Roswell Conspiracies
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TECNOLOGIE ALIENE SU PSX
Il primo impatto con Roswell Conspiracies può risultare sconfortante a causa di un aspetto grafico apparentemente scialbo e tecnicamente irrilevante. Fortunatamente dopo le prime fasi di gioco il motore grafico che da vita alle avventure di Logan e compagni si dimostra più valido di quanto previsto, capace persino di gestire ambienti abbastanza convincenti senza eccessivi problemi. Soprendentemente, il gioco fa uso di texture piuttosto definite e "solide", che aiutano a disegnare con efficacia l'ambiente circostante. La frequenza di ambientazioni buie o comunque poco illuminate riesce a coprire una linea di draw-in non eccessivamente distante dal protagonista, sdrammatizzando il problema. Ma anche considerando tutti i lati positivi, la realizzazione tecnica di Roswell Conspiracies non riesce a convincere eccessivamente il giocatore, che ha la continua impressione di trovarsi davanti un gioco uscito in tempi ben precedenti a quelli di Metal Gear Solid o Syphon Filter. Altri aspetti criticabili sono le animazioni del protagonista abbastanza legnose (sebbene il design adottato renda giustizia allo stile grafico del cartone animato) e il frame rate (di per se accettabile) che di tanto in tanto si concede qualche calo poco giustificato: buona invece la gestione dell'illuminazione dinamica. Insomma, un aspetto grafico che, pur svolgendo degnamente il proprio lavoro, non lascia certo spazio a raffinatezze. Il sonoro del gioco é piuttosto irrilevante, composto da effetti sonori "standard" e da musiche orecchiabili. Un altro possibile problema di Roswell Conspiracies riguarda la longevità: progredire nei livelli appare infatti discretamente semplice, e la mancanza di aspetti segreti da sbloccare non garantisce una buona rigiocabilità del titolo, che rischia così di venire abbandonato in tempi moderatamente brevi (sebbene analoghi a quelli di molti prodotti simili). Insomma, gli sforzi di Red Lemon per produrre un videogame che rendesse giustizia alla fama del cartone animato (almeno in America) si sono tramutati nell'ennesimo videogame di media qualità che con qualche accortezza extra avrebbe potuto aspirare a molta considerazione in più.
Il primo impatto con Roswell Conspiracies può risultare sconfortante a causa di un aspetto grafico apparentemente scialbo e tecnicamente irrilevante. Fortunatamente dopo le prime fasi di gioco il motore grafico che da vita alle avventure di Logan e compagni si dimostra più valido di quanto previsto, capace persino di gestire ambienti abbastanza convincenti senza eccessivi problemi. Soprendentemente, il gioco fa uso di texture piuttosto definite e "solide", che aiutano a disegnare con efficacia l'ambiente circostante. La frequenza di ambientazioni buie o comunque poco illuminate riesce a coprire una linea di draw-in non eccessivamente distante dal protagonista, sdrammatizzando il problema. Ma anche considerando tutti i lati positivi, la realizzazione tecnica di Roswell Conspiracies non riesce a convincere eccessivamente il giocatore, che ha la continua impressione di trovarsi davanti un gioco uscito in tempi ben precedenti a quelli di Metal Gear Solid o Syphon Filter. Altri aspetti criticabili sono le animazioni del protagonista abbastanza legnose (sebbene il design adottato renda giustizia allo stile grafico del cartone animato) e il frame rate (di per se accettabile) che di tanto in tanto si concede qualche calo poco giustificato: buona invece la gestione dell'illuminazione dinamica. Insomma, un aspetto grafico che, pur svolgendo degnamente il proprio lavoro, non lascia certo spazio a raffinatezze. Il sonoro del gioco é piuttosto irrilevante, composto da effetti sonori "standard" e da musiche orecchiabili. Un altro possibile problema di Roswell Conspiracies riguarda la longevità: progredire nei livelli appare infatti discretamente semplice, e la mancanza di aspetti segreti da sbloccare non garantisce una buona rigiocabilità del titolo, che rischia così di venire abbandonato in tempi moderatamente brevi (sebbene analoghi a quelli di molti prodotti simili). Insomma, gli sforzi di Red Lemon per produrre un videogame che rendesse giustizia alla fama del cartone animato (almeno in America) si sono tramutati nell'ennesimo videogame di media qualità che con qualche accortezza extra avrebbe potuto aspirare a molta considerazione in più.