Rune

di Redazione Gamesurf
Il particolare avvio di gioco, tutto ambientato in locazioni "acquose" e brulicanti di piante carnivore, meduse elettrolitiche e vegetazione assassina varia, rende Rune effettivamente molto meno ritmato e appassionante di quanto non si riveli, invece, nei livelli più avanzati di gioco. Insomma, se vi capitasse di provare Rune o deciderete comunque di passare all'eventuale acquisto, mettete in preventivo qualche ora di gioco non proprio esaltante, é il necessario pedaggio da pagare per godere poi di quanto riesce a offrire Rune poco a poco che ci s'inoltra nel vero cuore del gioco

WANT YOU BED!
Ragnar saltella, apre (abbatte) le porte, si appende, respira a tratti (quando si ricorda)... ma sopratutto pesta come un camionista a cui hanno sottratto indebitamente tutti, e sottolineiamo tutti, i calendari appesi nella motrice. E qui si fa vivo il primo spunto davvero fascinoso di Rune: le tantissime armi a disposizione. Suddivise in tre classi (spade, asce e martelli), le armi presenti in Rune vanno letteralmente conquistate. In più casi, infatti, si riesce a venire in possesso di una bella asciona solo ponendo fine alle esperienze terrene (terrene?) del suo precedente e legittimo proprietario. Per ogni classe esistono cinque esponenti, quindi un totale di 15 mezzi di distruzione e morte, tutte estremamente succulente da utilizzare e appaganti allo sguardo. E alle prime dieci chiamate..
Ovviamente la diversa natura delle armi le porta a differenziarsi in maniera piuttosto decisa, per utilizzi e situazioni in cui si rivelano più o meno adatte. Quindi per staccare di netto la testa a uno zombie é praticamente irrinunciabile l'utilizzo di una spada (magari una possente Roman Sword...), mentre per porre fine all'inutile vita di un granchione/insettoide é consigliato il sano utilizzo di un'ascia ben affilata (per segarli tranquillamente le zampe una volta che lo si butta col guscio a terra). E via di questo passo..
A ogni arma é inoltre associato un particolare potere ottenibile tramite l'utilizzo dell'energia raccolta mediante le rune presenti, ben nascoste, nei livelli di gioco. Ogni arma ha infatti la possibilità di offrire un secondo tipo di attacco (o difesa) utilizzando un quantitativo preciso di energia: abbiamo quindi la mazza ferrata che lancia onde energetiche a terra, la spada che da fuoco a qualsiasi obiettivo tocchi, il martellone in grado di pietrificare i nemici, ancora una spada che crea un grosso scudo energetico... Davvero niente male!
Dal punto di vista grafico la presenza di più o meno armi si riflette immediatamente sul nostro protagonista: piuttosto "vuoto" a inizio gioco e trasformato in un'armeria ambulante mano a mano che si procede. Ogni arma é infatti visibilmente appicciata in una qualche fondina disposta addosso al nostro Ragnar che, su precisa richiesta, la estrae con decisione e sete assassina (ok, ci siamo calati troppo nel personaggio...). Rimane assolutamente esaltante il rumore ferroso e freddo delle varie spade e delle armi in generale. Allo stesso modo appare rustica ma esaltante la posa presa dal protagonista a seconda dell'arma estratta