Road Rash: Jailbreak
di
Redazione Gamesurf
La Cops & Robbers ci porta indietro alla fanciullezza, riassumendosi brevemente in un "guardia e ladri". Le ultime due scelte vedranno il nostro alter ego alla guida di un sidecar in due varianti: in due contro la cpu (in tal caso un giocatore guiderà la moto mentre l'altro si occuperà di picchiare a dovere i nemici e potrà influire con lo spostamento del corpo nella conduzione della curva), o in versus mode, contro un amico. Elemento predominante ai fini della vittoria é, oltre che alla cognizione direzionale da imporre al mezzo, il malmenare quanto più possibile gli infimi avversari che ci si pareranno dinanzi. Giungere primi al traguardo quindi, totalizzando il maggior punteggio valutato in "mazzate". La cernita del mezzo spazierà tra diversi modelli rigorosamente aggressivi quanto aerografati con livree su toni heavy metal. Le moto, sidecar o semplici motociclette che siano, sono ripartite in arcade e simulazione con le conseguenze del caso
La consolle di gioco é relativamente intuitiva e semplice all'uso: contachilometri, distanza percorsa, chilometri rimanenti, barra energetica, energia e arma dell'avversario più vicino e un comodo radar per individuare pericoli ed ostacoli sul tragitto. Sul piano della realizzazione tecnica la Electronic Arts ha ribadito e riconfermato il successo riscosso dal primo capitolo della minisaga di Road Rash. Una cosmesi semplice e d'impatto condiscono il titolo, supportato fedelmente e alquanto fortunosamente da un motore grafico strettamente funzionale al gamplay. Un engine di rado indeciso sul da farsi, affiancato da un frame rate costante e da uno scrolling tutto sommato fluido rendono, senza false pretese ed inutili manie di grandezza, il titolo decisamente piacevole e giocabile. A ricevere la paga é il concept di gioco, che porta inesorabilmente il pesante fardello del tempo trascorso alle spalle. L'azione può risultare giurassica se paragonata alla complessità attuale degli standard videoludici, qui ben lontana da sfondi cinematografici e chicche concettuali, ulteriormente avvalorate da magnificenze grafiche
La consolle di gioco é relativamente intuitiva e semplice all'uso: contachilometri, distanza percorsa, chilometri rimanenti, barra energetica, energia e arma dell'avversario più vicino e un comodo radar per individuare pericoli ed ostacoli sul tragitto. Sul piano della realizzazione tecnica la Electronic Arts ha ribadito e riconfermato il successo riscosso dal primo capitolo della minisaga di Road Rash. Una cosmesi semplice e d'impatto condiscono il titolo, supportato fedelmente e alquanto fortunosamente da un motore grafico strettamente funzionale al gamplay. Un engine di rado indeciso sul da farsi, affiancato da un frame rate costante e da uno scrolling tutto sommato fluido rendono, senza false pretese ed inutili manie di grandezza, il titolo decisamente piacevole e giocabile. A ricevere la paga é il concept di gioco, che porta inesorabilmente il pesante fardello del tempo trascorso alle spalle. L'azione può risultare giurassica se paragonata alla complessità attuale degli standard videoludici, qui ben lontana da sfondi cinematografici e chicche concettuali, ulteriormente avvalorate da magnificenze grafiche
Road Rash: Jailbreak
Road Rash: Jailbreak
Road Rash: Jailbreak va capito, deve essere amato profondamente, deve appassionare al primo impatto per non lasciare più il giocatore. Chiamatelo gioco di nicchia, se volete. Di certo non avrà e-o meriterà la stessa fama e lo stesso blasone di un titolo calcistico, di un titolo di Yamauchi o di uno sneak'em up d'autore. L'irriverenza e la brama di mandare al diavolo leggi stradali e di buon costume bisogna averle dentro, come l'amore verso il titolo in questione. Se lo avete amato, don't worry, gettatevi a capofitto. Se non avete un'idea ben precisa in merito provatelo e valutate di conseguenza. Anyway, do the crime!