Sam & Max: The Devil's Playhouse
di
Andrea Bruni
Dopo un paio di anni di meritata vacanza, per la "Polizia freelance" é tempo di tornare su un nuovo, pazzesco caso; e stavolta non é un lavoro di routine come salvare il mondo o preservare il continuum spazio temporale, ora é una cosa seria. Tra arcane e inenarrabili forze del male risvegliatesi e pronte a oscure macchinazioni, signori della guerra intergalattici in cerca di nuove conquiste, maledizioni egizie, eserciti di cloni fuori controllo e... giocattoli, l'esistenza stessa dell'intero universo é messa a repentaglio da una minaccia senza eguali, di fronte alla quale le uniche speranze di salvezza sono riposte nelle mani (zampe) della migliore squadra investigativa cino-lagomorfa che la città di New York possa offrire. Stiamo ovviamente parlando di Sam e Max, l'esplosivo duo (formato rispettivamente da un flemmatico cane poliziotto e da un coniglio iperattivo e dalle spiccate tendenze psicotiche) nato dalla matita di Steve Purcell, che per la quarta volta trasloca dal mondo della carta stampata per approdare sui nostri dischi rigidi e console. The Devil's Playhouse rappresenta infatti la terza stagione dedicata a Sam & Max da parte dei bravi Telltale Games, che, anche grazie al supporto attivo dello stesso Purcell ha portato avanti il franchise videoludico inaugurato dallo storico "Hit The Road" di marca LucasArts e apparentemente destinato all'oblio dopo la cancellazione del seguito "Freelance Police" (dal cui team di sviluppo, guardacaso, proviene buona parte dei fondatori di TTG).
Telltale, forte dei riscontri positivi ottenuti con le precedenti stagioni, si mantiene fedele all'amata struttura a episodi, spezzettando le nuove imprese dei nostri due improbabili detective in cinque parti distinte, rilasciate a cadenza mensile (nel momento in cui state leggendo questo articolo, la serie completa é già interamente disponibile al pubblico). Una scelta pensata soprattutto per permettere agli sviluppatori di mischiare a piacimento le carte in tavola e offrire di volta in volta qualcosa di nuovo ai giocatori pur all'interno del contesto di una storyline di fondo unitaria; che ancora una volta si rivela una decisione vincente: The Devil's Playhouse riesce infatti ad andare ben oltre queste intenzioni e rivelarsi una fonte continua di trovate e nuove idee, regalando all'utenza una varietà di situazioni e un'imprevedibilità raramente riscontrabili in un genere tradizionalmente "lineare" come quello delle avventure grafiche.
Del resto, la nuova avventura di Sam e Max si presenta come un adventure game non proprio "tradizionale" già a partire dall'interfaccia: con un'evidente strizzata d'occhio al mercato multipiattaforma (il gioco é infatti disponibile anche sul PSnetwork di Playstation 3), il sistema di controllo non si rifà più al classico punta e clicca, ma piuttosto a un ibrido che un pò ricorda quanto s'é visto in Grim Fandango o Fuga da Monkey Island, a maggior ragione se sceglierete di sfruttare una novità qual é il supporto per i gamepad. In quel caso, controllerete i movimenti di Sam con la levetta analogica, e, a fianco dei pulsanti rapidi per richiamare l'inventario, correre e altre azioni speciali, avrete a disposizione un tasto per "navigare" tra i vari elementi interagibili nelle circostanze. Se ciò può suonare come un abominio per le orecchie di più di un purista, possiamo comunque rassicurare che anche così, l'esperienza di gioco non ne risulta né eccessivamente snaturata né assolutamente appiattita, del resto il team di sviluppo é stato attento ad evitare situazioni risolvibili unicamente con snervanti cacce al pixel, preferendo lasciare tutto in bella vista e contare sul puro ingegno del giocatore per venire a capo ai vari enigmi proposti.
Se invece non vogliamo proprio separarci dal nostro mouse (che resta comunque il mezzo di controllo assolutamente preferibile), saremo comunque costretti a utilizzare i tasti WASD o le freccette direzionali per muoverci, relegando al topo unicamente l'interazione con l'ambiente. Stesso discorso per le parti in prima persona (di cui avremo modo di parlare approfonditamente), che richiederanno l'ausilio della tastiera per poterci guardare attorno. Comunque la si veda, e a prescindere dalle precedenti valutazioni, questa interfaccia non é esattamente il massimo della comodità, e probabilmente vi costerà una certo spaesamento nelle primissime sessioni di gioco (e volendo essere puntigliosi, una telecamera spesso piuttosto capricciosa non aiuta affatto). Certo, basta poco tempo per farci l'abitudine, ma perché volersi complicare la vita, quando avrebbe potuto funzionare senza riserve il semplicissimo e perfettamente funzionale sistema di controllo delle precedenti stagioni?
Comunque sia, la più importante novità nel gameplay di The Devil's Playhouse é sicuramente rappresentata dall'uso delle abilità mentali di Max. Tutta la vicenda di questa nuova stagione, infatti, si sviluppa a partire dal ritrovamento da parte del vulcanico coniglietto di uno strano giocattolo, che si rivelerà essere parte di una serie di potenti artefatti che, nelle mani di chi é dotato del "Dono" (proprio come il nostro Max scoprirà di possedere... chi l'avrebbe mai detto che fosse in possesso di una mente superiore??), garantiscono incredibili poteri, e su cui, naturalmente hanno messo gli occhi in molti, non proprio benintenzionati, e assolutamente inclini ad aprire la stagione della caccia al coniglio pur di aggiudicarsi l'intero contenuto della leggendaria "scatola dei giochi del diavolo".
Traducendo tutto questo parapiglia in termini di gioco, in qualunque momento avremo la facoltà di assumere il controllo di Max; la visuale -come detto- passerà in soggettiva e avremo modo di sfruttare gli stupefacenti ninnoli in nostro possesso per vedere il futuro, teletrasportarci, leggere la mente dei vari personaggi e altro ancora. I diversi poteri che man mano acquisiremo sono sempre divertenti da utilizzare e costituiscono una brillante stimolante ventata di aria fresca all'interno di un genere che non sempre osa discostarsi più di tanto dalle meccaniche più canoniche.
Tuttavia, non é nel versante videoludico che la nuova avventura della Freelance Police riesce veramente a stupire, quanto nella trama e di come essa é sviluppata. Seppure Telltale non abbia ancora trovato la formula della stagione (o anche dell'episodio) perfetta, The Devil's Playhouse si qualifica senza dubbio come un limpido passo avanti rispetto ai pur ottimi precedenti: la storia principale, pur articolata e densa di eventi, risulta più coesa e avvincente che mai; e a fare il resto ci pensa un cast di personaggi che, tra volti noti e azzeccatissime new entries, svolge alla grande il proprio compito, inscastrandosi perfettamente all'interno del setting. Rimane infatti un caposaldo della saga l'ambientazione surreale e politicamente scorretta concepita dallo humour lisergico di Purcell, che, in una divertente satira sulla società odierna, ha creato un mondo in cui neppure i due squinternati protagonisti riescono ad apparire più assurdi o sopra le righe rispetto al contesto che li circonda.
Si va avanti così, tra umorismo demenziale a pieno ritmo, momenti a dir poco esilaranti e un onnipresente, gustosissimo spirito citazionista/parodistico (imperdibile il Sam in versione "noir" del terzo episodio!), The Devil's Playhouse attinge da una verve apparentemente inesauribile e sa strappare con facilità non poche risate (un vero peccato che la mancata localizzazione rischi di precludere buon parte divertimento garantito dai gustosi dialoghi a chiunque non mastichi particolarmente bene la lingua di Shakespeare), ma sa anche sorprendere, allentare anche solo per pochi attimi il versante comico e dimostrare di nutrire un sincero affetto verso i propri personaggi. Sam e Max avranno modo di uscire, di tanto in tanto, dalla propria (giustificabile & giustificata) "bidimensionalità", e mostrare spunti di caratterizzazione non proprio banalissimi; Così come non sono banali o prevedibili certi sviluppi che prenderà il plot, specie nei continui colpi di scena e in particolar modo, nel crescendo delle fasi finali. Siamo pronti a scommettere, che arrivati alle battute conclusive della stagione, proverete esattamente l'ultima cosa che vi sareste aspettati giocando un Sam & Max.
Registriamo inoltre con piacere un netto progresso rispetto ai predecessori anche per quel che riguarda la grafica, dal punto di vista tecnico e stilistico. Il comparto visivo gode di un buon livello di
dettaglio e di textures migliorate, rifinite ed estremamente particolareggiate, il tutto senza discostarsi dal piacevole look cartoonesco proprio dell'universo in cui la nostra coppia cane-coniglio preferita porta avanti la propria non convenzionale lotta contro il crimine. Il look dell'ultima fatica di Telltale può oltretutto vantare di qualche riuscito accorgimento quale l'effetto "pellicola granulosa" e una palette virata verso tonalità più scure che ben si adatta all'atmosfera generale. Bene anche il sonoro, sebbene l'ottima soundtrack che ha sempre contraddistinto la serie sia per larghi tratti messa da parte; può comunque bastare un doppiaggio grandioso e ottimamente caratterizzato, a partire dai protagonisti fino al più insignificante comprimario (ribadiamo, tutto in inglese... almeno una traduzione per i sottotitoli ci sarebbe stata benissimo...) per suggellare una confezione tecnica tra le migliori mai viste per un'avventura grafica.
Che altro aggiungere? Una longevità tutto sommato rassicurante (dalle 2 alle 3 ore moltiplicate per 5 episodi non sono affatto malaccio) e un prezzo di lancio abbastanza competitivo non sono altro che ulteriori incentivi all'acquisto di un ottimo prodotto, che conferma di forza la bontà del lavoro di Telltale Games -sempre più punto di riferimento nel settore-, lo sconfinato potenziale che la strana,
inseparabile coppia creata da Purcell può ancora esprimere (non vediamo già l'ora di mettere le mani su un'ipotetica Season 4!), e soprattutto, di come un adventure game fatto come si deve riesca ancora a divertirci e a rapirci proprio come ai vecchi tempi. Sconsigliato soltanto ai gorilla spaziali dotati di scarsa autoironia; per tutti gli altri, non c'é proprio motivo per non apprezzare.
Telltale, forte dei riscontri positivi ottenuti con le precedenti stagioni, si mantiene fedele all'amata struttura a episodi, spezzettando le nuove imprese dei nostri due improbabili detective in cinque parti distinte, rilasciate a cadenza mensile (nel momento in cui state leggendo questo articolo, la serie completa é già interamente disponibile al pubblico). Una scelta pensata soprattutto per permettere agli sviluppatori di mischiare a piacimento le carte in tavola e offrire di volta in volta qualcosa di nuovo ai giocatori pur all'interno del contesto di una storyline di fondo unitaria; che ancora una volta si rivela una decisione vincente: The Devil's Playhouse riesce infatti ad andare ben oltre queste intenzioni e rivelarsi una fonte continua di trovate e nuove idee, regalando all'utenza una varietà di situazioni e un'imprevedibilità raramente riscontrabili in un genere tradizionalmente "lineare" come quello delle avventure grafiche.
Del resto, la nuova avventura di Sam e Max si presenta come un adventure game non proprio "tradizionale" già a partire dall'interfaccia: con un'evidente strizzata d'occhio al mercato multipiattaforma (il gioco é infatti disponibile anche sul PSnetwork di Playstation 3), il sistema di controllo non si rifà più al classico punta e clicca, ma piuttosto a un ibrido che un pò ricorda quanto s'é visto in Grim Fandango o Fuga da Monkey Island, a maggior ragione se sceglierete di sfruttare una novità qual é il supporto per i gamepad. In quel caso, controllerete i movimenti di Sam con la levetta analogica, e, a fianco dei pulsanti rapidi per richiamare l'inventario, correre e altre azioni speciali, avrete a disposizione un tasto per "navigare" tra i vari elementi interagibili nelle circostanze. Se ciò può suonare come un abominio per le orecchie di più di un purista, possiamo comunque rassicurare che anche così, l'esperienza di gioco non ne risulta né eccessivamente snaturata né assolutamente appiattita, del resto il team di sviluppo é stato attento ad evitare situazioni risolvibili unicamente con snervanti cacce al pixel, preferendo lasciare tutto in bella vista e contare sul puro ingegno del giocatore per venire a capo ai vari enigmi proposti.
Se invece non vogliamo proprio separarci dal nostro mouse (che resta comunque il mezzo di controllo assolutamente preferibile), saremo comunque costretti a utilizzare i tasti WASD o le freccette direzionali per muoverci, relegando al topo unicamente l'interazione con l'ambiente. Stesso discorso per le parti in prima persona (di cui avremo modo di parlare approfonditamente), che richiederanno l'ausilio della tastiera per poterci guardare attorno. Comunque la si veda, e a prescindere dalle precedenti valutazioni, questa interfaccia non é esattamente il massimo della comodità, e probabilmente vi costerà una certo spaesamento nelle primissime sessioni di gioco (e volendo essere puntigliosi, una telecamera spesso piuttosto capricciosa non aiuta affatto). Certo, basta poco tempo per farci l'abitudine, ma perché volersi complicare la vita, quando avrebbe potuto funzionare senza riserve il semplicissimo e perfettamente funzionale sistema di controllo delle precedenti stagioni?
Comunque sia, la più importante novità nel gameplay di The Devil's Playhouse é sicuramente rappresentata dall'uso delle abilità mentali di Max. Tutta la vicenda di questa nuova stagione, infatti, si sviluppa a partire dal ritrovamento da parte del vulcanico coniglietto di uno strano giocattolo, che si rivelerà essere parte di una serie di potenti artefatti che, nelle mani di chi é dotato del "Dono" (proprio come il nostro Max scoprirà di possedere... chi l'avrebbe mai detto che fosse in possesso di una mente superiore??), garantiscono incredibili poteri, e su cui, naturalmente hanno messo gli occhi in molti, non proprio benintenzionati, e assolutamente inclini ad aprire la stagione della caccia al coniglio pur di aggiudicarsi l'intero contenuto della leggendaria "scatola dei giochi del diavolo".
Traducendo tutto questo parapiglia in termini di gioco, in qualunque momento avremo la facoltà di assumere il controllo di Max; la visuale -come detto- passerà in soggettiva e avremo modo di sfruttare gli stupefacenti ninnoli in nostro possesso per vedere il futuro, teletrasportarci, leggere la mente dei vari personaggi e altro ancora. I diversi poteri che man mano acquisiremo sono sempre divertenti da utilizzare e costituiscono una brillante stimolante ventata di aria fresca all'interno di un genere che non sempre osa discostarsi più di tanto dalle meccaniche più canoniche.
Tuttavia, non é nel versante videoludico che la nuova avventura della Freelance Police riesce veramente a stupire, quanto nella trama e di come essa é sviluppata. Seppure Telltale non abbia ancora trovato la formula della stagione (o anche dell'episodio) perfetta, The Devil's Playhouse si qualifica senza dubbio come un limpido passo avanti rispetto ai pur ottimi precedenti: la storia principale, pur articolata e densa di eventi, risulta più coesa e avvincente che mai; e a fare il resto ci pensa un cast di personaggi che, tra volti noti e azzeccatissime new entries, svolge alla grande il proprio compito, inscastrandosi perfettamente all'interno del setting. Rimane infatti un caposaldo della saga l'ambientazione surreale e politicamente scorretta concepita dallo humour lisergico di Purcell, che, in una divertente satira sulla società odierna, ha creato un mondo in cui neppure i due squinternati protagonisti riescono ad apparire più assurdi o sopra le righe rispetto al contesto che li circonda.
Si va avanti così, tra umorismo demenziale a pieno ritmo, momenti a dir poco esilaranti e un onnipresente, gustosissimo spirito citazionista/parodistico (imperdibile il Sam in versione "noir" del terzo episodio!), The Devil's Playhouse attinge da una verve apparentemente inesauribile e sa strappare con facilità non poche risate (un vero peccato che la mancata localizzazione rischi di precludere buon parte divertimento garantito dai gustosi dialoghi a chiunque non mastichi particolarmente bene la lingua di Shakespeare), ma sa anche sorprendere, allentare anche solo per pochi attimi il versante comico e dimostrare di nutrire un sincero affetto verso i propri personaggi. Sam e Max avranno modo di uscire, di tanto in tanto, dalla propria (giustificabile & giustificata) "bidimensionalità", e mostrare spunti di caratterizzazione non proprio banalissimi; Così come non sono banali o prevedibili certi sviluppi che prenderà il plot, specie nei continui colpi di scena e in particolar modo, nel crescendo delle fasi finali. Siamo pronti a scommettere, che arrivati alle battute conclusive della stagione, proverete esattamente l'ultima cosa che vi sareste aspettati giocando un Sam & Max.
Registriamo inoltre con piacere un netto progresso rispetto ai predecessori anche per quel che riguarda la grafica, dal punto di vista tecnico e stilistico. Il comparto visivo gode di un buon livello di
dettaglio e di textures migliorate, rifinite ed estremamente particolareggiate, il tutto senza discostarsi dal piacevole look cartoonesco proprio dell'universo in cui la nostra coppia cane-coniglio preferita porta avanti la propria non convenzionale lotta contro il crimine. Il look dell'ultima fatica di Telltale può oltretutto vantare di qualche riuscito accorgimento quale l'effetto "pellicola granulosa" e una palette virata verso tonalità più scure che ben si adatta all'atmosfera generale. Bene anche il sonoro, sebbene l'ottima soundtrack che ha sempre contraddistinto la serie sia per larghi tratti messa da parte; può comunque bastare un doppiaggio grandioso e ottimamente caratterizzato, a partire dai protagonisti fino al più insignificante comprimario (ribadiamo, tutto in inglese... almeno una traduzione per i sottotitoli ci sarebbe stata benissimo...) per suggellare una confezione tecnica tra le migliori mai viste per un'avventura grafica.
Che altro aggiungere? Una longevità tutto sommato rassicurante (dalle 2 alle 3 ore moltiplicate per 5 episodi non sono affatto malaccio) e un prezzo di lancio abbastanza competitivo non sono altro che ulteriori incentivi all'acquisto di un ottimo prodotto, che conferma di forza la bontà del lavoro di Telltale Games -sempre più punto di riferimento nel settore-, lo sconfinato potenziale che la strana,
inseparabile coppia creata da Purcell può ancora esprimere (non vediamo già l'ora di mettere le mani su un'ipotetica Season 4!), e soprattutto, di come un adventure game fatto come si deve riesca ancora a divertirci e a rapirci proprio come ai vecchi tempi. Sconsigliato soltanto ai gorilla spaziali dotati di scarsa autoironia; per tutti gli altri, non c'é proprio motivo per non apprezzare.
Sam & Max: The Devil's Playhouse
8.5
Voto
Redazione
Sam & Max: The Devil's Playhouse
Telltale ha fatto di nuovo centro, con quella che é la miglior stagione di sempre per Sam & Max, e un adventure game sfizioso, creativo e di sicuro intrattenimento. Peccato solo che manchi una qualsiasi localizzazione italiana, questo, forse, é l'unico vero limite delle nuove peripezie della polizia freelance, altrimenti consigliabili senza riserve a qualunque amante del genere (e non solo) desideroso di farsi qualche sana risata con un gioco di alta qualità.
Comunque sia, "you crack me up my little buddies!"
Comunque sia, "you crack me up my little buddies!"