SBK Generations

di Fabio Fundoni
Come accadeva già nel precedente episodio, in SBK Generations assisterete al progressivo “gommarsi” della pista: più i piloti correranno, più la traiettoria ideale fornirà grip. Nota amara invece sono i contatti. Il sistema é un po' troppo permissivo e non sempre cozzare contro un avversario darà risultati realistici. Spesso resterete in piedi, ma bisogna anche dire che se il tutto fosse stato più severo, forse non saremmo riusciti a finire nemmeno una sola gara, visto che l'intelligenza artificiale degli altri contendenti é parsa buona, ma non sempre esente da errori. Fare un incidente potrebbe rovinare non solo il giro veloce, ma anche una gara o, ancora peggio, un campionato intero. In base al danno provocato la moto necessiterà di riparazioni che, ad esempio, potrebbero farvi perdere tempo durante la Superpole, mentre un infortunio al pilota potrebbe costringervi a non partecipare ad alcune sessioni. A volte sarà meglio mollare il gas e farsi passare, piuttosto che tentare il tutto per tutto e gettare al vento punti preziosi.

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Come detto ad inizio articolo, l'offerta quantitativa del gioco é davvero ampia. Dieci campionati suddivisi negli ultimi quattro anni di SBK, tre anni, di Supersport, due di Superstock e uno dedicato alle leggende sono numeri importanti. Fanno da corredo ben diciassette circuiti (ma manca Mosca, presente nel calendario 2012 reale), viatico per una longevità di tutto rispetto. Potrete affrontare gare veloci, prove a tempo, campionati, SBK Experience o la modalità Carriera. Particolarmente interessanti queste ultime due, con Experience che ci permetterà di affrontare diverse prove dedicate alle varie annate, dove soddisfare particolari requisiti, come battere un tempo prestabilito, derapare per un certo periodo, compiere una lunga impennata e via dicendo. Vincendo le varie prove sbloccherete nuovi piloti ed elementi vari. Nella carriera creerete il vostro pilota e cercherete di giungere all'apice della fama, passando da un contratto all'altro per conquistare le selle più prestigiose.





Peccato che Milestone abbia deciso di limitare gli anni di durata dagli otto del capitolo scorso ai soli quatto dell'attuale. La scelta é stata fatta per rendere il tutto più coerente con i campionati presenti, ma mette troppa pressione a chi, in una sola carriera, vorrebbe vincere tutte le categorie.
Ad ogni modo l'appassionato non potrà che gradire tutti questi contenuti, con il roster Legends che risulta la classica ciliegina sulla torta. Chi non vorrebbe correre nei panni di monumenti come Troy Bayliss, Troy Corser, Ben Spies e il quattro volte campione Carl “King” Fogarty? Se la sfida in solitario non dovesse bastarvi, ecco anche il multiplayer, dove sfidare in gare singole o campionati piloti di tutto il mondo, per un massimo di sedici riders alla volta dove, durante le nostre prove, non abbiamo rilevato particolari problemi legati a lag o simili.

A fare da contralto a tutta questa carne al fuoco ci pensa la realizzazione tecnica di SBK Generations che, senza ombra di dubbio, é l'elemento più deludente del pacchetto. Appare chiaro come il motore grafico sia esattamente quello dei precedenti episodi e che i miglioramenti dal 2011 sino assenti, con una impatto visivo davvero povero che si salva unicamente nei modelli poligonali delle moto. Certo, non abbiamo notato bug o rallentamenti di sorta, ma il tutto porta a pensare che si sia lavorato unicamente per aggiornare i partecipanti. Il sonoro riesce comunque a soddisfare grazie alla campionatura dei vari motori, tutti differenti tra loro e sempre pronti a rombare nelle nostre casse, ma la colonna sonora é molto lontana dai fasti di SBK X, dove trovavamo perle come i Biffy Clyro o i Broadway Calls. Meglio disattivarla e godersi gli scarichi delle nostre cavalcature meccaniche.

Che Milestone voglia farsi perdonare il mancato miglioramento tecnologico é chiaro anche dal fatto che il gioco viene venduto al prezzo budget di 39.90 €, scelta che farà la gioia di molti ma che non riesce a coprire del tutto il “buco” evolutivo. Insomma, ci troviamo davanti ad un titolo che non ha compiuto sostanziali passi avanti, ma vanta tantissimi contenuti interessanti ed un gameplay davvero soddisfacente, motivo per cui il gioco non va eccessivamente punito, ma consigliato senza problemi agli appassionati. Al prossimo episodio, però, Milestone dovrà necessariamente mettere qualche cosa di nuovo sul piatto della bilancia. Nell'attesa, saliamo in sella e gettiamoci tutti alla caccia del titolo di Carlos Checa!