Scaler
di
Il dodicenne Bobby, che ha l'abitudine di ficcanasare un po' troppo in giro, finisce per venire a conoscenza di un piano di conquista del mondo da parte di alcuni scienziati pazzi che mirano a trasformare le loro truppe in un esercito di lucertoloidi. Catturato dagli scienziati, Bobby viene sottoposto a degli esperimenti di mutazione durante i quali si trasforma nel camaleonte Scaler, e dai quali riesce a fuggire a causa, probabilmente, di un errore del programma. Da quel momento, ritrovatosi in un mondo da sogno (o da incubo) Scaler dovrà lottare per contrastare i piani degli scienziati (anch'essi mutati in lucertoloni), cercando nel contempo di ritornare umano.
Questa, in linea di massima, è la trama alla base del Platform game che ci presenta un personaggio nuovo di pacca ma destinato probabilmente a diventare famoso come Sonic, Mario o Crash. Lo scopo del gioco sarà pertanto quello di superare dieci livelli zeppi di mostri da abbattere (o anche semplicemente da evitare), saltando prevalentemente da una zona all'altra, spesso tramite delle piattaforme sospese, raccogliendo gli oggetti-chiave ed i power-up fino agli immancabili scontri con i boss.
Nel suo lungo peregrinare, il nostro lucertolone blu potrà contare su molteplici abilità e, come di consueto, sulla possibilità di compiere i salti in due tempi. Le sue armi di base saranno la lingua retrattile, utile per colpire avversari tenendosi a due metri di distanza e gli artigli da iguanodonte, sicuramente più devastanti contro gli avversari più massicci; conclude il repertorio delle armi base la capacità, estremamente limitata, di effettuare una mossa di disimpegno chiamata "electric bomb", che però andrà ricaricata dopo l'utilizzo (per quanto il "caricatore" delle electric bombs disponibili tenda ad aumentare con la progressione dell'avventura). Essendo un camaleonte, ad un certo punto della storia il buon Scaler acquisirà la capacità di rendersi temporaneamente "invisibile" mimetizzandosi con l'ambiente. Infine, il nostro geco potrà apprendere come trasformarsi in altri mostri in modo da poterne utilizzare le abilità speciali, come ad esempio quella del volo o del nuoto. L'utilizzo corretto di queste abilità costituisce il lato "puzzle" del gioco, dato che in esse si cela la soluzione ai numerosi enigmi che il nostro ramarro dovrà affrontare.
Tecnicamente parlando, Scaler si attesta su livelli decisamente alti: la grafica realizzata in stile prettamente "cartonoso", pur non avvalendosi del tanto declamato cell shading, rende perfettamente merito alla storia "da favoletta" ed alla tipologia del gioco. Gli sviluppatori hanno inoltre arricchito tutti i livelli con un discreto numero dettagli, atti a conferire al gioco un aspetto cromatico decisamente sopra la media. Purtroppo ogni medaglia ha il suo rovescio, e pertanto nelle cinematiche, che tendono ad essere a campo molto più largo del gioco, il motore soffre di un leggero calo di frame rate. Gli effetti ottici più belli sono senza dubbio le scintille che Scaler rilascia quando scivola sulle liane elettriche (ricaricando tra l'altro l'electric bomb), ma in generale il gioco fa di tutto per non sfigurare in nessun frangente.
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Sul sonoro siamo costretti ad essere un po' più severi: le musiche sono indubbiamente curate, ma i temi tribali dopo un po' vengono a noia e soprattutto non lasciano quel "piacevole ricordo" che invece lasciano le musiche di tanti altri giochi (Sonic e Mario in primis), che spesso si finisce per fischiettare anche a partita terminata. I doppiaggi sono ottimi, ben realizzati e zeppi di inflessioni, ma hanno il problema, per lo meno per noi italici, di essere completamente in lingua originale e senza uno straccio di sottotitolo.
La prima sensazione che si ha prendendo in mano il controller in una partita a Scaler è che, finalmente, la risposta ai comandi è a dir poco appagante, se non perfetta: raramente ci siamo adattati così rapidamente alla semplicissima interfaccia, e raramente abbiamo constatato che il protagonista ubbidiva letteralmente ai nostri ordini. Persino le telecamere, pur non essendo proprio perfette, dimostrano perlomeno di aver voglia di collaborare, fornendoci volta per volta l'inquadratura che desideriamo o quasi. I primi livelli di gioco sono decisamente semplici, ma la difficoltà tende a crescere rapidamente, e già intorno al 3°4° comincerete ad avere decisamente qualche problema in più. I nemici sono interessanti ed i boss ben studiati, col risultato che la giocabilità si attesta su livelli veramente soddisfacenti.
Per quanto riguarda la longevità, c'è da dire che 10 livelli da trentacinquanta minuti, più boss, non sono poi tantissimi, ma che la ricerca di tutti i segreti potrebbe impegnarvi almeno un 50% di tempo in più. Inoltre, un platform, quando è divertente come Scaler, ha un'elevatissima probabilità di farsi rigiocare anche una volta terminato: siamo pertanto sulla sufficienza.
Concludendo, Scaler è un gioco che forse non pone niente di nuovo alla luce del sole, salvo un personaggio del tutto nuovo e che sembra aver imparato bene dai suoi predecessori cosa è divertente e cosa no. Dedicategli un'occhiata attenta se siete appassionati del genere platform, ma buttateci l'occhio anche in tutti gli altri casi.
Questa, in linea di massima, è la trama alla base del Platform game che ci presenta un personaggio nuovo di pacca ma destinato probabilmente a diventare famoso come Sonic, Mario o Crash. Lo scopo del gioco sarà pertanto quello di superare dieci livelli zeppi di mostri da abbattere (o anche semplicemente da evitare), saltando prevalentemente da una zona all'altra, spesso tramite delle piattaforme sospese, raccogliendo gli oggetti-chiave ed i power-up fino agli immancabili scontri con i boss.
Nel suo lungo peregrinare, il nostro lucertolone blu potrà contare su molteplici abilità e, come di consueto, sulla possibilità di compiere i salti in due tempi. Le sue armi di base saranno la lingua retrattile, utile per colpire avversari tenendosi a due metri di distanza e gli artigli da iguanodonte, sicuramente più devastanti contro gli avversari più massicci; conclude il repertorio delle armi base la capacità, estremamente limitata, di effettuare una mossa di disimpegno chiamata "electric bomb", che però andrà ricaricata dopo l'utilizzo (per quanto il "caricatore" delle electric bombs disponibili tenda ad aumentare con la progressione dell'avventura). Essendo un camaleonte, ad un certo punto della storia il buon Scaler acquisirà la capacità di rendersi temporaneamente "invisibile" mimetizzandosi con l'ambiente. Infine, il nostro geco potrà apprendere come trasformarsi in altri mostri in modo da poterne utilizzare le abilità speciali, come ad esempio quella del volo o del nuoto. L'utilizzo corretto di queste abilità costituisce il lato "puzzle" del gioco, dato che in esse si cela la soluzione ai numerosi enigmi che il nostro ramarro dovrà affrontare.
Tecnicamente parlando, Scaler si attesta su livelli decisamente alti: la grafica realizzata in stile prettamente "cartonoso", pur non avvalendosi del tanto declamato cell shading, rende perfettamente merito alla storia "da favoletta" ed alla tipologia del gioco. Gli sviluppatori hanno inoltre arricchito tutti i livelli con un discreto numero dettagli, atti a conferire al gioco un aspetto cromatico decisamente sopra la media. Purtroppo ogni medaglia ha il suo rovescio, e pertanto nelle cinematiche, che tendono ad essere a campo molto più largo del gioco, il motore soffre di un leggero calo di frame rate. Gli effetti ottici più belli sono senza dubbio le scintille che Scaler rilascia quando scivola sulle liane elettriche (ricaricando tra l'altro l'electric bomb), ma in generale il gioco fa di tutto per non sfigurare in nessun frangente.
Sul sonoro siamo costretti ad essere un po' più severi: le musiche sono indubbiamente curate, ma i temi tribali dopo un po' vengono a noia e soprattutto non lasciano quel "piacevole ricordo" che invece lasciano le musiche di tanti altri giochi (Sonic e Mario in primis), che spesso si finisce per fischiettare anche a partita terminata. I doppiaggi sono ottimi, ben realizzati e zeppi di inflessioni, ma hanno il problema, per lo meno per noi italici, di essere completamente in lingua originale e senza uno straccio di sottotitolo.
La prima sensazione che si ha prendendo in mano il controller in una partita a Scaler è che, finalmente, la risposta ai comandi è a dir poco appagante, se non perfetta: raramente ci siamo adattati così rapidamente alla semplicissima interfaccia, e raramente abbiamo constatato che il protagonista ubbidiva letteralmente ai nostri ordini. Persino le telecamere, pur non essendo proprio perfette, dimostrano perlomeno di aver voglia di collaborare, fornendoci volta per volta l'inquadratura che desideriamo o quasi. I primi livelli di gioco sono decisamente semplici, ma la difficoltà tende a crescere rapidamente, e già intorno al 3°4° comincerete ad avere decisamente qualche problema in più. I nemici sono interessanti ed i boss ben studiati, col risultato che la giocabilità si attesta su livelli veramente soddisfacenti.
Per quanto riguarda la longevità, c'è da dire che 10 livelli da trentacinquanta minuti, più boss, non sono poi tantissimi, ma che la ricerca di tutti i segreti potrebbe impegnarvi almeno un 50% di tempo in più. Inoltre, un platform, quando è divertente come Scaler, ha un'elevatissima probabilità di farsi rigiocare anche una volta terminato: siamo pertanto sulla sufficienza.
Concludendo, Scaler è un gioco che forse non pone niente di nuovo alla luce del sole, salvo un personaggio del tutto nuovo e che sembra aver imparato bene dai suoi predecessori cosa è divertente e cosa no. Dedicategli un'occhiata attenta se siete appassionati del genere platform, ma buttateci l'occhio anche in tutti gli altri casi.