Risen
di
Inoltre, il protagonista del gioco vanta anche altre abilità : il combattimento a distanza, per esempio, così come lo scassinare, la maestria con la spada, la capacità di forgiare armi e quant'altro. Come nel già citato “The Witcher”, saremo in grado di riposare, meditare, fare sesso e in più farci il bagno. Se troveremo un letto, potremo riposarci su di esso fino all'indomani e recuperare punti di vita e Mana (a patto che il letto non sia di nessuno, o che sia stato pagato bene ad un affittuario). Nella città portuale, sarà anche possibile entrare in un bordello e pagare i servigi di una fanciulla del luogo ; questo ultimo “gioco” ci frutterà qualche punto esperienza ma, a dispetto di quanto accadeva in precedenti produzioni, vedremo solo lo schermo nero per qualche secondo, con buona pace della nostra curiosità.
Da non sottovalutare, la preziosa abilità dello “Scassinare” : l'isola é cosparsa di numerosi scrigni che aspettano solo d'essere aperti e svuotati : la maggior parte di essi sono a nostra disposizione, ma per altri, quelli in genere più succulenti, dovremo affidarci alla magia (c'e' un apposito incantesimo che ci permette d'aprire ogni lucchetto), oppure spendere qualche punto nell'arte dello scassinamento e usare un grimaldello : il titolo si produrrà allora in una sorta di minigame nel quale dovremo indovinare la giusta sequenza “destra/sinistra” per aprire il forziere. Inoltre, merita una citazione il fatto di poter cucinare : un fuoco da campo, a patto di avere una padella, diventerà per noi il mezzo per cucinare del cibo (pesce o carne) e consumarlo, onde ripristinare la nostra salute. Se poi nutriamo velleità di fabbro, pagando il giusto compenso o scavando per ottenere minerale, potremo in certa misura produrre da soli le nostre armi. Niente di nuovo sotto il sole, certo, ma comunque sono tante piccole cose, queste, che aggiungono pepe ad un gameplay non esattamente orginale.
In ogni caso, potremo potenziare le nostre varie abilità dialogando con le persone giuste e versando nelle loro capaci tasche ingenti quantità d'oro, che si tradurranno istantaneamente in nuovi punti - con relativi benefici, per noi...e di benefici, in effetti, ce ne serviranno parecchi, soprattutto nelle prime ore di gioco.
All'inizio e per un bel pezzo, infatti, il nostro alter ego é violento e resistente quanto una pulce zoppa; gli scontri, con uno qualsiasi degli ostili presenti sull'isola, sia esso uomo o animale, si ridurranno in un quasi istantaneo KO per noi, con relativa somma di improperi, specialmente se non avremo avuto il buongusto di salvare la nostra posizione; i checkpoint, infatti, sono piuttosto diradati,nel “campo” di gioco, ma alla Deep Silver hanno pensato bene di lasciare al giocatore la libertà di salvare a piacimento (cosa questa per la quale non li ringrazieremo mai abbastanza). In effetti, le prime ore di gioco si tradurranno in lunghi dialoghi a scelta multipla e nell'obbligo assoluto di evitare gli scontri diretti anche contro una zanzara; frustrante, é il termine più liscio e soft che possiamo utilizzare per descrivere questa lunga fase iniziale.
Tuttavia, se si avrà la costanza di non lanciare il computer fuori dalla finestra dopo l'ennesimo starnuto di un mostro che ci avrà spedito a mangiare la cicoria dalla parte della radice, allora, Risen comincerà davvero ad essere godibile sotto quasi ogni aspetto.
L'ambiente di gioco, di per se, pur non essendo vasto come il già citato Gothic 3, vanta comunque un estremamente vario numero di locations, come paludi, castelli e spiagge, da esplorare; non avremo animali da soma, ne da cavalcare, ma i programmatori hanno ovviato alla necessità di spostarsi da un capo all'altro dell'isola, con il più classico dei cliché : le rune da teletrasporto. Novelli Picard, dopo averle raccolte tutte e quattordici - il che, accadrà relativamente presto, potremo teleportarci quasi ovunque nell'isola, in un secondo.
I panorami di gioco, in talune occasioni, sono davvero ben realizzati : la marea che si infrange contro gli scogli nella Città del Porto é ben impressa nelle nostre retine, così come alcuni dungeon che abbiamo esplorato. Nel complesso, le animazioni dei personaggi sono ben realizzate e fanno da contraltare a modelli poligonali tutt'altro che vari (i PNG, infatti, soffrono di una certa ridondanza). Abbiamo apprezzato e non poco, la bellezza delle locations all'aperto, le fronde degli alberi, il fumo e gli effetti di luce; i frequentissimi combattimenti, d'altro canto, ricordano alla lontana gli scontri di Blood Omen 2, dove saremo chiamati, essenzialmente, a parare gli attacchi nemici e cogliere l'attimo per infilzarli con la nostra spada (o ascia, o coltello, o bastone, o pugnale che sia).
Il parlato rimane in Inglese (il doppiaggio é gradevole, pur non risultando brillante), ma la presenza costante dei sottotitoli in Italiano, nonché la completa localizzazione della lingua del Bel Paese di tutti i menù, aiuterà non poco i non anglofoni; ottima la colonna sonora, molto evocativa. Tuttavia, quello che non ci ha convinto, é la relativa “pesantezza” del motore grafico : a fronte di una configurazione di test ben superiore tanto ai requisiti minimi, tanto a quelli consigliati, non abbiamo visto un titolo particolarmente “fluido”; per maggiori dettagli, vi rimandiamo al nutrito box hardware in fondo a questo articolo. Prima di chiudere, si ricorda che il titolo in questione non vanta alcuna peculiarità multigiocatore.
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Da non sottovalutare, la preziosa abilità dello “Scassinare” : l'isola é cosparsa di numerosi scrigni che aspettano solo d'essere aperti e svuotati : la maggior parte di essi sono a nostra disposizione, ma per altri, quelli in genere più succulenti, dovremo affidarci alla magia (c'e' un apposito incantesimo che ci permette d'aprire ogni lucchetto), oppure spendere qualche punto nell'arte dello scassinamento e usare un grimaldello : il titolo si produrrà allora in una sorta di minigame nel quale dovremo indovinare la giusta sequenza “destra/sinistra” per aprire il forziere. Inoltre, merita una citazione il fatto di poter cucinare : un fuoco da campo, a patto di avere una padella, diventerà per noi il mezzo per cucinare del cibo (pesce o carne) e consumarlo, onde ripristinare la nostra salute. Se poi nutriamo velleità di fabbro, pagando il giusto compenso o scavando per ottenere minerale, potremo in certa misura produrre da soli le nostre armi. Niente di nuovo sotto il sole, certo, ma comunque sono tante piccole cose, queste, che aggiungono pepe ad un gameplay non esattamente orginale.
In ogni caso, potremo potenziare le nostre varie abilità dialogando con le persone giuste e versando nelle loro capaci tasche ingenti quantità d'oro, che si tradurranno istantaneamente in nuovi punti - con relativi benefici, per noi...e di benefici, in effetti, ce ne serviranno parecchi, soprattutto nelle prime ore di gioco.
All'inizio e per un bel pezzo, infatti, il nostro alter ego é violento e resistente quanto una pulce zoppa; gli scontri, con uno qualsiasi degli ostili presenti sull'isola, sia esso uomo o animale, si ridurranno in un quasi istantaneo KO per noi, con relativa somma di improperi, specialmente se non avremo avuto il buongusto di salvare la nostra posizione; i checkpoint, infatti, sono piuttosto diradati,nel “campo” di gioco, ma alla Deep Silver hanno pensato bene di lasciare al giocatore la libertà di salvare a piacimento (cosa questa per la quale non li ringrazieremo mai abbastanza). In effetti, le prime ore di gioco si tradurranno in lunghi dialoghi a scelta multipla e nell'obbligo assoluto di evitare gli scontri diretti anche contro una zanzara; frustrante, é il termine più liscio e soft che possiamo utilizzare per descrivere questa lunga fase iniziale.
Tuttavia, se si avrà la costanza di non lanciare il computer fuori dalla finestra dopo l'ennesimo starnuto di un mostro che ci avrà spedito a mangiare la cicoria dalla parte della radice, allora, Risen comincerà davvero ad essere godibile sotto quasi ogni aspetto.
L'ambiente di gioco, di per se, pur non essendo vasto come il già citato Gothic 3, vanta comunque un estremamente vario numero di locations, come paludi, castelli e spiagge, da esplorare; non avremo animali da soma, ne da cavalcare, ma i programmatori hanno ovviato alla necessità di spostarsi da un capo all'altro dell'isola, con il più classico dei cliché : le rune da teletrasporto. Novelli Picard, dopo averle raccolte tutte e quattordici - il che, accadrà relativamente presto, potremo teleportarci quasi ovunque nell'isola, in un secondo.
I panorami di gioco, in talune occasioni, sono davvero ben realizzati : la marea che si infrange contro gli scogli nella Città del Porto é ben impressa nelle nostre retine, così come alcuni dungeon che abbiamo esplorato. Nel complesso, le animazioni dei personaggi sono ben realizzate e fanno da contraltare a modelli poligonali tutt'altro che vari (i PNG, infatti, soffrono di una certa ridondanza). Abbiamo apprezzato e non poco, la bellezza delle locations all'aperto, le fronde degli alberi, il fumo e gli effetti di luce; i frequentissimi combattimenti, d'altro canto, ricordano alla lontana gli scontri di Blood Omen 2, dove saremo chiamati, essenzialmente, a parare gli attacchi nemici e cogliere l'attimo per infilzarli con la nostra spada (o ascia, o coltello, o bastone, o pugnale che sia).
Il parlato rimane in Inglese (il doppiaggio é gradevole, pur non risultando brillante), ma la presenza costante dei sottotitoli in Italiano, nonché la completa localizzazione della lingua del Bel Paese di tutti i menù, aiuterà non poco i non anglofoni; ottima la colonna sonora, molto evocativa. Tuttavia, quello che non ci ha convinto, é la relativa “pesantezza” del motore grafico : a fronte di una configurazione di test ben superiore tanto ai requisiti minimi, tanto a quelli consigliati, non abbiamo visto un titolo particolarmente “fluido”; per maggiori dettagli, vi rimandiamo al nutrito box hardware in fondo a questo articolo. Prima di chiudere, si ricorda che il titolo in questione non vanta alcuna peculiarità multigiocatore.