Sakura Taisen 3 - Paris ha Moete Iru ka?
di
Redazione Gamesurf
AI NO MIHATA NO MOTO NI
Sotto la Bandiera dell'Amore
Sakura Taisen é strutturato esattamente come una serie televisiva, divisa in puntate, ciascuna delle quali ha la sigla introduttiva, una parte dedicata alle vicende personali dei piloti, lo scontro finale col nemico di turno, happy end e trailer della puntata successiva, questo con l'eccezione degli episodi cruciali, che per ragioni di trama proseguono senza soluzione di continuità per mantenere alta la tensione, anche qui nel rispetto del ritmo narrativo delle serie robotiche più quotate. Le interruzioni fisiologiche che in una serie televisiva vengono sfruttate per i passaggi pubblicitari in Sakura Taisen 3 servono a salvare il gioco in corso e a consultare la classifica delle bellezze del Paris Kagekidan con il loro grado di preferenza per il loro comandante Oogami. Nella fase adventure il gioco dispiega la sua piena capacità narrativa, offrendoci la possibilità di dialogare e di spostarci (ad esempio nelle strade di Montmartre, o nei locali dello Chattes Noir, il cabaret che costituisce la copertura del Paris Kagekidan) e in breve con quali personaggi interagire e quali eventi scatenare tra le numerose opzioni previste dalla trama. Inoltre, i nostri dialoghi con le ragazze (e non solo) determinano l'attitudine di ciascuno dei personaggi nei confronti di Oogami, generando una graduatoria che fa accadere determinati eventi legati a un membro del Paris Kagekidan in particolare, migliora le statistiche di combattimento di un dato pilota e ci offre la possibilità di concludere il gioco coronando la storia con la nostra ragazza preferita, il tutto in stile ren'ai simulator. Naturalmente al termine di quasi tutti gli episodi c'é la battaglia contro i robot nemici, e qui Sakura Taisen 3 si trasforma da adventure/ren'ai a strategico 3D
PARIS KAGEKIDAN, SANJOU!
Squadra d'Assalto dei Fiori di Parigi, all'attacco!
L'interessante fase del combattimento, per chi non avesse mai giocato a Sakura Taisen, si svolge secondo lo schema dello strategico a turni. Questa sezione non é mai frustrante ma la profondità del gameplay é comunque notevole, perciò per ottenere i risultati migliori sarà meglio mettere in moto il cervello. Sotto il nostro comando c'é l'intero Paris Kagekidan, di cui controlliamo a turno ciascuno dei robot
Sotto la Bandiera dell'Amore
Sakura Taisen é strutturato esattamente come una serie televisiva, divisa in puntate, ciascuna delle quali ha la sigla introduttiva, una parte dedicata alle vicende personali dei piloti, lo scontro finale col nemico di turno, happy end e trailer della puntata successiva, questo con l'eccezione degli episodi cruciali, che per ragioni di trama proseguono senza soluzione di continuità per mantenere alta la tensione, anche qui nel rispetto del ritmo narrativo delle serie robotiche più quotate. Le interruzioni fisiologiche che in una serie televisiva vengono sfruttate per i passaggi pubblicitari in Sakura Taisen 3 servono a salvare il gioco in corso e a consultare la classifica delle bellezze del Paris Kagekidan con il loro grado di preferenza per il loro comandante Oogami. Nella fase adventure il gioco dispiega la sua piena capacità narrativa, offrendoci la possibilità di dialogare e di spostarci (ad esempio nelle strade di Montmartre, o nei locali dello Chattes Noir, il cabaret che costituisce la copertura del Paris Kagekidan) e in breve con quali personaggi interagire e quali eventi scatenare tra le numerose opzioni previste dalla trama. Inoltre, i nostri dialoghi con le ragazze (e non solo) determinano l'attitudine di ciascuno dei personaggi nei confronti di Oogami, generando una graduatoria che fa accadere determinati eventi legati a un membro del Paris Kagekidan in particolare, migliora le statistiche di combattimento di un dato pilota e ci offre la possibilità di concludere il gioco coronando la storia con la nostra ragazza preferita, il tutto in stile ren'ai simulator. Naturalmente al termine di quasi tutti gli episodi c'é la battaglia contro i robot nemici, e qui Sakura Taisen 3 si trasforma da adventure/ren'ai a strategico 3D
PARIS KAGEKIDAN, SANJOU!
Squadra d'Assalto dei Fiori di Parigi, all'attacco!
L'interessante fase del combattimento, per chi non avesse mai giocato a Sakura Taisen, si svolge secondo lo schema dello strategico a turni. Questa sezione non é mai frustrante ma la profondità del gameplay é comunque notevole, perciò per ottenere i risultati migliori sarà meglio mettere in moto il cervello. Sotto il nostro comando c'é l'intero Paris Kagekidan, di cui controlliamo a turno ciascuno dei robot
Sakura Taisen 3 - Paris ha Moete Iru ka?
Sakura Taisen 3 - Paris ha Moete Iru ka?
Sakura Taisen 3 Paris ha Moeteiru ka è un connubio unico tra un adventure, un ren'ai simulator e uno strategico 3D, nonché uno dei migliori videogiochi in stile anime. La struttura ad episodi, i dialoghi campionati, le sequenze in full motion video e la notevole bellezza delle schermate statiche lo rendono il più piacevole anime interattivo mai prodotto fino ad oggi, l'unico capace di darci la marcata sensazione di essere i protagonisti di una serie robotica giapponese. Fondamentalmente Sakura Taisen è un gioco di "comunicazione", dove capire il carattere degli altri personaggi, dialogare con loro e coglierne le reazioni è alla base del gameplay, ma anche la sezione strategica è molto ben riuscita, e possiede un notevole spessore. Sakura Taisen 3 meriterebbe di essere acquistato anche solo per la sceneggiatura, per la cura dell'ambientazione retro-fantascientifica e l'atmosfera di questa Parigi di inizio secolo, ma la caratterizzazione dei personaggi, la trama e l'ottimo lavoro svolto da programmatori, doppiatori e musicisti fanno andare i meriti del gioco ben oltre, ponendolo sullo stesso piano di eccellenza di capolavori come Sonic Adventure e Crazy Taxi. In breve, una nuova stella nel firmamento videoludico, e se la lingua giapponese è un ostacolo, considerate che c'è gente su Internet che sta traducendo tutti i dialoghi del gioco in inglese (nella sezione link trovate il collegamento), per cui neanche questo punto può essere più usato come scusa!