti ancora meno, anzi, solo uno, quel Tourist Trophy di Polyphony uscito nell'era Playstation 2 e mai più replicato. Milestone ha deciso di mettere la propria esperienza in anni di Superbike, Moto GP e Motocross per creare l'esperienza definitiva, il Gran Turismo delle due ruote. Un progetto molto ambizioso, a maggior ragione per un team totalmente italiano, paese non certo famoso per il suo ruolo nel mercato videoludico. Ma i ragazzi ci sanno far, come hanno dimostrato più volte, e RIDE, per quanto ben lungi dalla perfezione, ci ha appassionato e divertito moltissimo.
RIDE inizia prevedibilmente con la creazione del nostro alter ego motociclista. Scegliamo alcune caratteristiche estetiche, nazionalità, nome, tuta e siamo subito pronti per dare il via alla nostra Carriera. Possiamo cimentarci nel tutorial (passaggio non obbligato), che risulta utile per sperimentare coi vari aiuti e trovare la formula che meglio si adatta alle nostre capacità di piloti.
Ovviamente si può modificare tutto in qualsiasi momento, per un'esperienza di guida quanto mai flessibile, ma su questo tema torniamo più avanti. Il cuore dell'esperienza di gioco si chiama World Tour, luogo che contiene tutti gli eventi da affrontare per raggiungere la vetta della classifica mondiale. Ogni gara ci permetterà infatti di guadagnare fama, oltre che crediti, che servirà a sbloccare alcuni elementi, e appunto a salire una posizione dopo l'altra nella chart dei piloti.
Le gare sono divise per tipologia di moto, come Naked, Supersport, Storiche o Pro, categorie che a loro volta si suddividono ad esempio per nazionalità, peso e potenza, senza tralasciare eventi speciali. La varietà non manca ed il meccanismo é il classico che ci porta ad arricchire il nostro garage per dotarci del mezzo con i requisiti d'accesso necessari a partecipare ad una particolare competizione. Gli eventi proposti non sono solo gare semplici, ma troverete alcune varianti, come corse contro il tempo, duelli o competizioni in cui superare il maggior numero possibile di avversari prima che scadano i minuti a disposizione.
Contribuisce poi alla varietà il buon numero di tracciati proposti, che contano su una decina abbondante di ambientazioni differenti per circa trenta circuiti in totale. Questi spaziano da location cittadine, a tornanti in montagna e comprendono ovviamente anche alcuni percorsi reali. Vivremo sfide tra le strade di Milano, su tornanti giapponesi, sul lungo oceano a Miami, sul circuito di Imola o nel Donington Park inglese e molto altro. Milestone ha anche creato un tracciato per le Drag Race, sfide uno contro uno in cui conta solo la potenza del proprio mezzo, lanciato a tutta velocità su di un rettilineo.
La progressione nel World Tour é molto più libera rispetto ad altri titoli. Praticamente ogni evento é infatti aperto, i requisiti di accesso sono legati alle due ruote presenti nel nostro garage o acquistabili. Una scelta che si é rivelata un'arma a doppio taglio. Infatti da un lato ci é piaciuto molto per una volta passare da una tipologia all'altra di competizione al solo prezzo di una moto nuova.
D'altro canto non essere guidati, rende l'esperienza meno intensa e uno rischia di perdersi in mezzo a tanta scelta. Viene insomma a mancare la costruzione di una carriera organica come potrebbe essere quella di Gran Turismo 6. Mancano anche certe chicche e l'eleganza tipica della serie Polyphony, ma vista la quantità di roba da fare, ed il centinaio abbondante di mezzi da comprare o vincere, non c'é comunque molto da lamentarsi.
Una parte fondamentale del gameplay é poi la fase di tuning. Nel menu apposito, possiamo potenziare la nostra due ruote con moltissimi ricambi, dedicati al motore, al telaio, ai freni, sospensioni, cambio e così via. Vi sono anche delle limitate opzioni dedicate all'estetica, anche se sotto questo aspetto siamo lontani anni luce ad esempio dalla serie Forza Motorsport. Seppur migliorabile, insomma, il World Tour vi terrà impegnati a lungo e difficilmente vi verrà a noia.
Il modello di guida é la naturale evoluzione dell'esperienza maturata da Milestone in tanti anni passati a ricreare diverse competizioni. Se avete familiarità con la serie Superbike o Moto GP del team italiano, insomma, non resterete di certo sorpresi dal gameplay di RIDE. Quello che troviamo é un discreto modello fisico ed una precisa calibrazione dei controlli.
vimager1, 2, 3
La buona rosa di aiuti permette a chiunque di creare un set adeguato alle proprie capacità, senza arrivare ad estremi impraticabili, con vari gradi di simulazione e difficoltà degli avversari. Non mancano i classici TCS, cambio automatico, e compagnia, oltre alla possibilità di lasciare la gestione dei movimenti del pilota alla CPU. Ci sono anche i flashback, che permettono di riavvolgere gli ultimi secondi della gara per ripetere una sezione, anche se non é possibile abusarne, visto che una volta tornati in pista, la funzione rimane bloccata per un po'. Una scelta un po' discutibile, in realtà.
RIDE si scontra per forza di cose con la mancanza di periferiche dedicate a questa particolare tipologia di simulazioni, che non si può spingere oltre un certo limite per rimanere giocabile e piacevole. Il risultato é un buon mix di elementi, capace di soddisfare una buona fetta di utenti. Non mancano comunque alcune semplificazioni un po' eccessive, in particolare sui contatti e le cadute, elementi su cui Milestone può lavorare di sicuro. E lo stesso vale per i danni alle moto, completamente assenti, fisici o meccanici che siano. Una mancanza meno comprensibile é invece la simulazione delle condizioni meteo, caratteristica che ha distinto molti altri lavori di Milestone e che avrebbe potuto rappresentare un notevole elemento in più per RIDE.
Non brilla l'intelligenza artificiale, che fa il suo dovere ma non si esprime in manovre particolarmente frizzanti. A livelli di difficoltà più alti, comunque, riesce ad offrire un buon grado di sfida, ma siamo lontani dai picchi visti nei giochi Codemasters, ad esempio, senza scomodare i Drivatar della serie Forza.
Come avrete capito siamo rimasti più che soddisfatti dal titolo Milestone, e fortunatamente possiamo confermare lo stesso giudizio per quanto riguarda il comparto tecnico. Non siamo di certo davanti ad un prodotto che metterà in ginocchio i vostri PC o farà sudare le vostre nuove console, ma gli occhi verranno appagati a dovere. Milestone ha rinnovato pesantemente il suo motore grafico, che finalmente compie dei passi in avanti netti. Gli sforzi si sono concentrati sui modelli delle moto, perfettamente riprodotti in ogni minimo dettaglio, partendo dai progetti originali di Yamaha, Triumph, Ducati e tutti gli altri costruttori che hanno contribuito alla lavorazione del gioco.
Grazie al nuovo rendering, riflessi, luccichii e superfici sono resi altrettanto bene, glorificando lo sforzo degli artisti Milestone. Le movenze del pilota sono piuttosto convincenti, fluide e ben connesse tra loro, così come l'interazione con la moto. I tracciati sono piuttosto ben realizzati, ma peccano un po' in dettaglio, mettendo in mostra anche qualche texture meno convincente. La versione testata era quella PC, ben ottimizzata e unica che raggiunge i 60 frame per secondo, mentre su console dobbiamo accontentarci della metà, con risoluzione Full HD.
Purtroppo non possiamo esprimere altrettanto entusiasmo riguardo al comparto sonoro, sufficiente ma nulla più. I motori non riescono ad essere sempre credibili e fedeli agli originali e le varie gradazioni dei rombi non soddisfano. Manca profondità e realismo, oltreché una buona resa ambientale.
Tourist Trophy
RIDE inizia prevedibilmente con la creazione del nostro alter ego motociclista. Scegliamo alcune caratteristiche estetiche, nazionalità, nome, tuta e siamo subito pronti per dare il via alla nostra Carriera. Possiamo cimentarci nel tutorial (passaggio non obbligato), che risulta utile per sperimentare coi vari aiuti e trovare la formula che meglio si adatta alle nostre capacità di piloti.
Con più di cento moto e una trentina di tracciati, i contenuti sono più che soddisfacenti
Ovviamente si può modificare tutto in qualsiasi momento, per un'esperienza di guida quanto mai flessibile, ma su questo tema torniamo più avanti. Il cuore dell'esperienza di gioco si chiama World Tour, luogo che contiene tutti gli eventi da affrontare per raggiungere la vetta della classifica mondiale. Ogni gara ci permetterà infatti di guadagnare fama, oltre che crediti, che servirà a sbloccare alcuni elementi, e appunto a salire una posizione dopo l'altra nella chart dei piloti.
Le gare sono divise per tipologia di moto, come Naked, Supersport, Storiche o Pro, categorie che a loro volta si suddividono ad esempio per nazionalità, peso e potenza, senza tralasciare eventi speciali. La varietà non manca ed il meccanismo é il classico che ci porta ad arricchire il nostro garage per dotarci del mezzo con i requisiti d'accesso necessari a partecipare ad una particolare competizione. Gli eventi proposti non sono solo gare semplici, ma troverete alcune varianti, come corse contro il tempo, duelli o competizioni in cui superare il maggior numero possibile di avversari prima che scadano i minuti a disposizione.
Contribuisce poi alla varietà il buon numero di tracciati proposti, che contano su una decina abbondante di ambientazioni differenti per circa trenta circuiti in totale. Questi spaziano da location cittadine, a tornanti in montagna e comprendono ovviamente anche alcuni percorsi reali. Vivremo sfide tra le strade di Milano, su tornanti giapponesi, sul lungo oceano a Miami, sul circuito di Imola o nel Donington Park inglese e molto altro. Milestone ha anche creato un tracciato per le Drag Race, sfide uno contro uno in cui conta solo la potenza del proprio mezzo, lanciato a tutta velocità su di un rettilineo.
Carriera aperta
La progressione nel World Tour é molto più libera rispetto ad altri titoli. Praticamente ogni evento é infatti aperto, i requisiti di accesso sono legati alle due ruote presenti nel nostro garage o acquistabili. Una scelta che si é rivelata un'arma a doppio taglio. Infatti da un lato ci é piaciuto molto per una volta passare da una tipologia all'altra di competizione al solo prezzo di una moto nuova.
La Carriera é affrontabile in qualsiasi ordine desiderato
D'altro canto non essere guidati, rende l'esperienza meno intensa e uno rischia di perdersi in mezzo a tanta scelta. Viene insomma a mancare la costruzione di una carriera organica come potrebbe essere quella di Gran Turismo 6. Mancano anche certe chicche e l'eleganza tipica della serie Polyphony, ma vista la quantità di roba da fare, ed il centinaio abbondante di mezzi da comprare o vincere, non c'é comunque molto da lamentarsi.
Una parte fondamentale del gameplay é poi la fase di tuning. Nel menu apposito, possiamo potenziare la nostra due ruote con moltissimi ricambi, dedicati al motore, al telaio, ai freni, sospensioni, cambio e così via. Vi sono anche delle limitate opzioni dedicate all'estetica, anche se sotto questo aspetto siamo lontani anni luce ad esempio dalla serie Forza Motorsport. Seppur migliorabile, insomma, il World Tour vi terrà impegnati a lungo e difficilmente vi verrà a noia.
Casco ben allacciato e luci sempre accese
Il modello di guida é la naturale evoluzione dell'esperienza maturata da Milestone in tanti anni passati a ricreare diverse competizioni. Se avete familiarità con la serie Superbike o Moto GP del team italiano, insomma, non resterete di certo sorpresi dal gameplay di RIDE. Quello che troviamo é un discreto modello fisico ed una precisa calibrazione dei controlli.
vimager1, 2, 3
La buona rosa di aiuti permette a chiunque di creare un set adeguato alle proprie capacità, senza arrivare ad estremi impraticabili, con vari gradi di simulazione e difficoltà degli avversari. Non mancano i classici TCS, cambio automatico, e compagnia, oltre alla possibilità di lasciare la gestione dei movimenti del pilota alla CPU. Ci sono anche i flashback, che permettono di riavvolgere gli ultimi secondi della gara per ripetere una sezione, anche se non é possibile abusarne, visto che una volta tornati in pista, la funzione rimane bloccata per un po'. Una scelta un po' discutibile, in realtà.
RIDE si scontra per forza di cose con la mancanza di periferiche dedicate a questa particolare tipologia di simulazioni, che non si può spingere oltre un certo limite per rimanere giocabile e piacevole. Il risultato é un buon mix di elementi, capace di soddisfare una buona fetta di utenti. Non mancano comunque alcune semplificazioni un po' eccessive, in particolare sui contatti e le cadute, elementi su cui Milestone può lavorare di sicuro. E lo stesso vale per i danni alle moto, completamente assenti, fisici o meccanici che siano. Una mancanza meno comprensibile é invece la simulazione delle condizioni meteo, caratteristica che ha distinto molti altri lavori di Milestone e che avrebbe potuto rappresentare un notevole elemento in più per RIDE.
Non brilla l'intelligenza artificiale, che fa il suo dovere ma non si esprime in manovre particolarmente frizzanti. A livelli di difficoltà più alti, comunque, riesce ad offrire un buon grado di sfida, ma siamo lontani dai picchi visti nei giochi Codemasters, ad esempio, senza scomodare i Drivatar della serie Forza.
Next-gen made in Italy
Come avrete capito siamo rimasti più che soddisfatti dal titolo Milestone, e fortunatamente possiamo confermare lo stesso giudizio per quanto riguarda il comparto tecnico. Non siamo di certo davanti ad un prodotto che metterà in ginocchio i vostri PC o farà sudare le vostre nuove console, ma gli occhi verranno appagati a dovere. Milestone ha rinnovato pesantemente il suo motore grafico, che finalmente compie dei passi in avanti netti. Gli sforzi si sono concentrati sui modelli delle moto, perfettamente riprodotti in ogni minimo dettaglio, partendo dai progetti originali di Yamaha, Triumph, Ducati e tutti gli altri costruttori che hanno contribuito alla lavorazione del gioco.
Grazie al nuovo rendering, riflessi, luccichii e superfici sono resi altrettanto bene, glorificando lo sforzo degli artisti Milestone. Le movenze del pilota sono piuttosto convincenti, fluide e ben connesse tra loro, così come l'interazione con la moto. I tracciati sono piuttosto ben realizzati, ma peccano un po' in dettaglio, mettendo in mostra anche qualche texture meno convincente. La versione testata era quella PC, ben ottimizzata e unica che raggiunge i 60 frame per secondo, mentre su console dobbiamo accontentarci della metà, con risoluzione Full HD.
Purtroppo non possiamo esprimere altrettanto entusiasmo riguardo al comparto sonoro, sufficiente ma nulla più. I motori non riescono ad essere sempre credibili e fedeli agli originali e le varie gradazioni dei rombi non soddisfano. Manca profondità e realismo, oltreché una buona resa ambientale.