Rune

di Redazione Gamesurf
Come insegna il Libro dei Giusti et Boni Action Adventure (cos'avranno poi di adventure...) Rune offre una visuale in terza persona lasciando al giocatore la libertà di zoomare verso l'interno o l'esterno, avvicinandosi, fino a ottenere una visuale in prima persona, o allontanandosi a piacere. La gestione delle telecamere virtuali rimane, per tutto il gioco, piuttosto ben fatta, con pochi momenti di reale panico da "non-so-dove-sono e manco-so-dove-sto-andando". In generale, quando il cameraman invisibile deve scarrellare e Ragnar si trova particolarmente vicino a un muro, proprio quest'ultimo viene fatto scomparire per cercare di risolvere la situazione. La visuale in terza persona si accoppia perfettamente al sistema di controllo gestito tramite l'uso complementare di mouse e tastiera: sebbene più volte si senta la necessità di un maggior numero di tasti a disposizione velocemente (l'utilizzo di un joypad é sconsigliabile dato che manda a farsi benedire l'immediatezza e la velocità degli spostamenti gestiti tramite mouse), tramite un'intelligente configurazione Rune riesce a essere goduto appieno e lo stesso sistema di controllo rende l'esperienza di gioco più soddisfacente

La struttura di gioco presentata da Rune unisce l'azione più tipica di uno slash'em up (riutilizzare cotal termine dopo tanto tempo fa quasi tenerezza...) con le ormai imprescindibili fasi "piattaformose" che sembrano andare così forte in un qualsiasi action adventure che sia stato prodotto negli ultimi secoli. Il tutto é infine condito con una sana e gradevole spruzzata di enigmi a mezza via tra il minimo storico per un ammasso di materia grigia e lo pseudo-impegnativo. A conti fatti, quindi, ci si ritrova a girovagare per delle locazioni inizialmente piuttosto ristrette, muniti inizialmente solo di uno scudo di legno (con cui difendersi tramite la pressione dell'apposito tasto) e di una spada ridotta davvero ai minimi termini. Si affetta, si saltella, si sgranocchia qualche lucertola (unica fonte di energia per molti livelli), ci si appende alle rocce mostrando finalmente l'utilità delle tante ore spese nei centri Figurella e via di questo passo