Rocky Legends
di
Paolo 'Mr. Ninty' Mulas
Adrianaaaaa!
Due anni fa di questi tempi ci apprestavamo a mettere le nostre mani su Rocky, titolo della oramai defunta Rage, che inaspettatamente riuscì a sorprendere in positivo la gran parte degli addetti ai lavori. In pochissimi avrebbero scommesso anche un solo centesimo su un titolo realizzato da uno sviluppatore con un curriculum tutt'altro che brillante; sembrava dunque il solito titolo su licenza (sempre d'impatto ma un po' "stagionata") con poca sostanza. Rocky riuscì invece a riproporre in maniera fedele gli eventi dei film, coniugandoli ottimamente con una simulazione di pugilato solida e realistica. Proprio da questi pregi riparte Rocky Legends; fallita la Rage, la licenza è passata tra le solide braccia di Ubisoft, che ne ha affidato lo sviluppo al neonato studio Venom.
La principale differenza con il predecessore, è rappresentata dalla "Carriera", la principale modalità del gioco in singolo, sarà, infatti, affrontabile non solo nei panni dello "Stallone Italiano", ma anche in quelli dei suoi più famosi avversari della saga: da Apollo Creed, a Clubber Lang fino ad arrivare al temibile Ivan Drago. Questa rappresenta un'aggiunta di alto spessore, che va ad incrementare in maniera davvero notevole la longevità del titolo, e che permette, soprattutto per la curiosità dei fan di vecchia data, di venire a conoscenza di alcuni aspetti inediti di questi "antagonisti", tramite dei filmati, realizzati con lo stesso motore grafico del gioco; tutto fuorché spettacolari, ma certamente interessanti. Qualsiasi sia la nostra scelta in merito al personaggio scelto, partiremo comunque dall'ultimo gradino del ranking, da dove inizierà la nostra scalata, a base di combattimenti ed allenamenti, verso l'agognato titolo dei pesi massimi. Avremo la possibilità di selezionare ogni volta il nostro avversario tra due/tre boxeur più avanti di noi; ottima idea che permette così di scegliere l'avversario più adatto alle nostre caratteristiche di combattimento. Inoltre in caso di nostra sconfitta, non saremo costretti a ripetere l'incontro, ma potremo invece combattere contro un altro pugile limitrofo. Le nostre abilità pugilistiche, quali forza, resistenza, velocità e molte altre, saranno inizialmente molto basse, ma andranno man mano incrementando dopo ogni incontro (in base al nostro comportamento sul ring) e soprattutto dopo ogni allenamento. Come nel precedente titolo potremo affrontare in prima persona le durissime sedute fisiche, delle vere e proprie furiose sessioni smashing buttons, dove dovremo dimostrare tutta la nostra coordinazione occhio mano, rapidità, ritmo e precisione, destreggiandoci tra trazioni, addominali, salto con la corda ed anche la simpatica new entry "insegui il pollo". Potremo in alternativa anche eseguire un auto train, ossia la cpu ci incrementerà direttamente di qualche punto le nostre caratteristiche tra un incontro e l'altro; scontato che la prima alternativa è certamente la più consigliata per divertimento e coinvolgimento.
Non è una macchina.
Le meccaniche dei combattimenti si rifanno essenzialmente al prequel; tramite i quattro tasti principali saremo in grado di sferrare dei precisi diretti, verso il torso o verso il viso. Sempre gli stessi tasti ma in combinazione con il dorsale R1, o con la levetta analogica verso l'alto, serviranno rispettivamente per "tirare" dei potenti uppercut o montanti. Il dorsale di sinistra sarà invece impiegato per schivare; imparare ad evitare i colpi avversario è di vitale importanza, non solo per preservare le nostre riserve di energia, ma altresì perché costituisce un ottima "base" per effettuare il nostro contro attacco approfittando dello sbilanciamento nemico. Le novità sono rappresentate dall'introduzione del fury e delle combination. Quando la nostra barra sarà pericolosamente vicina all'esaurirsi, avremo come ultima risorsa la "furia"; i nostri colpi saranno difatti molto più veloci e molto più potenti, nel tentativo disperato di non crollare al tappeto. Per quel che riguarda invece le combinazioni, ora si concatenano molto meglio rispetto al passato, con una rapida pressione di più tasti in un ben preciso ordine, potremo agevolmente scaricare in alternanza destri sinistri, diretti e montanti, distribuendoli a seconda della difesa avversaria tra capo e torace, ed intervallando il tutto anche con qualche schivata per evitare eventuali contrattacchi della cpu. Le mosse speciali, diversificate per ogni pugile sono tornate ancora più letali di prima, basti pensare che in questo secondo capitolo sarà possibile addirittura effettuare tre super colpi di seguito con effetti a dir poco devastanti. Inutile aggiungere che per l'esecuzione di queste mosse è necessario un perfetto tempismo, dato che necessitano di un certo tempo di caricamento, bisognerà, infatti, capire il momento giusto del loro utilizzo, per non correre il rischio di scoprirsi inutilmente.
Nonostante queste due novità dal sapore "arcade", esse non rappresentano assolutamente un'aggiunta irreale a Rocky Legends, che rimane comunque una simulazione sicuramente semplificata ma sempre seriosa; ogni combattimento presenta una fase di studio consistente, costituita da toccate e fughe alla ricerca di eventuali punti deboli dell'avversario e per affinare al meglio la propria strategia. I combattimenti non sono mai scontati, e l'intervento della "furia" adrenalinica mantengono altissima la tensione fino al suono della campanella. Inoltre l'intelligenza artificiale è davvero ben curata, ogni avversario rappresenta sempre una sfida ostica fin dal livello di difficoltà più basso; nessun pattern ripetitivo, ma una strategia che cambierà da un round all'altro alla ricerca del colpo da k.o. L'unico problema in sede di giocabilità puà essere rappresentata dal sistema di controllo, che pur ben ottimizzato non si coniuga perfettamente con la tipologia di gioco. Ogni incontro (e soprattutto ogni allenamento) rappresenta un discreto sforzo dal punto di vista manuale.
Ti spiezzo in due!
Graficamente il titolo si presenta abbastanza bene e si dimostra fedele alle pellicole sia nella realizzazione degli ambienti e sia in quella dei personaggi. Partiremo da un combattimento in mezzo alla strada circondati da tipi loschi nei quartieri popolari di Philadelphia, fino ad arrivare alle platee più prestigiose quali il Madison Square Garden di New York. I modelli dei pugili sono realizzati con un discreto numero di poligoni, ben texturizzati sono immediatamente riconoscibili e ricchi di dettagli. Non manca poi morphing facciale, ancora una volta il viso degli atleti si modificherà con lividi, sangue e gonfiori a seconda dei colpi ricevuti. Buone anche le animazioni, che fanno naturalmente uso del motion capture per essere fedelissime alla realtà ed anche la fluidità si mantiene sempre su discreti livelli nonostante i 50 hertz della ps2. Di grande impatto anche la parte audio, con alcune delle splendide musiche tratte dai film (non c'è Eye of Tiger purtroppo), che non solo ci delizieranno nei menù, ma interverranno anche nella parte finale degli incontri per sottolineare le fasi più drammatiche. Buoni gli effetti sonori (soprattutto i cori dei tifosi), mentre risulta poco più che sufficiente il doppiaggio (in inglese) che non riesce a rendere al meglio le voci originali dei protagonisti; peccato per il passo indietro rispetto al precedente episodio che poteva vantare una completa localizzazione in italiano.
Consigliato ai fan del grande "Sly", Rocky Legends ha tutte le carte in regola per soddisfare anche tutti gli appassionati della "noble art" e dei picchiaduro in generale.
Due anni fa di questi tempi ci apprestavamo a mettere le nostre mani su Rocky, titolo della oramai defunta Rage, che inaspettatamente riuscì a sorprendere in positivo la gran parte degli addetti ai lavori. In pochissimi avrebbero scommesso anche un solo centesimo su un titolo realizzato da uno sviluppatore con un curriculum tutt'altro che brillante; sembrava dunque il solito titolo su licenza (sempre d'impatto ma un po' "stagionata") con poca sostanza. Rocky riuscì invece a riproporre in maniera fedele gli eventi dei film, coniugandoli ottimamente con una simulazione di pugilato solida e realistica. Proprio da questi pregi riparte Rocky Legends; fallita la Rage, la licenza è passata tra le solide braccia di Ubisoft, che ne ha affidato lo sviluppo al neonato studio Venom.
La principale differenza con il predecessore, è rappresentata dalla "Carriera", la principale modalità del gioco in singolo, sarà, infatti, affrontabile non solo nei panni dello "Stallone Italiano", ma anche in quelli dei suoi più famosi avversari della saga: da Apollo Creed, a Clubber Lang fino ad arrivare al temibile Ivan Drago. Questa rappresenta un'aggiunta di alto spessore, che va ad incrementare in maniera davvero notevole la longevità del titolo, e che permette, soprattutto per la curiosità dei fan di vecchia data, di venire a conoscenza di alcuni aspetti inediti di questi "antagonisti", tramite dei filmati, realizzati con lo stesso motore grafico del gioco; tutto fuorché spettacolari, ma certamente interessanti. Qualsiasi sia la nostra scelta in merito al personaggio scelto, partiremo comunque dall'ultimo gradino del ranking, da dove inizierà la nostra scalata, a base di combattimenti ed allenamenti, verso l'agognato titolo dei pesi massimi. Avremo la possibilità di selezionare ogni volta il nostro avversario tra due/tre boxeur più avanti di noi; ottima idea che permette così di scegliere l'avversario più adatto alle nostre caratteristiche di combattimento. Inoltre in caso di nostra sconfitta, non saremo costretti a ripetere l'incontro, ma potremo invece combattere contro un altro pugile limitrofo. Le nostre abilità pugilistiche, quali forza, resistenza, velocità e molte altre, saranno inizialmente molto basse, ma andranno man mano incrementando dopo ogni incontro (in base al nostro comportamento sul ring) e soprattutto dopo ogni allenamento. Come nel precedente titolo potremo affrontare in prima persona le durissime sedute fisiche, delle vere e proprie furiose sessioni smashing buttons, dove dovremo dimostrare tutta la nostra coordinazione occhio mano, rapidità, ritmo e precisione, destreggiandoci tra trazioni, addominali, salto con la corda ed anche la simpatica new entry "insegui il pollo". Potremo in alternativa anche eseguire un auto train, ossia la cpu ci incrementerà direttamente di qualche punto le nostre caratteristiche tra un incontro e l'altro; scontato che la prima alternativa è certamente la più consigliata per divertimento e coinvolgimento.
Non è una macchina.
Le meccaniche dei combattimenti si rifanno essenzialmente al prequel; tramite i quattro tasti principali saremo in grado di sferrare dei precisi diretti, verso il torso o verso il viso. Sempre gli stessi tasti ma in combinazione con il dorsale R1, o con la levetta analogica verso l'alto, serviranno rispettivamente per "tirare" dei potenti uppercut o montanti. Il dorsale di sinistra sarà invece impiegato per schivare; imparare ad evitare i colpi avversario è di vitale importanza, non solo per preservare le nostre riserve di energia, ma altresì perché costituisce un ottima "base" per effettuare il nostro contro attacco approfittando dello sbilanciamento nemico. Le novità sono rappresentate dall'introduzione del fury e delle combination. Quando la nostra barra sarà pericolosamente vicina all'esaurirsi, avremo come ultima risorsa la "furia"; i nostri colpi saranno difatti molto più veloci e molto più potenti, nel tentativo disperato di non crollare al tappeto. Per quel che riguarda invece le combinazioni, ora si concatenano molto meglio rispetto al passato, con una rapida pressione di più tasti in un ben preciso ordine, potremo agevolmente scaricare in alternanza destri sinistri, diretti e montanti, distribuendoli a seconda della difesa avversaria tra capo e torace, ed intervallando il tutto anche con qualche schivata per evitare eventuali contrattacchi della cpu. Le mosse speciali, diversificate per ogni pugile sono tornate ancora più letali di prima, basti pensare che in questo secondo capitolo sarà possibile addirittura effettuare tre super colpi di seguito con effetti a dir poco devastanti. Inutile aggiungere che per l'esecuzione di queste mosse è necessario un perfetto tempismo, dato che necessitano di un certo tempo di caricamento, bisognerà, infatti, capire il momento giusto del loro utilizzo, per non correre il rischio di scoprirsi inutilmente.
Nonostante queste due novità dal sapore "arcade", esse non rappresentano assolutamente un'aggiunta irreale a Rocky Legends, che rimane comunque una simulazione sicuramente semplificata ma sempre seriosa; ogni combattimento presenta una fase di studio consistente, costituita da toccate e fughe alla ricerca di eventuali punti deboli dell'avversario e per affinare al meglio la propria strategia. I combattimenti non sono mai scontati, e l'intervento della "furia" adrenalinica mantengono altissima la tensione fino al suono della campanella. Inoltre l'intelligenza artificiale è davvero ben curata, ogni avversario rappresenta sempre una sfida ostica fin dal livello di difficoltà più basso; nessun pattern ripetitivo, ma una strategia che cambierà da un round all'altro alla ricerca del colpo da k.o. L'unico problema in sede di giocabilità puà essere rappresentata dal sistema di controllo, che pur ben ottimizzato non si coniuga perfettamente con la tipologia di gioco. Ogni incontro (e soprattutto ogni allenamento) rappresenta un discreto sforzo dal punto di vista manuale.
Ti spiezzo in due!
Graficamente il titolo si presenta abbastanza bene e si dimostra fedele alle pellicole sia nella realizzazione degli ambienti e sia in quella dei personaggi. Partiremo da un combattimento in mezzo alla strada circondati da tipi loschi nei quartieri popolari di Philadelphia, fino ad arrivare alle platee più prestigiose quali il Madison Square Garden di New York. I modelli dei pugili sono realizzati con un discreto numero di poligoni, ben texturizzati sono immediatamente riconoscibili e ricchi di dettagli. Non manca poi morphing facciale, ancora una volta il viso degli atleti si modificherà con lividi, sangue e gonfiori a seconda dei colpi ricevuti. Buone anche le animazioni, che fanno naturalmente uso del motion capture per essere fedelissime alla realtà ed anche la fluidità si mantiene sempre su discreti livelli nonostante i 50 hertz della ps2. Di grande impatto anche la parte audio, con alcune delle splendide musiche tratte dai film (non c'è Eye of Tiger purtroppo), che non solo ci delizieranno nei menù, ma interverranno anche nella parte finale degli incontri per sottolineare le fasi più drammatiche. Buoni gli effetti sonori (soprattutto i cori dei tifosi), mentre risulta poco più che sufficiente il doppiaggio (in inglese) che non riesce a rendere al meglio le voci originali dei protagonisti; peccato per il passo indietro rispetto al precedente episodio che poteva vantare una completa localizzazione in italiano.
Consigliato ai fan del grande "Sly", Rocky Legends ha tutte le carte in regola per soddisfare anche tutti gli appassionati della "noble art" e dei picchiaduro in generale.
Rocky Legends
7.5
Voto
Redazione
Rocky Legends
Rocky Legends è certamente un degno seguito del precedente Rocky, ne riprende la fortunata formula alla quale si uniscono delle doverose aggiunte. La modalità carriera si è ora estesa anche ai tre antagonisti per eccellenza dello Stallone Italiano (Apollo, Clubber Lang e Ivan Drago), il sistema di combo è stato rivisto in meglio, e l'introduzione del fury rende l'incontro ancor più sofferto e combattuto rispetto al prequel. Sia che siate dei fans della saga o più semplicemente degli appassionati di pugilato, dovrete necessariamente prenderlo in seria considerazione.