Salammbò
di
Delle tele a tutto tondo.
Il gioco si presenta nella forma tipica dei punta e clicca: nell'evolversi della trama ci troveremo in vari ambienti (o locazioni) da esplorare per trovare gli spunti necessari per la soluzione degli enigmi che il gioco ci metterà di fronte. Il gioco è comandato unicamente tramite mouse: muovendolo potremo guardaci intorno, spostando il nostro sguardo a 360° ed ammirando i paesaggi che ci circondano mentre le azioni da compiere e l'inventario sono di rispettiva competenza del tasto destro e sinistro mouse stesso. L'interfaccia di gioco è veramente ridotta al minimo e se da un lato questo ci permette di apprezzare al meglio il lavoro dell'illustratore, dall'altro rende l'esperienza di gioco sicuramente meno Gli ambienti sono rappresentati senza l'ausilio di grafica 3d e le illustrazioni ci avvolgono come se ci trovassimo dentro una sfera: purtroppo il fatto di poter volgere lo sguardo in ogni direzione non elimina un certo senso di piattezza e staticità: gli elementi in movimento sono minimi e si riducono alle persone, ed a pochi altri elementi, come alcuni stendardi e qualche pianta.
D'altronde il lavoro di Druillet è magistrale e ci offre un mondo cupo e fantastico che pur senza catturare il giocatore riesce a trasmettergli ugualmente delle sensazioni piuttosto marcate.
Storie di un altro pianeta
L'ambientazione, pur essendo la storia ambientata durante un periodo storico ben definito, è stata rielaborata dall'autore: i paesaggi (basti pensare alla presenza di due soli quanto di una una luna alquanto "insolita") l'aspetto delle persone (per la verità abbastanza alieno) e di animali che mai comparvero su questo pianeta, uniti ad un'architettura ed a decorazioni molto peculiari, ci potrebbero far pensare di trovarci su un pianeta che si avvicina più a "dune" o ai pianeti dell'impero di guerre stellari. Non aspettiamoci perciò una ricostruzione storica perfetta o anche solo "attendibile" come quelle viste in titoli del calibro di Egypt o anche Praetorians.
Graficamente un aspetto gradevole, quindi, che sia per esigenze artistiche sia -forse- per la volontà di non mostrare il fianco ai cultori del perfezionismo storico, ci trasporta in un mondo alieno e fantastico a cui ben presto tuttavia ci abitueremo. Una piccola nota va fatta a proposito di Salammbo che dimostra di essere una normale esponente del sesso femminile della razza umana ( e che esponente....). a questo punto sorge una domanda: "perchè non modificare anche il suo aspetto? scelta artistica o esigenza di marketing?".