Rygar: The legendary adventure
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Abbiamo rivestito i panni del ninja con Shinobi e quelli del cavaliere senza macchia e senza paura con Maximo. Adesso è venuto il momento di tornare all'età dell'acciaio grazie alsnuovo remake di un celebre coin op del 1986. Stiamo parlando di Rygar, titolo che Tecmo ha rispolverato dopo un letargo durato ben diciassette anni.
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A volte ritornano
In un periodo in cui la contrazione del mercato dei videogames sta obbligando molte software house a guardare al bilancio,sono molte le società che nel tentativo di evitare flop dalle devastanti ripercussioni ripercorrono la strada del remake dei vecchi successi degli anni 80. Due esempi concreti sono rappresentati da Maximo ( Ghouls n ghoust) e da Shinobi, titoli che hanno riscosso il favore del pubblico al punto da convincere TECMO ad intraprendere la stessa strada. E' riapparso così Rygar, gioco simbolo datato 1986 riportato in questa nuova veste sulla piattaforma a 128 bit di casa Sony .
Un po' di storia
Rispettando il canovaccio del titolo originale anche Rygar :the legendary adventure è quindi incentrato sulle vicende ambientate nel Regno greco di Argus ormai sottomesso alla potenza degli Titani. Spetterà a voi nei panni del leggendario Rygar il compito di liberare il mondo appena soggiogato e salvare la virtù della regina Harmonia.Per portare a termine l'epica impresa sarete comunque equipaggiati del Diskarmor, uno speciale scudo rotante donatovi da sconosciute forze benefiche ed unica arma in grado di fronteggiare la potenza dei vostri nemici. Sulla falsa riga del vecchio coin op il gioco risulterà quindi un misto di azione ed esplorazione che vi porterà spesso a fronteggiare nemici improbabili che dovrete fronteggiare con la sola forza del vostro scudo che se pur dotato di magici poteri dovrà essere utilizzato con intelligenza onde evitare di soccombere.
Rygar May Cry ?
Pur essendo sviluppato da team differenti risultano piuttosto evidenti le analogie tra il titolo Capcom e quello TECMO. L'impostazione di gioco è infatti praticamente identica sia per il sistema di inquadrature ( telecamera ad inquadrature non fisse sul personaggio ma sui vari ambienti) che soprattutto per l'azione di gioco. Entrati in un ambiente vi troverete spesso obbligati a fronteggiare più di un nemico per volta prima di poter accedere al passaggio successivo altrimenti chiuso da una barriera protettiva proprio come capita nella serie di Dante. Idem dicasi anche per le varie scritte in game che appaiono in base agli hits ed alle combo, sistema di stampo tipicamente nipponico che sta tornando in voga. Scelta diversa è stata invece fatta per la mappa di gioco sempre visibile in basso al teleschermo nel titolo Tecmo e decisamente più funzionale rispetto alla controparte Capcom.
Cosa c'è di nuovo in Rygar
Volgendo uno sguardo all'aspetto tecnico è bene precisare che Rygar non può certo essere segnalato per la varietà del sistema di gioco o per l'originalità della trama. Come ampiamente accennato , il nuovo titolo targato Tecmo ricalca in modo quasi imbarazzante lo storyboard della versione uscita ben diciassette anni fa, riadattato ovviamente alle esigenze ed alla potenza di cui è dotata la console a 128 bit di casa Sony. Ciononostante il gioco rimane comunque piuttosto divertente e piacevole da portare anche a termine. Abbandonata la classica struttura a due dimensioni per una più proficua grafica in 3D (molto simile a quella sviluppata da Capcom per Devil May Cry), il nuovo Rygar mostra un notevole cura del dettaglio sia per quanto concerne il personaggio principale, che per le enormi strutture delle diverse locazioni. Particolare attenzione è stata infatti riposta nella realizzazione delle texture, decisamente varie e con una palette di colori piuttosto ampia, e soprattutto nell'interattività dei fondali attraverso l'uso di numerose strutture parzialmente deformabili o completamente distruggibili. Ottime le strutture di alcune aree di gioco (molto evocative e decisamente a tema come l'area del colosseo) così come gli effetti di lighting che se pur prerenderizzati appaiono di buon impatto visivo. In senso negativo è da segnalare purtroppo la fattura non eccelsa di alcune animazioni (specie del personaggio principale) ed alcuni problemi derivanti dalla gestione delle telecamere, argomento che considerando il sistema di gioco non sempre risulta all'altezza della situazione. Andando invece a cercare il classico pelo nell'uovo, la mancanza di un sistema di lighting in tempo reale potrebbe far storcere il naso ai puristi del genere, fattore che nel corso dell'azione passa comunque quasi inosservato.
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La potenza è nulla senza il controllo
Uno dei punti di forza dell'ultima fatica targata Tecmo è rappresentato dal fattore giocabilità. In virtù di un' azione di gioco incessante e nonostante la mancanza di una certa varietà nell'azione di gioco Rygar infatti non risulta mai noioso Affrontare gruppi di nemici affidandovi al solo Diskarmor non è infatti un compito assai semplice e questo non potrà che giovare sul livello di coinvolgimento in grado di riproporre le stesse sensazioni del vecchio coin op uscito nel lontano 1986. A tal proposito va rimarcato l'ottimo sistema di controllo che grazie alla comoda quanto semplice disposizione dei tasti permette di padroneggiare al meglio le azioni del vostro alter ego digitale, segno della particolare attenzione posta in tal senso dal team di sviluppo. Ottima anche la colonna sonora , decisamente a tema in cui le melodie (realizzate in collaborazione con l'orchestra sinfonica di Mosca) soavi di stampo classico ( ottime per un titolo ambientato nel periodo dell'antica Grecia) si fondono con le musiche incessanti tipiche delle situazioni di azione pura.
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A volte ritornano
In un periodo in cui la contrazione del mercato dei videogames sta obbligando molte software house a guardare al bilancio,sono molte le società che nel tentativo di evitare flop dalle devastanti ripercussioni ripercorrono la strada del remake dei vecchi successi degli anni 80. Due esempi concreti sono rappresentati da Maximo ( Ghouls n ghoust) e da Shinobi, titoli che hanno riscosso il favore del pubblico al punto da convincere TECMO ad intraprendere la stessa strada. E' riapparso così Rygar, gioco simbolo datato 1986 riportato in questa nuova veste sulla piattaforma a 128 bit di casa Sony .
Un po' di storia
Rispettando il canovaccio del titolo originale anche Rygar :the legendary adventure è quindi incentrato sulle vicende ambientate nel Regno greco di Argus ormai sottomesso alla potenza degli Titani. Spetterà a voi nei panni del leggendario Rygar il compito di liberare il mondo appena soggiogato e salvare la virtù della regina Harmonia.Per portare a termine l'epica impresa sarete comunque equipaggiati del Diskarmor, uno speciale scudo rotante donatovi da sconosciute forze benefiche ed unica arma in grado di fronteggiare la potenza dei vostri nemici. Sulla falsa riga del vecchio coin op il gioco risulterà quindi un misto di azione ed esplorazione che vi porterà spesso a fronteggiare nemici improbabili che dovrete fronteggiare con la sola forza del vostro scudo che se pur dotato di magici poteri dovrà essere utilizzato con intelligenza onde evitare di soccombere.
Rygar May Cry ?
Pur essendo sviluppato da team differenti risultano piuttosto evidenti le analogie tra il titolo Capcom e quello TECMO. L'impostazione di gioco è infatti praticamente identica sia per il sistema di inquadrature ( telecamera ad inquadrature non fisse sul personaggio ma sui vari ambienti) che soprattutto per l'azione di gioco. Entrati in un ambiente vi troverete spesso obbligati a fronteggiare più di un nemico per volta prima di poter accedere al passaggio successivo altrimenti chiuso da una barriera protettiva proprio come capita nella serie di Dante. Idem dicasi anche per le varie scritte in game che appaiono in base agli hits ed alle combo, sistema di stampo tipicamente nipponico che sta tornando in voga. Scelta diversa è stata invece fatta per la mappa di gioco sempre visibile in basso al teleschermo nel titolo Tecmo e decisamente più funzionale rispetto alla controparte Capcom.
Cosa c'è di nuovo in Rygar
Volgendo uno sguardo all'aspetto tecnico è bene precisare che Rygar non può certo essere segnalato per la varietà del sistema di gioco o per l'originalità della trama. Come ampiamente accennato , il nuovo titolo targato Tecmo ricalca in modo quasi imbarazzante lo storyboard della versione uscita ben diciassette anni fa, riadattato ovviamente alle esigenze ed alla potenza di cui è dotata la console a 128 bit di casa Sony. Ciononostante il gioco rimane comunque piuttosto divertente e piacevole da portare anche a termine. Abbandonata la classica struttura a due dimensioni per una più proficua grafica in 3D (molto simile a quella sviluppata da Capcom per Devil May Cry), il nuovo Rygar mostra un notevole cura del dettaglio sia per quanto concerne il personaggio principale, che per le enormi strutture delle diverse locazioni. Particolare attenzione è stata infatti riposta nella realizzazione delle texture, decisamente varie e con una palette di colori piuttosto ampia, e soprattutto nell'interattività dei fondali attraverso l'uso di numerose strutture parzialmente deformabili o completamente distruggibili. Ottime le strutture di alcune aree di gioco (molto evocative e decisamente a tema come l'area del colosseo) così come gli effetti di lighting che se pur prerenderizzati appaiono di buon impatto visivo. In senso negativo è da segnalare purtroppo la fattura non eccelsa di alcune animazioni (specie del personaggio principale) ed alcuni problemi derivanti dalla gestione delle telecamere, argomento che considerando il sistema di gioco non sempre risulta all'altezza della situazione. Andando invece a cercare il classico pelo nell'uovo, la mancanza di un sistema di lighting in tempo reale potrebbe far storcere il naso ai puristi del genere, fattore che nel corso dell'azione passa comunque quasi inosservato.
La potenza è nulla senza il controllo
Uno dei punti di forza dell'ultima fatica targata Tecmo è rappresentato dal fattore giocabilità. In virtù di un' azione di gioco incessante e nonostante la mancanza di una certa varietà nell'azione di gioco Rygar infatti non risulta mai noioso Affrontare gruppi di nemici affidandovi al solo Diskarmor non è infatti un compito assai semplice e questo non potrà che giovare sul livello di coinvolgimento in grado di riproporre le stesse sensazioni del vecchio coin op uscito nel lontano 1986. A tal proposito va rimarcato l'ottimo sistema di controllo che grazie alla comoda quanto semplice disposizione dei tasti permette di padroneggiare al meglio le azioni del vostro alter ego digitale, segno della particolare attenzione posta in tal senso dal team di sviluppo. Ottima anche la colonna sonora , decisamente a tema in cui le melodie (realizzate in collaborazione con l'orchestra sinfonica di Mosca) soavi di stampo classico ( ottime per un titolo ambientato nel periodo dell'antica Grecia) si fondono con le musiche incessanti tipiche delle situazioni di azione pura.