Risen
Oltre alla appena citata grafica, rispetto alla versione per PC, Risen patisce nel passaggio da mouse e tastiera al gameplad. Sebbene si sia riusciti a dare una buona mappatura ai tasti a disposizione, le azioni risultano un po' macchinose e farraginose, perdendo in immediatezza soprattutto durante in combattimenti. D'altro canto il tutto é anche legato alla fisica del nostro eroe che, molto spesso, non é stata rappresentata a dovere. Movimenti legnosi e soprattutto salti irreali, degni più di Superman che di un naufrago qualsiasi, pur allenato a qualsiasi evenienza della vita. Insomma, tecnicamente ci pare chiaro che, i Piranha Bytes, avrebbero necessitato di qualche mese in più per lo sviluppo della versione in esame, complice anche la poca esperienza generale con la piattaforma Microsoft.
Gioco il mio ruolo
Se però c'é una cosa che i giocatori di ruolo di vecchia data sanno bene, é che non sempre una veste tecnica di prim'ordine si accompagna con un reale esponente dei GDR. Questa categoria che sembra essere pericolosamente in via d'estinzione (quantomeno in rapporto agli altri titoli sul mercato) anche a causa di continue contaminazioni non sempre riuscite con altri generi, trova la sua anima radicata in elementi ben più profondi, e Risen sembra volercelo ricordare senza mezzi termini. In primis l' interpretazione: il nostro protagonista si ritroverà in una situazione sociopolitica a dir poco complicata, che lo porterà a dover prendere decisioni che ne segneranno indelebilmente il cammino. Offrire i propri servigi al Don ci porterà, alla lunga, a essere visti di cattivo occhio dall'Ordine, e altrettanto accadrà a parti invertite. Schierarsi con l'una o l'altra fazione (senza dimenticare alcune sfumature rilevanti come alcuni maghi del Monastero, che potrete scoprire con il proseguimento della storia) ci permetterà di acquisire diverse capacità. Voler diventare assi con la spada e lo scudo porterà a seguire sentieri diversi da quelli che conducono alla perfezione nelle arti magiche o il combattimento col bastone.
Come eredità dalla saga di Gothic é stato mantenuto il metodo di crescita del personaggio. Combattendo e portando a termine le quest che troveremo, guadagneremo punti esperienza che ci faranno salire di livello aumentando le nostre capacità basilari. Acquisiremo inoltre dei punti da spendere in insegnamenti che riceveremo da alcuni personaggi non giocanti. Usare l'arco, scassinare serrature, costruire armi, padroneggiare l'alchimia e lavorare l'oro sono solo alcuni dei talenti disponibili nel gioco, andando ad assicurare un ampio ventaglio di opportunità che dovrebbero soddisfare qualsiasi tipo di giocatore.
Quello che però ci ha maggiormente colpiti nell'ultima fatica del team tedesco é l'atmosfera che si respira giocando. Si riesce a vedere stabilmente l'impegno profuso per creare situazioni non solo credibili, ma soprattutto realistiche. Fattore importantissimo é che non sarà mai davvero chiara la distinzione tra bene e male. Ogni fazione ha le sue ragioni e le sue ombre, ponendoci davanti a decisioni morali difficili e mai scontate. L'inquisitore Mendoza é un avido manipolatore o si erge come ultimo baluardo per la salvezza del popolo in un periodo di crisi? E Esteban é il partigiano che vuol farci credere o cerca il potere lasciando la mano anche troppo libera ai suoi uomini? In tutto questo dovremo sopravvivere e, statene certi, non sarà un'impresa facile. Sino a quando non avremo raggiunto un certo livello d'esperienza saremo facili prede per mostri e guerrieri, essendo così costretti a ponderare bene qualsiasi nostra azione.
11
Se si aggiungono un numero elevatissimo di missioni da compiere, una ampissima zona visitabile (anche dalle prime battute del gioco, a patto di essere consci dei rischi in cui potremmo incappare), un mondo vivo fatto da personaggi non giocanti dai comportamenti abbastanza credibili e l'alta rigiocabilità, non si fa fatica a capire che Risen é un titolo da tenere da conto se si é appassionati di giochi di ruolo. Purtroppo i difetti tecnici riscontrati ne minano la fruibilità, ma se imparerete a non farci troppo caso potreste avere davanti una bellissima avventura. Il nostro consiglio rimane quello di procurarsi la versione per Personal Computer, ma qualora non aveste un pc degno di questo nome anche su Xbox 360 le emozioni non mancheranno. Speriamo che il tutto sia esperienza che i Piranha Bytes sapranno sfruttare in futuro per un probabile Risen 2.
Gioco il mio ruolo
Se però c'é una cosa che i giocatori di ruolo di vecchia data sanno bene, é che non sempre una veste tecnica di prim'ordine si accompagna con un reale esponente dei GDR. Questa categoria che sembra essere pericolosamente in via d'estinzione (quantomeno in rapporto agli altri titoli sul mercato) anche a causa di continue contaminazioni non sempre riuscite con altri generi, trova la sua anima radicata in elementi ben più profondi, e Risen sembra volercelo ricordare senza mezzi termini. In primis l' interpretazione: il nostro protagonista si ritroverà in una situazione sociopolitica a dir poco complicata, che lo porterà a dover prendere decisioni che ne segneranno indelebilmente il cammino. Offrire i propri servigi al Don ci porterà, alla lunga, a essere visti di cattivo occhio dall'Ordine, e altrettanto accadrà a parti invertite. Schierarsi con l'una o l'altra fazione (senza dimenticare alcune sfumature rilevanti come alcuni maghi del Monastero, che potrete scoprire con il proseguimento della storia) ci permetterà di acquisire diverse capacità. Voler diventare assi con la spada e lo scudo porterà a seguire sentieri diversi da quelli che conducono alla perfezione nelle arti magiche o il combattimento col bastone.
Come eredità dalla saga di Gothic é stato mantenuto il metodo di crescita del personaggio. Combattendo e portando a termine le quest che troveremo, guadagneremo punti esperienza che ci faranno salire di livello aumentando le nostre capacità basilari. Acquisiremo inoltre dei punti da spendere in insegnamenti che riceveremo da alcuni personaggi non giocanti. Usare l'arco, scassinare serrature, costruire armi, padroneggiare l'alchimia e lavorare l'oro sono solo alcuni dei talenti disponibili nel gioco, andando ad assicurare un ampio ventaglio di opportunità che dovrebbero soddisfare qualsiasi tipo di giocatore.
Quello che però ci ha maggiormente colpiti nell'ultima fatica del team tedesco é l'atmosfera che si respira giocando. Si riesce a vedere stabilmente l'impegno profuso per creare situazioni non solo credibili, ma soprattutto realistiche. Fattore importantissimo é che non sarà mai davvero chiara la distinzione tra bene e male. Ogni fazione ha le sue ragioni e le sue ombre, ponendoci davanti a decisioni morali difficili e mai scontate. L'inquisitore Mendoza é un avido manipolatore o si erge come ultimo baluardo per la salvezza del popolo in un periodo di crisi? E Esteban é il partigiano che vuol farci credere o cerca il potere lasciando la mano anche troppo libera ai suoi uomini? In tutto questo dovremo sopravvivere e, statene certi, non sarà un'impresa facile. Sino a quando non avremo raggiunto un certo livello d'esperienza saremo facili prede per mostri e guerrieri, essendo così costretti a ponderare bene qualsiasi nostra azione.
Se si aggiungono un numero elevatissimo di missioni da compiere, una ampissima zona visitabile (anche dalle prime battute del gioco, a patto di essere consci dei rischi in cui potremmo incappare), un mondo vivo fatto da personaggi non giocanti dai comportamenti abbastanza credibili e l'alta rigiocabilità, non si fa fatica a capire che Risen é un titolo da tenere da conto se si é appassionati di giochi di ruolo. Purtroppo i difetti tecnici riscontrati ne minano la fruibilità, ma se imparerete a non farci troppo caso potreste avere davanti una bellissima avventura. Il nostro consiglio rimane quello di procurarsi la versione per Personal Computer, ma qualora non aveste un pc degno di questo nome anche su Xbox 360 le emozioni non mancheranno. Speriamo che il tutto sia esperienza che i Piranha Bytes sapranno sfruttare in futuro per un probabile Risen 2.
Risen
7
Voto
Redazione
Risen
Risen arriva su Xbox 360 potrandosi dietro un DNA da puro GDR, dove le nostre azioni avranno le debite conseguenze nello svolgersi nella storia. Immersi in un'atmosfera d'antologia, dovremo fare i conti con un complesso sistema di scelte e situazioni. Un vero peccato che, rispetto all'edizione per PC, ci si debba scontrare con una realizzazione grafica pessima e un sistema di controllo macchinoso. Insomma, se avete a disposizione un buon computer, non possiamo fare altro che consigliarvi di giocare il titolo dei Piranha Bytes con mouse e tastiera. In caso contrario, dovrete scendere a patti con diversi limiti tecnici, guadagnado però quello che non facciamo fatica a definire uno dei pochi verigiochi di ruolo su console.