Sacred

di Tommaso Alisonno

Graficamente parlando, il gioco non è sicuramente al Top della grafica moderna, ma il suo lavoro lo svolge bene. La struttura di base è quella di modelli 3D che si muovono su sfondi bidimensionali, ma questo non significa che il risultato sia brutto: l'utilizzo dell'alta risoluzione ha permesso infatti di realizzare degli ambienti piuttosto vari e dettagliati, e l'uso efficiente dell'anti-aliasing fa sì che lo sfondo non strida coi modelli. Questi ultimi sono tutti piuttosto ben realizzati, curati nelle textures e nelle ottime animazioni, ed è importante segnalare che l'aspetto del personaggio varia al variare del più piccolo elemento di equipaggiamento indossato. Molto apprezzati elementi grafici come il ciclo giorno-notte (di notte, tra l'altro, in città gira meno gente), i riflessi sull'acqua e le ombre in tempo reale, e soprattutto il sistema di trasparenze che fa sparire alcuni elementi grafici come tetti o alberi quando ci passate dietro, mantenendo così sempre perfetta la visibilità sul persoanggio. I livelli di zoom sono tre, ma sono più che sufficienti, ed il gioco fornisce un sistema di minimappa veramente eccellente.
Meno entusiastico il discorso riguardo al sonoro, non perché le musiche o gli effetti sonori siano mal realizzati, e persino i doppiaggi sono molto ben fatti, ma semplicemente perché il gioco tende ad accorgersi "in ritardo" di dover eseguire una musica. Un vero peccato, perché quello che sarebbe potuto essere un ottimo risultato, data la qualità e la bellezza dei temi musicali proposti, viene minato da un errore di timing: non è piacevole combattere per cinque minuti nel quasi totale silenzio e poi sentir arrivare il tema da battaglia quando l'ultimo avversario sta oramai schiattando.

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Sempre a livello tecnico è necessario segnalare un piccolo problema: per quanto il gioco in sé e per sé non sia affatto pesante e giri magnificamente anche su macchine non più al top da diverso tempo (come la mia... sig sig!), utilizza un sistema di caching progressivo simile a quello visto in Dungeon Siege: per quanto questo sistema permetta di non perdere tempo in pause di caricamento, tende a riempire rapidamente la cache, e se girate per molte zone differenti a lungo andare può causare dei rallentamenti. In questi casi, che si verificano circa ogni ora-ora e mezza, è sufficiente salvare la partita, uscire dal gioco e riavviarlo, ma ciò non toglie il fatto che sia un piccolo problema da segnalare, specie in MultiPlayer dove la presenza di altri giocatori appesantisce ulteriormente il gioco causando a volte dei veri e propri blocchi.
Per il resto, la giocabilità è buona: il sistema di gioco non è immediatissimo come in Diablo o in altri giochi (talvolta sembra che il personaggio rifiuti i comandi, ma in realtà gli sono solo stati dati male), ma neanche astrusa e con il supporto dei Tips-in-Game e del completissimo manuale si riesce a prendere pienamente confidenza in poco tempo.

I livelli di difficoltà sono tre, anche se per accedere al terzo dovrete prima completare il secondo (e si vocifera che ce ne sia anche un quarto), e se considerate anche i sei tipi di personaggi, sinceramente ben differenziati tra loro, vi accorgerete che le ore di gioco anche solo in SinglePlayer raggiungono una cima notevole.
Ad aggiungere pepe alla cosa c'è il MultiPlayer, tanto in rete locale quanto in Internet su partite libere (praticamente una LAN su WEB) quanto addirittura tramite server dedicato: nelle prime due modalità potrete anche importare il personaggio da una partita in singolo, mentre nella terza i vostri dati saranno salvati in remoto, in una sorta di MMORPG basato comunque solo sull'aspetto avventuroso che non su quello interpretativo (infatti, a meno di non andare sui server "sfida", non sarà neanche possibile attaccare i personaggi degli altri giocatori). Ogni singola partita può ospitare fino ad un massimo di 16 giocatori, e di questi fino ad 8 potranno formare un "gruppo": questo atto sarà molto importante, perché i mostri dei server multy sono molto più forti di quelli del singolo, col risultato che solo alleandovi con altri personaggi potrete sperare di sopravvivere. Insomma: chi vuol fare l'avventuriero solitario è pregato di rimanere a giocare a casa sua (e mi sembra anche ovvio).
Direi che non c'è altro da dire su Sacred se non che, come forse molti di voi sapranno già, esce in commercio ad un prezzo veramente competitivo (siamo su un terzo di un qualsiasi altro gioco "nuovo"), e che per quanto non sia forse un capolavoro indiscusso è sicuramente un lavoro molto completo e ben realizzato che unisce in se in maniera egregia elementi di gioco di ruolo "complesso" ad un sistema ottimamente "arcade", tanto che farselo sfuggire sarebbe una specie di delitto. Ci vediamo sul server: vado ad ammazzare Goblin!!!

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