Salt Lake 2002

di Redazione Gamesurf


MEDAGLIA D'ORO

La realizzazione tecnica di Salt Lake 2002 è soddisfacente: grafica e suono si assestano su livelli più che buoni. L'accuratezza nel riprodurre le varie piste e ambientazioni è elevata: molto affascinanti risultano i paesaggi notturni, specialmente se accompagnati a perturbazioni atmosferiche come la neve (ottimamente realizzata!). Allo stesso modo i movimenti degli atleti sono riprodotti molto fedelmente, grazie anche al motion capture: nota di merito anche per le texture e le skin facciali. Tutto questo ha ovviamente un prezzo e, in questo caso, è la pesantezza relativa del motore grafico: per utilizzare una risoluzione 800*600 a 32 bit è consigliato almeno un processore a 900 Mhz ed una scheda video di un certo livello. Per quanto riguarda l'aspetto sonoro si deve dividere il commento in due parti: la prima riguarda la telecronaca (completamente tradotta in italiano come, del resto, tutto il gioco) che, sebbene tecnicamente perfetta, alla lunga risulta fastidiosa e ripetitiva. Discorso diverso per quanto concerne le musiche, in cui si sfiora davvero l'eccellenza: gruppi con una certa notorietà (come ad esempio i Selby Tigers o i Next2Nothing) hanno prestato le loro opere come colonna sonora ed i risultati sono così buoni che vi ritroverete a giocare con la modalità Libera anche solo per il gusto di sentirvi le musiche... Ottima anche la stabilità: durante le sessioni di test il gioco non si è mai bloccato! Un solo appunto: sebbene sia abbastanza massiccia, è consigliabile l'installazione completa del gioco perché i numerosi caricamenti potrebbero risultare ben presto noiosi.

MEDAGLIA D'ARGENTO O MEDAGLIA DI BRONZO?

Se per quanto riguarda gli aspetti tecnici c'è poco da criticare, sul gameplay qualcosa da dire, in effetti, c'è. La curva di difficoltà del gioco (anche a livelli intermedi) è abbastanza ripida: per le prime partite aspettatevi squalifiche ed ultimi posti in abbondanza. Una volta presa la mano le cose miglioreranno, ma saranno necessarie lunghe sessioni di gioco per riuscire ad arrivare in posizioni dignitose. Se questo fatto può essere visto come un lato positivo per la longevità, da un altro punto di vista rende il gioco in certi momenti frustrante, procurando nervosismo al povero utente (grazie anche alla già citata fastidiosa telecronaca che, fortunatamente, si può azzerare). Bisogna, poi, considerare che sei specialità sono davvero pochine, specialmente se si pensa alle tante disciplina che si svolgeranno nella vera Olimpiade; non tutte hanno, inoltre, lo stesso fascino: se, ad esempio, il Freestyle e lo Snowboard sono divertenti, lo stesso non si può dire per il salto K120 che risulta veramente poco interessante. Le varie modalità di gioco cercano di offrire un po' di varietà in più, ma alla fine la sostanza rimane sempre la stessa. Dunque, titolo da bocciare? La risposta dipende dalla vostra attitudine di videogiocatori: se siete tra coloro a cui piace provare e riprovare una gara per limare pochi centesimi al vostro record personale e non vi fate spaventare dalle delusioni iniziali, allora questo potrebbe essere il gioco che fa per voi, in grado di darvi molto filo da torcere, grazie anche ai cinque livelli di difficoltà. Il tentativo di migliorare i record sopperirà al basso numero di discipline e Salt Lake acquisterà una longevità soddisfacente, soprattutto se giocato sfidando amici in multiplayer. Se invece non siete gamers pazienti e tenaci e pensate di dedicargli soltanto partite occasionali, potreste rimanere delusi: allenamento e costanza sono fondamentali per ottenere qualche risultato decente. Un gioco non per tutti, ma se vi lasciate prendere potrebbe durarvi molto.



Daniele ';dansolo' Palmas