Ritorno all'Isola Misteriosa
di
Fabio 'jeyheich' Trifoni
Chi non ha mai pensato, anche solo per un attimo, di ritrovarsi naufrago su di un isola non segnata sulle carte nautiche? Un meraviglioso paradiso terrestre stile "Laguna blu" tutto da esplorare. Fantasie? Sogni? Paure? C' è chi di tutto questo ne ha fatto un vero e proprio tesoro condividendolo poi con tutti noi tramite uno dei classici più amati della storia della letteratura: "L'isola misteriosa" di Giulio Verne, il seguito dell' altrettanto famoso "20000 leghe sotto i mari". Ora gli sviluppatori di Kheops Studio, che gli amanti del genere adventure li ricorderanno sicuramente per il recente Egypt3, hanno adattato e rivisto questo famoso romanzo in chiave più moderna e "virtuale", partendo dal presupposto che l'isola in questione sia scampata alla devastante eruzione vulcanica che chiudeva la vicenda letteraria e che preservi ancora tutti i suoi fascinosi enigmi... starà al giocatore, nei panni di Mina, scoprire quali sono e che fine ha fatto il caro vecchio capitano. La nostra eroina dall aria vagamente gitana dovrà imparare a sopravvivere in ambiente misterioso e all' apparenza deserto nutrendosi con quello che trova e, attingendo soprattutto ad una buona dose d'ingegno , dovrà fare tesoro delle tracce e dei messaggi lasciati dai suoi precedenti compagni di sventura, contando anche sull' aiuto di una simpatica scimmietta di nome Jep che trarremo in salvo alle prime battute di gioco.
Un plot narrativo che, a conti fatti, non spicca certo per l'originalità di fondo, ma che riesce comunque ad appassionare coloro che, conoscendo l'opera verniana, possono cogliere le citazioni e i rimandi che il titolo offre continuamente sia per le ambientazioni di gioco, che per le situazioni in cui la nostra eroina si troverà suo malgrado ad interagire. La possibilità di esplorare liberamente l' isola, evidenzia quello che di fatto è uno dei maggiori pregi del titolo Atari, ovvero la sua non linearità. Molti degli enigmi e degli obiettivi che la Kheops Studio ci proporrà durante tutto l ';arco della nostra permanenza sull' isola sono raggiungibili nella maniera e nell'ordine che più ci aggrada. Il giocatore non sarà infatti legato a quei "vincoli" dettatati a priori dagli sviluppatori come succede frequentemente nella maggior parte degli adventure, ma potrà giungere alla soluzione finale in più modi, aumentando di fatto rigiocabilità del prodotto. Durante la nostra esplorazione una sorta di diario di bordo avrà il compito di tenerci aggiornati sulle eventuali scoperte fatte e sugli enigmi risolti. I puzzle a cui andremo in contro sono rigorosamente logici e sfidano continuamente la nostra creatività e per questo stesso motivo la soluzione di essi fa emergere nel giocatore un certo senso di appagamento e gratificazione, corroborato anche dall'origina sistema di gestione dell'inventario, che continuamente il giocatore di fronte a vere e proprie sfide di logica e ingengno. Esaminare e combinare tutto ciò che riusciamo a raccogliere sulla nostra strada risulterà, quindi, estremamente coinvolgente: gli oggetti raccolti, innumerevoli e non tutti necessariamente utilizzabili, possono essere ripartiti su otto diverse schede da ventotto slot ciascuna, suddividendoli , se lo desideriamo, per categorie.
In tal modo, risulterà più semplice combinarli nell'apposita finestra alla base dell'inventario per creare ad esempio un utensile che poi ci permetterà di superare ostacoli nel modo più immediato. Ogni alimento o utensile in nostro possesso è descritto dettagliatamente e, più avanti nel gioco, il tutto si potrà esaminare anche con l'ausilio di una pratica enciclopedia digitale, cosa che si rileverà utilissima dal momento che gli stessi oggetti possono essere combinati in più modi e per diversi usi nel corso della partita. Molti strumenti costruiti da Mina, infatti, possono essere smontati, restituendo le componenti di base, o riciclati. Sono presenti anche delle piccole prove a tempo e il rischio che la nostra eroina faccia una fine prematura non è da escludere, ma è anche vero che questo "contrattempo" non porterà grandi frustrazioni all'utente: il gioco permette di ritentare illimitatamente senza bisogno di ricominciare o ricaricare e, con due o tre tentativi al massimo, chiunque riuscirà a superare l'ostacolo senza grossi problemi.
table_img_3945
Il nostro viaggio virtuale è inoltre caratterizzato da degli splendidi scenari pre-renderizzati esplorabili a 360°, che però danno quello sgradevole effetto di staticità e asetticità. Fortunatamente a superare questo inconveniente ci vengono incontro dei realistici effetti sonori, che aiutano decisamente a calare il giocatore nella misteriosa atmosfera dell' isola, e alcune animazioni legate perlopiù ai fondali, tipo la risacca del mare in lontananza o il fumo sputato dal vulcano.
E' di casa anche un bel po' di "pixel-hunting": i numerosi oggetti da raccogliere e da utilizzare sebbene non siano esattamente inacessibile, spesso risultano particolarmente complicati da individuare, in parte per via dell'elevato livello di dettaglio degli scenari e in parte per il sistema di controllo degli spostamenti, che impone ripetute e nauseanti panoramiche in tondo di ogni singola schermata per fare in modo che non si tralasci nulla.
Come avrete sicuramente capito si ha che fare avventura ricca come poche in quanto a interazione con l'inventario e l'ambiente che circonda la nostra Mina, tutta gestibile , come da miglior tradizione, con la classica interfaccia punta-e-clicca. Il risultato globale del lavoro dei ragazzi della Kheops Studio è un prodotto senza dubbio godibile e coinvolgente in tutte le sue sfaccettature, che riesce a coinvolgere anche il giocatore più esigente senza che il tutto si poggi su di uno strory-board non originale. L' esplorazione e la sopravvivenza del nostro virtual-ego femminile saranno le uniche preoccupazioni, si scopriranno le gioie e i dolori dell'avventura e della solitudine (avete presente CastAway?). A conti fatti c'è da dire che difficilmente ci troviamo di fronte titoli del genere, che privilegiano la libertà d' azione e l' avventura, ed è per questo che il prodotto in questione non è propriamente adatto a tutti. Saranno solo i veri intenditori e gli appassionati di avventure classiche a poter godere appieno delle atmosfere che questo gioco riuscirà ad evocare.
table_img_3678
Un plot narrativo che, a conti fatti, non spicca certo per l'originalità di fondo, ma che riesce comunque ad appassionare coloro che, conoscendo l'opera verniana, possono cogliere le citazioni e i rimandi che il titolo offre continuamente sia per le ambientazioni di gioco, che per le situazioni in cui la nostra eroina si troverà suo malgrado ad interagire. La possibilità di esplorare liberamente l' isola, evidenzia quello che di fatto è uno dei maggiori pregi del titolo Atari, ovvero la sua non linearità. Molti degli enigmi e degli obiettivi che la Kheops Studio ci proporrà durante tutto l ';arco della nostra permanenza sull' isola sono raggiungibili nella maniera e nell'ordine che più ci aggrada. Il giocatore non sarà infatti legato a quei "vincoli" dettatati a priori dagli sviluppatori come succede frequentemente nella maggior parte degli adventure, ma potrà giungere alla soluzione finale in più modi, aumentando di fatto rigiocabilità del prodotto. Durante la nostra esplorazione una sorta di diario di bordo avrà il compito di tenerci aggiornati sulle eventuali scoperte fatte e sugli enigmi risolti. I puzzle a cui andremo in contro sono rigorosamente logici e sfidano continuamente la nostra creatività e per questo stesso motivo la soluzione di essi fa emergere nel giocatore un certo senso di appagamento e gratificazione, corroborato anche dall'origina sistema di gestione dell'inventario, che continuamente il giocatore di fronte a vere e proprie sfide di logica e ingengno. Esaminare e combinare tutto ciò che riusciamo a raccogliere sulla nostra strada risulterà, quindi, estremamente coinvolgente: gli oggetti raccolti, innumerevoli e non tutti necessariamente utilizzabili, possono essere ripartiti su otto diverse schede da ventotto slot ciascuna, suddividendoli , se lo desideriamo, per categorie.
In tal modo, risulterà più semplice combinarli nell'apposita finestra alla base dell'inventario per creare ad esempio un utensile che poi ci permetterà di superare ostacoli nel modo più immediato. Ogni alimento o utensile in nostro possesso è descritto dettagliatamente e, più avanti nel gioco, il tutto si potrà esaminare anche con l'ausilio di una pratica enciclopedia digitale, cosa che si rileverà utilissima dal momento che gli stessi oggetti possono essere combinati in più modi e per diversi usi nel corso della partita. Molti strumenti costruiti da Mina, infatti, possono essere smontati, restituendo le componenti di base, o riciclati. Sono presenti anche delle piccole prove a tempo e il rischio che la nostra eroina faccia una fine prematura non è da escludere, ma è anche vero che questo "contrattempo" non porterà grandi frustrazioni all'utente: il gioco permette di ritentare illimitatamente senza bisogno di ricominciare o ricaricare e, con due o tre tentativi al massimo, chiunque riuscirà a superare l'ostacolo senza grossi problemi.
table_img_3945
Il nostro viaggio virtuale è inoltre caratterizzato da degli splendidi scenari pre-renderizzati esplorabili a 360°, che però danno quello sgradevole effetto di staticità e asetticità. Fortunatamente a superare questo inconveniente ci vengono incontro dei realistici effetti sonori, che aiutano decisamente a calare il giocatore nella misteriosa atmosfera dell' isola, e alcune animazioni legate perlopiù ai fondali, tipo la risacca del mare in lontananza o il fumo sputato dal vulcano.
E' di casa anche un bel po' di "pixel-hunting": i numerosi oggetti da raccogliere e da utilizzare sebbene non siano esattamente inacessibile, spesso risultano particolarmente complicati da individuare, in parte per via dell'elevato livello di dettaglio degli scenari e in parte per il sistema di controllo degli spostamenti, che impone ripetute e nauseanti panoramiche in tondo di ogni singola schermata per fare in modo che non si tralasci nulla.
Come avrete sicuramente capito si ha che fare avventura ricca come poche in quanto a interazione con l'inventario e l'ambiente che circonda la nostra Mina, tutta gestibile , come da miglior tradizione, con la classica interfaccia punta-e-clicca. Il risultato globale del lavoro dei ragazzi della Kheops Studio è un prodotto senza dubbio godibile e coinvolgente in tutte le sue sfaccettature, che riesce a coinvolgere anche il giocatore più esigente senza che il tutto si poggi su di uno strory-board non originale. L' esplorazione e la sopravvivenza del nostro virtual-ego femminile saranno le uniche preoccupazioni, si scopriranno le gioie e i dolori dell'avventura e della solitudine (avete presente CastAway?). A conti fatti c'è da dire che difficilmente ci troviamo di fronte titoli del genere, che privilegiano la libertà d' azione e l' avventura, ed è per questo che il prodotto in questione non è propriamente adatto a tutti. Saranno solo i veri intenditori e gli appassionati di avventure classiche a poter godere appieno delle atmosfere che questo gioco riuscirà ad evocare.
table_img_3678
Ritorno all'Isola Misteriosa
7.5
Voto
Redazione
Ritorno all'Isola Misteriosa
Un avventura fuori dal comune ( d' altronde naufragare sull' isola misteriosa di 20.000 leghe sotto i mari non è cosa da tutti i giorni). Gli sviluppatori di Kheops Studio con "Il Ritorno all' Isola Misteriosa" ci hanno messo di fronte ad un prodotto votato allo stimolo dell' ingegno e della creatività piuttosto che alla classica esplorazione "punta e clicca". Il risultato che ne è venuto fuori è un titolo sicuramente godibile ma decisamente non alla portata di tutti i videogiocatori. Il gioco verrà amato esclusivamente dai patiti del genere ma non è detto che abbia un riscontro positivo anche presso chi si è appena avvicinato al mondo delle avventure grafiche.