RIM Battleplanet

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

Pensavo fosse un erretiesse (RTS) invece era un calesse...
Che tipo di gioco abbiamo tra le mani? Difficile inserirlo in una determinata categoria, però tutto sommato potrebbe essere classificato come uno "strategico a turni". Carino, suona bene. All'inizio la visuale dall'alto, le porzioni di mappa non ancora esplorate e quindi oscurate nonché la presenza di vari veicoli da comandare, potrebbero far pensare a un RTS, ma subito dopo ci si rende presto conto che non è così. Innanzitutto manca la parte manageriale, componente fondamentale in questa tipologia di giochi, e inoltre, mancano le truppe da guidare in tempo reale. La dinamica di gioco infatti è nettamente differente rispetto a quella di un classico strategico in tempo reale: innanzitutto il corso della partita, o più precisamente della missione, è dipartito in due momenti principali che scandiranno l'evolversi degli eventi: un primo momento in cui dovrete muovere le truppe, e un secondo momento in cui con queste dovrete attaccare. Il susseguirsi di queste due situazioni, questo ripetere sempre la stessa procedura, è alla base dell'idea sviluppata dai programmatori della JoWood Productions. Questo è quello che bene o male offre RIM battle planet, un gameplay che oltre a queste due "sezioni" concede veramente poco per ipoteticamente concentrarsi sulla fase strategica, fattore che poi effettivamente verrà presto a mancare.



Amici state in palla gli Eldiani son qua, minacciano la terra ce l'hanno con noi...
All'inizio del gioco potrete imparare, tramite un tutorial, oltre a comandare i veicoli, a posizionarvi, a combattere e così via dicendo. Se questo tutorial può essere considerato semplice e intuitivo, così risulta anche il gioco in se: non vogliamo affermare che sia un bene, anzi, perché per quanto il gioco appaia semplice e diretto, il tutto è tanto ostico da far girare le valvole anche ad un santo. Si ha quasi la sensazione che nemmeno uno stratega come Sun Tzu potrebbe farcela dinnanzi agli alieni nemici, non per via delle sue poche conoscenze tattiche, ma per via di un gameplay atipico che purtroppo dimostra di non avere una buona struttura di base: insomma, più che strategia dovrete puntare alla casualità e alla fortuna, sperando che questa vi venga in aiuto.