Rollcage Stage 2

di Redazione Gamesurf
E' inutile star qui a chiedersi chi abbia clonato cosa, e perché. I giochi di corse futuristici sono un genere, stimato e apprezzato alla pari degli altri generi e di pari dignità. Da questo punto di vista, chi ultimo arriva alloggia bene, perché può far tesoro delle altrui esperienze. Quando uscì il primo Rollcage, neanche tanto tempo fa, eravamo nel pieno boom dell'accelerazione hardware, e titoli anche solo passabili sembravano bellissimi in bilinear filtering e via dicendo. Ma Rollcage non era "solo" un altro gioco di corse, e non era "solo" graficamente bello. La stupefacente velocità del motore grafico, unito ad un concept per niente banale decretarono un altro successo nel genere ormai frequentatissimo dei giochi "alla WipeOut". Anzi, a dirla tutta, i game designer al soldo della Psygnosis non devono essersi sforzati molto, visto che, come concept, le differenze con il blasonato antesignano si limitano a pochi ma decisivi particolari. Innanzi tutto i mezzi di Rollcage hanno le ruote, e non levitano a mezz'aria; inoltre, possono ribaltarsi più e più volte senza problemi, visto che il loro "sopra" é identico al "sotto". Di più, il ribaltamento della vettura diventa un vero e proprio stile di guida, ed é richiesto e incoraggiato dallo stesso gioco. In che modo? Semplice: invece che stare comodamente a terra, bonus e armi stanno pure per aria e sui soffitti... Si, avete letto bene, "armi". Rollcage appartiene infatti a quella ben nota categoria di giochi di guida in cui non basta arrivare primi, o in cui é impossibile arrivare primi, senza aver fatto prima scempio degli avversari. Trattandosi di un seguito, Rollcage Stage 2 fa tesoro di queste caratteristiche e ne aggiunge altre, dove il predecessore era carente. Ecco quindi apparire nuove e divertenti modalità di gioco, oltre alle solite nuove piste e nuove vetture

Il filmato di presentazione non é nulla di particolare, e anche i filmatini di intermezzo tra una fase del campionato e l'altra sono da saltare. In compenso la grafica dell'interfaccia é piacevole, i tempi di caricamento veloci, e la colonna sonora decisamente all'altezza. Anzi, proprio la colonna sonora si fa apprezzare per qualità e quantità, il che non guasta mai. La grafica del gioco vero e proprio, invece, non é cambiata di molto, e sembra mantenersi sullo stile del predecessore, migliorando ovviamente in tutto ciò che le moderne schede acceleratrici consentono. I tracciati sono infatti zeppi di scenografie, saliscendi, cieli a 32 bit, esplosioni di colore, condizioni meteo, tuoni e fulmini. Come é richiesto dalla speciale abilità delle vetture, incontrerete spesso cunicoli e gallerie più o meno articolate in cui far sfoggio di acrobazie. Correre su pareti e soffitti é infatti un obbligo, visto che gli stessi sono tappezzati di "velocizzatori", armi e bonus. E se per caso ci capita di cadere giù, niente paura: guai a chi frena, si prosegue capovolti. Il motore grafico é velocissimo, e né le parole né gli screenshot di queste pagine possono rendere l'idea: semplicemente "schizza", tutto qua. Il problema é che andando avanti nei campionati, e vincendo vetture di crescente potenza e capacità velocistiche, diventa sempre più difficile tenere in pista questi piccoli mostri. Già il modello di punta del campionato per principianti inizia ad impensierire, figuratevi le belve da portare al traguardo nel campionato per "campioni". Già facendo riferimento alla pura e semplice gara, insomma, Rollcage Stage 2 ha di che andar fiero. Ma i punti a favore del giochino Psygnosis non si fermano qui