Robin Hood

di Gamesurf Staff

Robin Hood è un titolo, lo diciamo sin da subito, che stupisce, disorienta e fornisce un'idea sbagliata sulla sua qualità... almeno se non lo si gioca con la dovuta cura e pazienza. Definirlo un semplice clone di Commandos è quanto di più sbagliato ci sia e sono necessarie diverse ore di gioco prima di scoprire appieno le potenzialità del suo efficace gameplay.
Questa introduzione è doverosa perché Robin Hood: la leggenda di Sherwood (da ora in poi RH) fornisce al giocatore molta libertà di azione e differenti vie per risolvere una stessa missione.

Un clone di Commandos?
Il gioco che assomiglia di più a RH è sicuramente Commandos e questo lo si nota sin dalla prima partita. Il nostro eroe si muove in una mappa (davvero grande) bidimensionale cercando principalmente di non farsi notare dalle guardie, seguendo gli stessi principi di base del titolo appena citato. I punti in comune tra i due titoli sono numerosi, come la possibilità di sfuggire all'attenzione delle guardie se non si è nel loro campo visivo (rappresentato dal solito cono verde), e le numerose azioni che il protagonista può compiere come saltare, correre, camminare silenziosamente, stordire una guardia, combattere, ecc.



Ogni missione in cui sarà impegnato Robin Hood sarà un piccolo, ingegnoso puzzle. Dovremo muovere il protagonista tra corridoi di un castello, aggirarci tra i villaggi, aiutare la povera gente, sempre muovendoci tra decine di guardie ben armate e dotate di una loro intelligenza artificiale incredibilmente realistica (di questo parleremo più avanti). Il titolo della Spellbound non è un gioco arcade che si possa gestire con un semplice joypad, ma uno strategico in cui ogni azione, come nello stesso Commandos (il paragone è sempre questo), va attentamente pianificata. Ma ecco qualche esempio...

La prima missione: tutto qui?
Come detto in apertura di recensione, il gioco va attentamente giocato, perché con il progredire delle missioni, vengono riservate continuamente nuove sorprese. La prima missione, dopo qualche decina di minuti di gioco, ci aveva inizialmente delusi per la sua somiglianza eccessiva con Commandos e le limitate azioni del nostro eroe. Anche il senso di frustrazione era paragonabile a quello del titolo appena citato: aggirarsi per un castello brulicante di guardie e arcieri ben armati... non è certo cosa da poco! Aggiungiamo a questo, il fatto che Robin nella prima missione può solo stordire le guardie alle spalle oppure combattere; questo può far comprendere come il gioco non risultasse dopo i primi minuti di gioco... ehm, molto appetibile. Ma come si dice? Mai fermarsi alle prime apparenze.

Nella prima missione, in cui bisogna scoprire dove si trovi un nostro alleato, si imparerà a muoversi silenziosamente e a comprendere che è meglio eludere una guardia che affrontarla in combattimento... soprattutto quando si è soli! Robin inoltre potrà compiere altre azioni come scagliare delle frecce per colpire i suoi nemici a distanza (le frecce non sono mai tante, quindi attenzione!), fare l'elemosina ai mendicanti per ottenere preziose informazioni, nascondersi dentro alle case, oppure usare delle sacche di monete per distrarre i soldati.
Quest'ultima azione è davvero esilarante: lanciando una sacca piena di monete d'oro verso un gruppo ben nutrito di guardie, è possibile vedere queste che, a poco a poco, si azzuffano dandosi reciprocamente del "ladro". Insomma, con qualche moneta ci si può liberare facilmente di un nutrito drappello di soldati.