Samurai Warriors 4 DX, solito musou, triplo dei contenuti – Recensione PC

La recensione della versione estesa del Samurai Warriors 4 di Omega Force, per la prima volta disponibile da noi in esclusiva Steam. Spegnete il cervello e preparatevi alla mattanza

di Jacopo Retrosi

L’uscita di Samurai Warriors 4 DX in quel di Steam è stata abbastanza random. Saltato fuori dal nulla senza uno straccio di anticipazione, a distanza di cinque anni dal debutto in Giappone (all’epoca su Switch e PS4 tra l’altro) e diversi anni dopo il sequel Samurai Warriors 5. Il gioco, che fondamentalmente ha dieci anni sul groppone (l’originale risale al 2014, sulle piattaforme di casa Sony, Vita compresa), viene inoltre venduto a prezzo pieno, ma vanta all’attivo qualcosa come 150 contenuti extra pubblicati in passato come DLC. Un sacco di roba, insomma, per un titolo arrivato tardi alla festa, ma non per questo indegno di attenzioni. Scopriamolo nel dettaglio.


Samurai Warriors 4 DX - Squadra che vince non si cambia

La campagna di Samurai Warriors 4 DX ci porta ancora una volta nel Giappone feudale, ai tempi di Oda Nobunaga, durante la sua opera di conquista della nazione. In questa modalità avremo modo di seguire le vicissitudini di numerose fazioni, ognuna con una campagna dedicata, che ci mostreranno frammenti di storia ed eventi realmente accaduti. È tutto molto semplificato, romanzato ed estremamente spettacolarizzato, con una manciata di figure chiave a farla da padrone nei dialoghi e sul campo di battaglia, ma siamo pur sempre alle prese con un musou, spegnere il cervello e godersi lo spettacolo è una prerogativa del genere. 

Anche perché l’avventura parte subito con scenari di guerra belli estesi, con migliaia di soldati schierati, pronti a essere trucidati dal turbinio di mosse speciali degli ufficiali, 55 in totale, e in gran parte utilizzabili sin da subito (ovviamente in relazione alla campagna selezionato e al momento della storia in cui ci troveremo). Il loro comportamento in battaglia non differisce molto l’uno dall’alto, né a livello di controlli né all’atto pratico, con la solita sequenza di attacchi leggeri e iper-attacchi da alternare a seconda se ci troviamo contro orde di carne di macello o uno dei generali nemici.


Gli obiettivi di volta in volta sono altrettanto semplici e si riducono quasi sempre a sconfiggere determinati bersagli prima dello scadere tempo o che questi raggiungano un determinato luogo, ma possono capitare delle varianti sul tema, come attirare i nemici in trappola oppure far fuori qualcuno mantenendo il contatore delle combo sopra una certa soglia. In ogni caso si passa gran parte del tempo a premere a raffica i due tasti principali di attacco, sfoderando occasionalmente una mossa finale per infliggere quei danni extra o cavarsi d’impaccio quando la mole di avversari si fa eccessiva anche per gli standard del genere. 

Samurai Warriors 4 DX - 10 anni e (non?) sentirli

Noioso? Ripetitivo? Potenzialmente sì ad entrambe le accuse, ma questo vale per ogni musou che si rispetti, e Samurai Warriors 4 DX non è certo qui per farvi cambiare idea. Diciamo però che dopo aver giocato quel gioiello di Fire Emblem Warriors: Three Hopes, due soli personaggi controllabili per volta calzano stretti, specie se si deve fare la ronda della mappa in cerca del prossimo obiettivo (il cavallo compensa, ma solo in parte), così come manca la possibilità di impartire ordini agli alleati, per aggiungere quel tocco di dinamismo che non guasta mai e rendere il campo di battaglia fittiziamente più “vivo” (siamo sempre noi a fare la differenza, ma almeno il resto della ciurma può rendersi utile).


Detto questo, il titolo Nintendo (e Omega Force) è molto più recente di Samurai Warriors 4, e mi sono perso il 5; magari alcune di queste idee sono travasate nel sequel. Fatto sta che nel 2024 Samurai Warriors 4 DX appare decisamente vecchio, tanto da giocare quanto da vedere. I numeri a schermo sono impressionanti come di consueto, ma la realizzazione degli ambienti (variegati e ricchi di colore nonostante tutto) e dei modelli che non siano quelli degli ufficiali lasciano un po’ a desiderare. Non ci si fa caso nel caos dei combattimenti, è bene precisarlo, talmente si viene sommersi da effetti visivi, esplosioni e corpi che volano in ogni dove; lo spettacolo non manca di certo. 

Ottimo il doppiaggio sopra le righe in giapponese, energica la colonna sonora, dal sapore orientale e dai brani che accompagnano alla grande gli scontri. Quanto alla longevità, potreste stancarvi dopo 15 minuti come tirare avanti per centinaia di ore, il titolo non è affatto modesto a livello di contenuti; la varietà non è il massimo, quello va detto. Potete sempre però condividere il tutto con un amico in split-screen locale oppure online.