Saints Row The Third

di Tommaso Alisonno
Il sistema di controllo il gioco presenta qualche leggerezza: i comandi di base sono relativamente semplici, in linea con lo standard attuale degli FPS e dei TPS (quando siete a piedi) o dei giochi di guida (quando siete, guarda un po', al volante di un'auto). La selezione dell'arma avviene attraverso un menù circolare, ma nel farlo il gioco non entra in pausa: non essendoci un tasto di “cambio rapido”, l'operazione é dunque estremamente pericolosa. Un po' di confusione si crea nell'iterazione tra gioco a piedi e gioco in auto, ed il fatto é dovuto soprattutto alle variazioni dei controlli. Per esempio, il tasto di fuoco a piedi corrisponde all'acceleratore, mentre il comando dello scatto al fuoco dal finestrino. Non sono pochi gli episodi in cui vorreste afferrare uno scudo umano ed invece il protagonista cerca di entrare in una vettura, visto che il tasto da premere é lo stesso per entrambe le azioni...

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Dal punto di vista tecnico, SR3rd presenta aspetti altalenanti. Cominciando dai punti di forza, diremo che Siltwater é realizzata con un discreto intreccio urbanistico, perfetto per inseguimenti e sparatorie, ma anche abbastanza vasto da permettere trasvolate in elicottero o corse in motoscafo. Il motore gestisce sicuramente il vasto più che il ristretto, rimanendo stabile e dettagliato anche sulle lunghe distanze; i modelli sono complessi e curati da vicino, ma la qualità tende a ridursi anche a distanza medio-bassa. Più curati i modelli dei veicoli, soprattutto quelli di fascia alta. Ottimi gli effetti speciali, soprattutto quelli associati alle fiamme.

Per quanto riguarda il sonoro, il giudizio é più entusiasta: la musica non é onnipresente, ma si palesa ogni qual volta vi avvicinate ad una fonte; può pertanto capitare di passeggiare lungo il marciapiede e sentire un brano country in corrispondenza di un negozio di armi. Alla guida avrete la possibilità di selezionare una stazione dell'autoradio (compreso il canale di musica classica, per chi ama il retrogusto da “Arancia Meccanica”) oppure attingere ad una vostra personale playlist; nel primo caso, é rimarchevole il fatto che il brano proposto vari a seconda delle situazioni. I doppiaggi sono ottimi, ma purtroppo limitati alla lingua Inglese: sebbene i sottotitoli in Italiano siano ben tradotti, non é sempre agevole staccare lo sguardo dall'azione per leggere i messaggi che ci vengono inviati.



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Una volta impratichiti con il sistema di controllo e con le sue permutazioni, SR3rd si lascia giocare piuttosto agevolmente: proseguire lungo la trama principale non presenta particolari difficoltà, sebbene più si avanza e più pericolosi diventano i nemici. Le vere sfide sono nelle missioni del free-roaming: le “ondate” successive che venite occasionalmente chiamati ad affrontare tramite telefonata possono essere assai perniciose, ma anche un'occasionale sparatoria coi membri di una gang rivale rischia di tramutarsi in un massacro se non siete rapidi ad eliminarli ed ancora più rapidi a tagliare la corda.

Al di fuori di queste missioni “standard” ci sono tutta una serie di quest “alternative” in cui potrete cimentarvi, come le frodi assicurative, gli assassinii, i furti d'auto su commissione, fino al correre per strada nudi in modo da spaventare la gente. Il concetto alla base di SR3rd é ancora una volta l'essere fuori di testa, decisamente dissacrante nella attività proposte, ben la di là degli abituali standard di moralità. Quando poi vi dedicate alle missioni di trama, preparatevi a scenari una-tantum veramente spassosi, come le sparatorie in caduta libera da un aereo in fiamme o aggrappati ad una catena con cui un elicottero sta trasportando una camera blindata.
L'unico problema di SR3rd é che, una volta superata la “patina” di spettacolarità, di goliardia e di dark-humor, e una volta che ci si é abituati alle sue esagerazioni, rimane un free-roaming decisamente vasto e vario, ma anche senza eccessive pretese. Questo non lo rende assolutamente un brutto gioco, perché é comunque in grado di regalare numerose ore di divertimento, anche grazie ai tre livelli di difficoltà, ad una trama zeppa di citazioni ed alla cosiddetta “modalità lorda” - un survival-mode esterno alla storia che prevede di resistere ad ondate successive con condizioni ed equipaggiamenti sempre differenti; se poi avete modo di giocare online con un amico in coop, allora il divertimento raddoppia.

Insomma: i fan della saga non potranno che essere più che lieti per il ritorno dei Saints ancora una volta alla conquista di Siltwater, ed anche i neofiti, pur magari dovendo faticare un pochino di più per familiarizzare coi personaggi, potranno godere facilmente e lungamente del grottesco umorismo del titolo Volition. L'importante é saper apprezzare il lavoro stilistico svolto e saper passare sopra a qualche magagna...

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