Saints Row IV

di Valerio De Vittorio
Nonostante i problemi incontrati da THQ, Volition é andata avanti per la propria strada, completando i lavori su Saints Row IV. Il nuovo capitolo di questa saga, nata come una sorta di anti-GTA e poi assurta a serie dall'identità propria e forte, in principio avrebbe dovuto essere un grosso DLC ma il progetto assunse dimensioni tali da trasformarsi in seguito vero e proprio. Stiamo parlando di quell'espansione nota all'epoca come Enter the Dominatrix, titolo che viste le tematiche trattate, era decisamente azzeccato.

Saints Row IV inizia subito facendoci assumere il titolo più importante che ci si potrebbe immaginare, ovvero quello di Presidente degli Stati Uniti. Ma il boss dei Saints non ha molto tempo per ambientarsi nel proprio nuovo ruolo, visto che in un giorno di ordinaria routine, tra un decreto per curare il cancro ed un calcio in quel posto ad un membro del congresso, ecco che un'invasione aliena in piena regola interrompe l'idillio. Gli Zin, comandati dal perfido Zinyak, spazzano via in pochissimo tempo qualsiasi resistenza, stabilendo il proprio regno sulla Terra. Ad alcune persone però, tra cui il neo-presidente, spetta un destino diverso dal vivere soggiogati sul pianeta, trasportati invece sulla nave madre e collegati ad un riproduzione virtuale del nostro mondo, citando senza troppi veli Matrix. Le vicende di Saints Row IV sono ambientate proprio nella riproduzione fittizia di Steelport, dove ci attendono centinaia di cose da fare, tra cui possibilmente anche seguire le missioni principali e salvare il mondo reale, fuori dalla simulazione.



A differenziare la serie dagli altri free-roaming, non sono tanto i dettagli di un gameplay in fin dei conti piuttosto tradizionale, quanto piuttosto lo stile esagerato e totalmente fuori dagli schemi che permea il tutto. Personaggi, narrazione, fino ad arrivare alle situazioni di gioco vere e proprie non si preoccupano di proporre contesti razionali, col risultato che Saints Row IV ancora più dei predecessori appare come un sandbox dove qualsiasi idea sia venuta agli sviluppatori abbia trovato un proprio posto. E' probabilmente da una delle folli sedute di brain-storming di Volition che dev'essere venuta fuori l'idea di introdurre i poteri, trasformando questo action gangsta in una sorta di Prototype agli steroidi.

La parte principale del gioco si sviluppa nel mondo virtuale, una scusa ideale per introdurre il super salto, piuttosto che la telecinesi, o ancora il controllo sugli elementi, la super-corsa e molto altro. I riferimenti a Matrix si sprecano, con tanto di sezioni di training sulla cima di un grattacielo. I poteri andranno appresi completando le missioni e potenziati acquisendo i Cluster sparsi per la città. Barre energetiche che si ricaricano nel tempo limitano in parte l'utilizzo di queste abilità, ma basterà dedicarsi un minimo alle molteplici sidequest per ritrovarsi con un protagonista dalle capacità devastanti. L'introduzione di queste varianti al gameplay non hanno messo da parte armi e mezzi, almeno sulla carta. Volition si é infatti impegnata per rendere gli strumenti di morte più fantasiosi che mai, implementando ad esempio fucili che sparano buchi neri o la ormai nota dubstep gun. La tecnologia aliena, infatti, ha lasciato spazio all'inventiva degli sviluppatori, che hanno introdotto anche astronavi e mezzi volanti.



Il titolo permette così al giocatore di mescolare l'utilizzo di armi da fuoco più o meno tradizionali, auto, moto, velivoli e super poteri. Gli sviluppatori avevano promesso che questi ultimi non avrebbero preso il sopravvento, e se da un lato tutto il campionario di strumenti di morte rimane divertente ed efficace da usare, anche grazie alla possibilità di effettuare upgrade e personalizzazioni delle armi, dall'altro telecinesi, super salto, colpi a base di fuoco e ghiaccio garantiscono azioni più gratificanti e risolutive. Il risultato é un gameplay che già da metà gioco trasforma il protagonista in una sorta di super uomo inarrestabile, in grado di eliminare qualsiasi minaccia con poche sequenze di attacchi, riducendo così un po' il grado di sfida e di intrattenimento proposto da Saints Row IV. Non aiuta l'intelligenza artificiale piuttosto approssimativa, e la scarsa varietà di nemici, ridotti a poche tipologie di alieni e poliziotti i quali diventeranno molto presto più carne da macello che non avversari studiati per costringerci a sfruttare a fondo tutte le opzioni implementate dagli sviluppatori, sprecando in parte il lavoro svolto nell'implementare poteri e nuove armi.

D'altro canto Saints Row IV sa come tenervi occupati e la vasta mappa di gioco offre un quantitativo di cose da fare davvero spropositato. Ci saranno sfide basate sull'utilizzo dei super-poteri, come corse a perdifiato o bersagli da centrare lanciando oggetti e persone con la telecinesi, e altre più classiche che richiederanno il furto di auto o la distruzione incondizionata per le strade di Steelport lancia missili in pugno. Non mancano neanche negozi dove acquistare abiti, farsi tatuaggi, modificare l'apparenza delle auto salvate nel garage e delle proprie armi, per finire col chirurgo plastico, in nome della personalizzazione dell'esperienza più totale. Sotto questo aspetto, il titolo Volition non ha praticamente concorrenza, evidenziando tutta la propria unicità e dando fondo allo spirito demenziale diventato ormai marchio di fabbrica della serie.



Nonostante Steelport sia la medesima del predecessore, il pericolo noia viene tenuto lontano dalla grande quantità e varietà di cose da fare. D'altro canto la trama principale offre a sua volta una certa varietà di missioni, con ulteriori quest secondarie dedicate ai colleghi della gang. Nelle dieci ore abbondanti che vi separano dai titoli di coda, ne farete davvero di tutti i colori, ore che potete tranquillamente raddoppiare dedicandovi a tutto quanto la città virtuale ha da offrire. Per non parlare poi della modalità online, che permette di giocare le missioni in cooperativa con i vostri amici, includendo sulla mappa di gioco anche quest espressamente dedicate al multiplayer.

Nascendo come DLC, Saints Row IV condivide col precedente capitolo non solo la mappa di gioco ma anche lo stesso motore grafico. Ciò non é assolutamente negativo, visti i già buoni risultati ottenuti in passato, confermando la qualità dell'engine realizzato da Volition. Il livello di dettaglio e la simulazione della fisica sono di ottima qualità, evidenziando qualche lacuna principalmente nel comparto texture, ridotto in definizione a favore delle console. Un peccato visti i risultati ottenuti da altri titoli similari come Sleeping Dogs, ad esempio, che su PC vantava superfici arricchite grazie alla quantità nettamente superiore di memoria a disposizione. Compensa in parte il campionario di effetti speciali e l'illuminazione, che nella versione PC utilizzata per la recensione, ci hanno decisamente soddisfatti. La scelta di rendere la Steelport virtuale sempre buia, caratterizzata da luci al neon in stile Tron, limita pesantemente la varietà estetica del titolo, purtroppo, decisione in fin dei conti solo in parte giustificata dal contesto e che mina la godibilità delgioco sulla lunga distanza. La fluidità non é al top, purtroppo, con cali di frame rate non sempre giustificati, ma niente che mini la godibilità del titolo e configurazioni dentro le richieste hardware garantiscono un'esperienza di gioco più che soddisfacente. Il comparto sonoro fa il suo dovere, con effetti nella norma ed un doppiaggio originale ben realizzato.